Fai il pieno di scienza e natura al MUSE

da | 15 Giu, 2023 | Al museo, Arte e Cultura, Dove Andare, Eventi, In Viaggio, Lifestyle, Partner, Viaggi

Scienza, natura e società: sono le parole che ispirano il MUSE – Museo delle Scienze di Trento sin dalla sua nascita, nel 2013

Icona moderna della città, disegnata da Renzo Piano, il MUSE – Museo delle Scienze di Trento propone un viaggio unico tra scienza, società e natura. Il percorso espositivo si snoda su sei piani di pura meraviglia dove sperimentare la conoscenza. I diversi piani del museo rappresentano la varietà dell’ambiente alpino: dall’esperienza glaciale fra le cime mozzafiato delle montagne trentine al labirinto della biodiversità, lungo un sentiero in cui si susseguono un’infinita varietà di ambienti, acquari e terrari e una lussureggiante serra tropicale montana. 

Per bambine e bambini (0-5 anni) il Maxi Ooh! è il regno della scoperta attraverso i sensi, mentre nella Palestra della Scienza, rinnovata di recente, grandi e piccole/i sperimentano con il sorriso i principi della fisica e della matematica. Completano la proposta, all’esterno, la zona dedicata agli Orti della biodiversità e il Biotopo, che custodisce una rara collezione di piante acquatiche e palustri. 

 

La casa di turachi, basilischi e raganelle

Tutti i livelli del MUSE sono collegati da un unico spazio verticale che li attraversa creando il famoso “Big Void”, elemento architettonico che raccoglie attorno a sé, in un gioco di equilibri e sospensioni, più di 270 esemplari di animali tassidermizzati e scheletri originali immortalati in pose dinamiche. Sono creature morte naturalmente e donate al museo. Tra queste, spicca la sagoma di una balenottera spiaggiatasi nel 1995 sulle coste del Livornese. Ma il MUSE non è popolato solo da reperti immobili e animali sospesi nel vuoto. Qui trovano casa anche oltre duecento animali vivi, principalmente pesci, ma anche uccelli, anfibi, rettili.

Francesca Rossi, ornitologa e responsabile degli animali vivi del museo, ogni giorno se ne prende cura. La mattina presto non è difficile incontrarla mentre prepara la frutta fresca per la coppia di turachi di Livingstone che vive nella serra tropicale, pulisce gli acquari o serve succulenti grilli ai due giovani basilischi (Basiliscus plumifrons), gli ultimi arrivati in museo. Nel grande terracquario al secondo piano i nuovi inquilini dal nome mitologico (dal greco, “piccole re”), squame verdissime e crestina sulla nuca, indagano con curiosità lo sguardo di visitatrici e visitatori. 

Sempre al secondo piano l’acquario marino ospita una barriera corallina, un richiamo all’ambiente che nel Triassico vide la formazione delle Dolomiti. Nei grandi acquari al piano terra nuotano invece pesci di fiumi e laghi tanzaniani. Come Bubu, così viene chiamato nel suo paese d’origine il pesce gatto africano (Auchenoglanis occidentalis): con il manto maculato e i baffi alla Dalì è uno degli ospiti più eccentrici.

Proprio in Tanzania, e precisamente nei Monti Udzungwa, il MUSE da più di dieci anni gestisce assieme alla popolazione locale un centro di monitoraggio ecologico, studio e conservazione della biodiversità. La serra tropicale, il cuore verde del museo, richiama l’importanza di proteggere questi habitat tanto fragili quanto preziosi. Qui, protetti da un involucro di vetro e acciaio di 600 metri di superficie, vivono raganelle, pesci, uccelli e anche un millepiedi africano. A questi si è recentemente aggiunta una coppia di anatre dal dorso bianco, Thalassornis leuconotus, specie acquatica originaria dell’Africa sub-sahariana: di solito si possono ammirare nelle acque del laghetto mentre si immergono in cerca di cibo o riposano. Ma a far notizia sono soprattutto i due turachi di Livingstone (Tauraco livingstonii), re e regina di questo lembo di foresta tropicale tra le Dolomiti: da poco sono diventati una coppia a tutti gli effetti e, se si è fortunati, è possibile osservarli rincorrersi o chiamarsi tra le fronde dei grandi alberi africani.

Animali fantastici al MUSE

Il rapporto tra umanità e mondo selvatico è protagonista al MUSE con due appuntamenti imperdibili. Il primo è la mostra “Wild City. Storie di natura urbana”, viaggio in quattro tappe per approfondire il tema della convivenza tra esseri umani e specie animali e vegetali che abitano i contesti urbani. Sono le ultime settimane per visitarla: il 5 novembre è l’ultimo giorno utile (entrata compresa nel biglietto d’ingresso al museo) con la possibilità – ogni domenica e nei giorni festivi – di esplorare i contenuti della mostra in compagnia delle guide MUSE.

Il secondo appuntamento è con “M’Ammalia”, l’evento annuale dedicato all’affascinante mondo dei mammiferi. Al MUSE l’iniziativa si suddivide in due momenti: venerdì 3 novembre, dalle 18 alle 19.30, è in programma un gioco di ruolo con momenti di dibattito e confronto sulla presenza dei grandi carnivori sulle Alpi: orsi, lupi e linci.

Sabato 4 novembre, a partire dalle 10 e fino alle 19, il museo si anima con angoli tematici, quiz scientifici, cacce al tesoro e laboratori teatrali per tutta la famiglia. Al centro di tutte le attività c’è il tema della coesistenza con i mammiferi, pilastro fondamentale sia per la conservazione della biodiversità a livello globale che del benessere della nostra specie.

Come anticipa Elisabetta Filosi, zoologa MUSE: “Andremo alla scoperta delle specie più iconiche e carismatiche con le quali condividiamo il territorio. Una giornata ricca di attività divertenti e spunti di riflessione per approfondire il delicato e complesso tema della coesistenza con il mondo animale”.

Il museo è aperto dal martedì alla domenica in autonomia o attraverso le visite guidate, con prenotazione obbligatoria. 

Per informazioni sul calendario delle attività estive consultare il sito del museo: www.muse.it, e per prenotazioni contattare il numero 0461.270391 o prenotazioni@muse.it.

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