Ballon Museum è a Milano fino al 12 febbraio la mostra temporanea dedicata alla Balloon e Inflatable Art: un invito alla socializzazione, all’ironia e al gioco
C’è tempo fino al 12 febbraio per visitare a Milano Balloon Museum con Pop Air, una mostra temporanea (è già stata a Parigi e a Roma) dedicata alla “Balloon e Inflatable Art”: immaginate palloni e figure gonfiabili trasformate in opere d’arte da diciotto artisti e collettivi d’arte internazionali. Un allestimento dinamico e divertente negli spazi di Superstudio (in via Tortona, 27), dove i colori e le forme sono protagoniste di scenografie pensate per dialogare con il pubblico, di grandi e piccini.
L’aria come opera d’arte
Ciascuna delle installazioni è stata studiata per creare nuovi spazi di interazione con i visitatori, in modo da creare forme inaspettate di socializzazione. Un percorso esperienziale che coinvolge i cinque sensi e genera, nei più piccoli ma non solo, stupore e curiosità. L’aria è l’elemento principale: indagato, studiato e trasformato dagli artisti, diventa prima oggetto tangibile e concreto, scultura dalla forma inaspettata e monumentale, infine, opera sospesa, dal carattere nebuloso e impalpabile.
Lungo il percorso, i visitatori incontrano sembianze zoomorfe dalle tonalità accese e dalle linee anticonvenzionali e fuori scala. Tra queste, Airship Orchestra di Eness, una tribù di figure dall’aspetto divertente tra le quali è possibile passeggiare e vivere un’esperienza sonora sorprendente, perché musica e luce dialogano fra loro. Camminando fra le stanze, attenzione a non disturbare Silenus, il gigante addormentato realizzato dallo scultore Max Streicher: le dimensioni monumentali mostrano allo spettatore la sua vulnerabilità. Grazie agli effetti della tecnologia gonfiabile, si ha l’impressione che respiri o che, al risveglio, inizi lentamente ad agitarsi.
Opere che interagiscono con gli spazi e i visitatori
In mostra, in uno spazio espositivo di oltre seimila metri quadrati, anche oggetti della quotidianità che interagiscono con gli spazi. Vengono indagati da Cyril Lancelin con Knot: è un grande nodo a maglia, così lungo da non percepirne né l’inizio né la fine, e da Geraldo Zamproni con Volatile Structure, grandi cuscini rossi che sembrano reggere la struttura circostante, in una continua e illusoria tensione tra contenuto e contesto.
Indagare la natura e stupirsi dell’equilibrio fra caos e immobilità guidano Hypercosmo, l’opera del collettivo artistico Hyperstudio, e la performance multimediale A quiet storm del duo Quiet Ensemble. Sono installazioni che emergono in ambienti in cui mare, cielo, pioggia assumono una veste inedita.
Interagire con gli spazi e, in funzione dei propri movimenti, avere una diversa percezione del luogo circostante: sono le atmosfere rarefatte di Never ending stories di Motorefisico che accolgono gli spettatori in un universo moltiplicato e psichedelico.
Tubi gonfiabili da assemblare insieme
L’interazione tra persona e spazio prende forma con l’intervento site-specific Giallo 368, del collettivo Penique Productions, che si appropria di un grande ambiente e ne modifica la percezione: un involucro leggero e colorato avvolge la stanza e si trasforma in un’architettura viva, animata dall’aria generata dai ventilatori, capace di creare nello spettatore un senso di disorientamento
Il pubblico è chiamato a partecipare attivamente alla configurazione dell’opera, assemblando tubi gonfiabili di diverse dimensioni in modo sempre diverso e documentando il risultato con fotografie e video per realizzare l’installazione interattiva Polyheadra di Karina Smigla-Bobinski. L’artista, ispirandosi alle scoperte delle neuroscienze sull’autoconfigurazione del cervello, ha voluto portare in scesa un dialogo diretto con il pubblico.
L’aria diventa elemento architettonico con Tholos di Plastique Fantastique, un omaggio ai templi dell’antichità, rivisitati in chiave inflatable. L’installazione, svelata in anteprima mondiale in occasione della mostra, riflette con ironia sui temi della geometria e della forma, svelando elementi inediti, realizzati con materiali specchianti e trasparenti.
In compagnia dei Ginjos
Compagni della visita sono i Ginjos di Rub Kandy, personaggi colorati e misteriosi. Ambientazioni dal design inaspettato e dalla forte interattività accolgono il visitatore lungo la Balloon Street, un viaggio tra opere dai colori pop e dalle suggestioni ironiche.
Balloon Museum e Pop Air è un invito alla socializzazione, all’ironia e al gioco, un omaggio all’arte di scolpire l’aria con opere inedite che coinvolgono il pubblico.
La mostra, candidata a BEA Best Event Awards, pone grande attenzione all’impatto ambientale.
Balloon Museum | POP AIR – Fino al 12 febbraio 2023 – Superstudio, via Tortona 27 – Milano
Ingresso su prenotazione. Biglietti Infrasettimanale: intero 18 euro, ridotto (under 26, disabili, over 65) 14 euro, bambini (da 4 a 11 anni) 10 euro, family pack (2 adulti, 2 bambini) 50 euro.