Nostalgia da rientro: idee per un weekend di fine estate

da | 13 Set, 2023 | Dove Andare, Lifestyle, Viaggi

Piccole grandi mete, vicine e lontane, per gioiose esperienze di visita a portata di famiglia: alcune idee per i weekend contro il logorio di fine stagione

Esistono davvero disturbi dell’umore legati alla stagione estiva (e non solamente alla più comune tristezza invernale da giorni brevi/notti lunghe) dai nomi vagamente Lana-Del-Reyiani, quali summer-ending sadness o august blues. Sensazione di solitudine e nostalgia dopo le abbuffate Social post vacanza, il pensiero di doversi riadattare ai ritmi autunnali, sentirsi sopraffatti dall’incombenza del back-to-school. Queste tra le possibili cause del malessere che, tra i sintomi, annovera diminuzione dell’appetito, problemi del sonno, irritabilità e perdita di peso.

Il rimedio consigliato per far fronte a tali disturbi, è curare la propria salute fisiologica (limitare alcol e cibo spazzatura, fare esercizio, dormire con regolarità) così da averne beneficio anche a livello emotivo. 

Regole sicuramente d’oro quelle degli esperti cui, però, non è male aggiungere un ulteriore suggerimento: non immergersi nella routine settembrina a tempo pieno, ma tenere qualche spazio libero per pillole (di gioia) di vacanza nel fine settimana.

Niente di fantasmagorico: una passeggiatina rilassante immersi in scenari corroboranti, comfort food ma di qualità e in compagnia, eventi e luoghi interessanti e divertenti. Easy does it è meglio di Lana del Rey!

Idee per un weekend in Piemonte: il Roero per davvero

Situato nel basso Piemonte sulla riva sinistra del fiume Tanaro, tra le provincie di Cuneo e Asti e facilmente raggiungibile da Torino, il Roero è un territorio collinare di pregio ma dal tocco selvaggio, disseminato di borghi storici, verde come la sua folta vegetazione e le coltivazioni vitivinicole (da cui il nome dei vini DOCG omonimi), e ocra come i viottoli di campagna che l’attraversano.

Consigliato a chi è in cerca di una serena autenticità, il Roero offre innumerevoli attrazioni paesaggistiche-eno-gastronomiche, tra cui spicca una ricca rete sentieristica, per la felicità degli appassionati di trekking, o anche solo per chi è in cerca di una camminata into the wild abbordabile. 

L’intera zona conta più di venti itinerari differenti, alcuni dei quali a tema (quello del Tartufo ad esempio) o praticabili, oltre che a piedi, anche in mountain bike o a cavallo. 

Con partenza da Montà, sede dell’Ecomuseo delle Rocche, il Sentiero dell’Apicoltura si snoda ad anello per tutto il comune, indagando il rapporto tra l’ape e il territorio circostante (il miele è una specialità roerina) e rivelando la rustica bellezza dei ciabòt, piccoli fabbricati caratteristici delle vigne locali, tra cui il ciabòt Calorio contenente un apiario-armadio a muro. 

Il tragitto incrocia inoltre la dorsale delle Rocche: un’assoluta peculiarità geologica della zona. Si tratta del frutto di un grandioso fenomeno di erosione, risalente a circa 250.000 anni fa, operato dall’arretramento dei corsi d’acqua del Roero verso la nuova valle del Tanaro, che ha dato origine a gole e calanchi… Uno Utah in miniatura.

Per ammirarne al meglio la maestosità, ottimo è il Sentiero della Rocca Creusa che permette la contemplazione dell’anfiteatro di Rocche più scenografiche del luogo, partendo dalla piazza principale di Pocapaglia: un nome fiabesco per una località che cela nel suo circondario un’altra tipica suggestione roerina, le cosiddette masche, ovvero le streghe della tradizione popolare. 

Il Sentiero della Masca Micilina, infatti, attraversando il paese per 4 chilometri e mezzo tra asfalto e sterrato, svela ai visitatori storie antiche, con qualche brividino, che ben si adattano al misterioso scenario naturale intorno.

A Monteu Roero da non perdere poi è il Sentiero dei Fossili, una facile escursione che può vantare un ricco giacimento di conchiglie e filliti (foglie o tronchi di alberi fossilizzati) affiorati tra le pareti sabbiose delle Rocche. 

E, sorpresa, la zona riserva un’ulteriore chicca, in questo caso da bon vivant. In regione Bordoni Bassi, situato sulla sommità di un colle, si trova il Ciabot San Giorgio: un agri wine bar con un tocco di magia e una vista panoramica a 360° sui vigneti circostanti. 

