Da quando hanno fatto la loro comparsa in Inghilterra, i pony games hanno fatto molta strada. Amatissimi dai piccoli, ma non solo, sono diventati una disciplina equestre, con quel pizzico di charme in più che non li segrega nel girone dei semplici sport. Che piacciano ai bambini non c’è da stupirsi: i cavalli mignon sono teneri e buffi e giocare con loro è puro divertimento. Ma piacciono anche ai grandi, perché permettono di sviluppare autonomia fisica e psicologica e insegnano come avvicinarsi agli animali con il giusto approccio.
La storia dei Pony Games
In Inghilterra, alla fine degli anni Cinquanta, il pony veniva utilizzato come mezzo di trasporto esattamente come il cavallo. I cavalieri del tempo circolavano con naturalezza su strade diverse, sia in campagna che in città. Fu del tutto naturale trasformare un modo di spostarsi in un gioco a squadre, unendo così l’utile al dilettevole. Non è un caso che anche oggi i migliori atleti di questa disciplina arrivino proprio dal Regno Unito.
I Pony Games oggi
I confini dell’Inghilterra sono stati oltrepassati da tempo e oggi i pony games sono una realtà diffusa ovunque. In tutta Europa, soprattutto in Francia e in Italia, vengono organizzate competizioni di livello internazionale ma sono numerose anche le rassegne locali, che non per questo ottengono un successo minore. E così, oltre alle discipline sportive più classiche, i bambini dai quattro anni in su possono scegliere di darsi ai pony games, uno sport-divertimento che si pratica prevalentemente all’aperto, oppure al coperto in apposite strutture.
Pony e bambini: un legame profondo
Proprio in virtù dell’intimo rapporto che si viene a creare con l’animale, i pony games non sono soltanto una disciplina equestre. L’armonia con il pony deve essere il punto di partenza per crescere. Senza di questa, sarà impossibile divertirsi e raggiungere risultati anche in termini sportivi. Il principio pedagogico che sta alla base del pony games consiste proprio nello stimolare in ogni bambino il desiderio di imparare (e poi di superarsi) in equilibrio con il proprio pony, per far vincere la propria squadra. Il senso di appartenenza a un gruppo, assieme a un sano gusto per la competizione e al senso di responsabilità verso l’animale, sono le leve di questo sport.
Le regole del gioco
Senza entrare troppo nei dettagli del regolamento, che peraltro è sancito ufficialmente dalla Federazione Italiana Sport Equestri, i pony games prevedono l’organizzazione di squadre di quattro o cinque bambini, anche in coppia. I partecipanti devono eseguire degli esercizi di abilità e precisione sempre in sella al proprio pony. Naturalmente le prestazioni richieste dai bambini variano in funzione della loro età, della loro abilità e del loro livello di addestramento. L’obiettivo è completare un percorso definito commettendo il minor numero di errori e nel minor tempo possibile. Il regolamento autorizza il cavaliere a correggere eventuali errori, incorrendo però in penalità per la perdita di tempo.
Per iniziare
Si tratta di una disciplina che non prevede costi particolarmente elevati, soprattutto all’inizio. Non sono necessarie attrezzature particolari, che peraltro possono essere fornite direttamente dal centro o dalla scuola cui ci si rivolge. Una volta che avrete capito che i vostri figli sono davvero portati per gli sport equestri, allora varrà la pena investire qualche soldino in più. Vanno ricordati gli obblighi di tutti i partecipanti: stivali o stivaletti da equitazione e casco a norma con sottogola, dotato di attacco a tre punti. Quando e se si passa al gradino successivo, vale a dire agli agonisti, sono previsti incontri con altre squadre di pari livello ed età, per i quali possono essere necessarie delle trasferte, spesso a carico della famiglia del partecipante. In Piemonte sono numerosi i circoli all’interno dei quali è possibile scoprire i pony games: abbiamo visitato alcuni centri.