La Riserva Naturale Speciale della Bessa, sulle pendici del monte Mombarone, è una delle più grandi miniere a cielo aperto del mondo. Fu scoperta e sfruttata dagli antichi Romani più di 2.300 anni fa, ma anche da popoli più antichi, come i Vittimuli, che setacciando il terreno hanno lasciato segni visibili del loro passaggio: incredibili ammassi di ciottoli e sassi, estratti dal letto del fiume e, su alcuni massi più grandi portati dai movimenti glaciali, incisioni rupestri e coppelle. Per visitare la miniera a cielo aperto della Bessa il periodo ideale è l’autunno o la primavera, quando gli alberi sono ancora spogli e si può osservare il paesaggio quasi lunare. Ci sono cinque percorsi: il Riva del Gèr è quello più indicato per chi ha bimbi al seguito, anche se essendo sassoso non è adatto al passeggino. Si parte dall’area attrezzata di Vermogno e si percorre un anello con un paio d’ore di cammino. Con i bimbi più grandi ci si può cimentare in una bella pedalata: quella dei Massi erratici non presenta particolari difficoltà. Nei giorni festivi è facile incontrare autentici cercatori d’oro: nel 2013 è stato organizzato qui persino il campionato mondiale.
Miniera d’oro della Bessa
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