Un aperitivo lì è un’esperienza da provare (la costruzione è un ciabot originale, immerso nella campagna completamente all’aperto, i bimbi adoreranno), che lascia davvero senza fiato per la sua bellezza.

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In tutti i luoghi, in tutti i laghi

Piccola gemma verde incastonata nella torinese Val Chisone, quello del Laux è un laghetto naturale che prende il nome dall’omonima borgata, frazione del comune di Usseaux (recensito tra “I Borghi più belli d’Italia”), è la prima tra le idee di weekend per gli amanti della montagna.

Il lago, dislocato lungo la strada statale 23 del Colle di Sestriere oltre Perosa Argentina e poi Fenestrelle, precede di circa un chilometro il piccolo centro abitato, ed è una boccata di ossigeno a comoda portata della metropoli sabauda.

Può fare da splendida cornice a un picnic, o a una gustosa mangiatina di polenta nel tradizionale hotel ristorante sulla sua riva, oppure essere un buon punto di partenza per un’escursione verso il bosco di resinose, noto come Selva di Chambons, dove sopravvivono alberi risalenti al piantamento realizzato tra il XIV e XV secolo. 

Laux come borgo è piccolino ma offre la vista di belle architetture e fontane in pietra. Lì a pochi chilometri c’è poi il maestoso Forte di Fenestrelle che propone fino a novembre un’occasione di visita spettacolare: “Il racconto delle Antiche Mura”. 

È una suggestiva rievocazione storica in notturna, promossa dall’Associazione Progetto San Carlo Forte, che narra i segreti della più grande fortificazione alpina d’Europa dal 1728 ai giorni nostri (in programma il 16 settembre, 7 ottobre e 11 novembre; da prenotare allo 0121 83600).

Se quello del Laux è un peso piuma, il lago di Garda è un super massimo della categoria, in tutti i sensi: per superficie (è il più grande in Italia e confina con tre regioni, Lombardia, Veneto e Trentino) e per attrazioni turistiche, che lo rendono una meta visitata da milioni di persone da tutto il mondo ogni anno.

Tra le tante destinazioni, da provare è il tour della sponda veronese: con partenza da Sirmione (meta sempre gettonatissima – al limite della ressa, – ma in ogni caso da vedere per la sua unicità, il Castello Scaligero, l’area archeologica delle Grotte di Catullo, la chicca Jamaica beach) si può prendere il battello di linea (con il biglietto giornaliero sono permesse diverse fermate) e già la navigazione di per sé è divertente e scenografica.

Le località dove fare tappa sono Lazise, Bardolino e Garda: tre autentiche perle, da girare tranquillamente a piedi, tra vicoli, negozietti, bar e – anche se fa un po’ turista tedesco, perché no, – gustare una bella coppa di gelato “anni ‘80” rimirando l’acqua smeraldina del lago.

Essendo a circa 45 minuti di distanza, vale la pena fare un salto anche a Verona dove, oltre ai “grandi Classici” (l’Arena, la Casa di Giulietta…), si consiglia una visita al Children’s Museum: i bimbi si divertiranno come matti tra exhibit interattivi e attività laboratoriali, in zone suddivise per argomento (acqua, luce, meccanica, suono, logica, corpo umano).

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Ce n’è per tutti i gusti: Malaga

E poi una destinazione per chi ha voglia di un ché di “esotico”: Malaga, in Andalusia, la regione più a sud della Spagna, la più gettonata tra le idee per un weekend in una città non italiana.

Raggiungibile con voli diretti low cost (possono essere ancora definiti così, visti gli standard del periodo…) dagli aeroporti milanesi, la città offre un sacco di opzioni, anche solo per un weekend: il lungomare con i suoi locali, per un bel caffè al sole, e la famosa Playa de la Malagueta. Nei paraggi c’è la fortezza araba dell’Alcazaba unita da una lunga muraglia al castello del XVI secolo di Gibralfaro.

A tema musei, imprescindibile è una visita a quello dedicato a Pablo Picasso (nativo proprio di Malaga) dove sono esposte 204 opere dell’artista, in un percorso cronologico. Ma imperdibile è il Museo Interactivo de la Música (MIMMA) che propone esperienze interattive molto originali, rivolte a piccoli e grandi melomani, su strumenti di ogni tipo e provenienza.

E per i languorini? Un panino con l’ibérico è d’obbligo, preparato in una delle botteghe-prosciutterie locali. 

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