Imparare a guardarsi dentro: l’interocezione

da | 9 Lug, 2024 | Lifestyle, Salute e Benessere

Un sistema sensoriale poco conosciuto ma dal ruolo fondamentale: alla scoperta dell’interocezione, l’ottavo senso

Quanti sono i nostri sensi? La risposta scontata è cinque ma le neuroscienze negli ultimi anni hanno dato una spinta alla ricerca su altri sistemi sensoriali con i quali si sperimenta e si conosce il mondo, aggiungendone altri tre: la propriocezione, il sistema vestibolare e linterocezione. E potrebbero essercene altri, chissà…

Un senso fondamentale

L’ottavo senso, linterocezione, è un sistema sensoriale complesso, ancora poco conosciuto, ma che negli ultimi anni è al centro di numerose ricerche e studi scientifici. È un sistema sensoriale fondamentale che fornisce informazioni su come stiamo dentro e compie anche una sintesi complessiva delle informazioni che percepiamo fuori e dentro di noi.

Ascoltare il battito cardiaco, percepire i movimenti dell’apparato digerente, prestare attenzione alla fame e alla sete, alla stanchezza o al dolore, al caldo o al freddo: sono tutte informazioni elaborate grazie all’interocezione. Ma non solo; la rete interocettiva crea una connessione tra diverse parti del nostro cervello e del sistema nervoso centrale e periferico, mette insieme le varie informazioni dandoci indicazioni su come stiamo in ogni momento.

Il ruolo dell’ottavo senso

L’interocezione raccoglie informazioni provenienti da cuore, polmoni, reni, stomaco, intestino, vescica, pelle, ossa, livelli ormonali, sistema immunitario, ecc., e le processa in un’area precisa del cervello, la corteccia insulare. Quando funziona in modo corretto ci comunica come stiamo a livello corporeo e di cosa abbiamo bisogno (ad esempio, cibo, sonno, riposo, acqua), stimolando un comportamento corrispondente.

Come per tutti i sistemi sensoriali, anche nell’interocezione ci sono soggetti con ipersensibilità o iposensibilità. Queste dipendono essenzialmente dalla consapevolezza interocettiva, ossia dalla capacità di rendersi conto di quello che accade nel proprio corpo e di attivarsi di conseguenza. La consapevolezza interocettiva riveste un ruolo fondamentale in particolare nell’infanzia, ma non solo.

Lipersensibilità interocettiva nei bambini e nelle bambine

L’ipersensibilità nella consapevolezza interocettiva può portare a sentire le sensazioni interne ad alto volume. Nel caso di un bambino o bambina esempi di questa situazione sono scene familiari e riconoscibili: si sbuccia un ginocchio e sembra che stia morendo dal dolore; ha fame e sembra che non stia più in piedi; appena sente la vescica che si riempie deve correre in bagno.

L’intensità delle sensazioni interne può talvolta sovrastare il bambino, la bambina, causare difficoltà nella regolazione delle emozioni e forti manifestazioni di emozioni intense. A volte lamentano mal di testa o mal di stomaco inspiegabili, possono essere molto selettivi col cibo o faticare a usare il bagno. Sono spesso prudenti, non amano il gioco corporeo perché provano le sensazioni con maggiore intensità. 

Liposensibilità interocettiva nei bambini e nelle bambine

L’iposensibilità causa, al contrario, una mancanza di attenzione verso i segnali corporei a meno che questi non siano o non diventino molto intensi. Bambine e bambini che possono non accorgersi di come stanno finché non si trovano al limite del sovraccarico.

Oppure non sentono lo stimolo ad andare in bagno finché non diventa intenso, faticano a sentire il malessere del corpo e hanno unalta soglia del dolore: potrebbero farsi male e non accorgersene. Non sentono la fame e la sete, o non sentono il segnale dello stomaco pieno. Anche loro faticano a regolare le emozioni: possono sembrare distaccati e indifferenti perché sentono poco le emozioni.

Discriminazione degli stimoli

C’è poi un terza possibilità, la scarsa discriminazione degli stimoli interocettivi. Il bambino o la bambina fatica a dare una forma alle sensazioni del corpo: è come se fossero annebbiate, confuse, poco chiare, poco definite. Addirittura, a volte fatica a capire con esattezza dove si trova la sensazione: potrebbe per esempio sentire mal di stomaco e invece pensare di dover fare pipì.

Strategie educative: cinque consigli pratici

Ipersensibilità, iposensibilità interocettiva e scarsa discriminazione non sono patologie in sé: si può allenare la consapevolezza interocettiva e imparare a sentire il corpo.

  1. Lavorare sugli aspetti corporei favorendo il movimento, la vita allaria aperta anche dinverno.
  2. Una strategia educativa che possiamo attivare ogni giorno è parlare con i nostri bambini e bambine delle sensazioni del corpo. Focalizziamo lattenzione sul corpo e sulle sensazioni: per esempio prima di un pasto possiamo soffermarci a sentire come sta la pancia. Mentre mangiamo portiamo attenzione sulla consistenza, il gusto, lodore, il colore di quello che stiamo assaporando. Una volta terminato, invitiamoli a sentire di nuovo la pancia. Possiamo parlare delle sensazioni del corpo quando laviamo le mani, le asciughiamo, ci laviamo la faccia, e così via.
  3. Cantiamo e giochiamo insieme. Con molta semplicità possiamo focalizzare lattenzione sul corpo e sulle sue sensazioni. Inventiamo o attingiamo al repertorio di canzoni che nominano le parti del corpo e portano i piccoli a toccarle; inventiamo giochi con una forte connotazione corporea.
  4. Durante il bagno o la doccia portiamo lattenzione del bambino e della bambina su quello che accade, sulle sensazioni del corpo.
  5. Cerchiamo di essere dei modelli positivi. Non limitiamoci a focalizzare lattenzione di bambini e bambine sulle loro sensazioni, ma aiutiamoli a modellarle parlando di come ci sentiamo noi. Così diamo un esempio concreto. Per esempio:  Caspita che fame che ho, sento lo stomaco che borbotta!” oppure Gli occhi mi si chiudono, è ora di andare a dormire”. Verbalizzare le sensazioni e le azioni da intraprendere rispetto a come ci sentiamo, può essere un modo per lavorare in maniera indiretta e modellare gli aspetti legati allinterocezione.

In caso di dubbi, comunque, è sempre bene consultare il pediatra di fiducia: le percezioni del corpo sono aspetti importanti per il nostro benessere e alcune difficoltà dei bambini potrebbero dipendere da altre questioni.

Di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, www.percorsiformativi06.it

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