Un week-end di fine estate tra Romagna e Toscana sulle orme del Sommo Poeta
Fatti non fummo per viver come bruti, scriveva Dante nel più celebre dei suoi canti. E cosa ci può essere di meglio che provare a raggiungere quella “virtute e canoscenza” che il Sommo Poeta ci indica da ormai 700 anni come massimo esempio di umanità ripercorrendo le orme che un tempo furono sue?
Si può farlo sulle Vie di Dante, bellissimi percorsi slow che, tra Romagna e Toscana, ci portano alla scoperta dei luoghi fondamentali della vita di Dante.
I percorsi
Sono quattro i percorsi delle Vie di Dante, il progetto turistico dedicato ai luoghi che Dante attraversò durante il suo esilio nel 1302. Da Firenze a Ravenna, attraversando l’Appennino tra Romagna e Toscana, nel Mugello e nel Casentino o, ancora, lungo la strada tra Faenza e Brisighella: proposte di trekking, percorsi in bicicletta, visite a musei, chiese e antiche pievi per scoprire questo angolo tra i più belli d’Italia.
Una visita da pianificare seguendo i suggerimenti del sito www.viedidante.it, con informazioni su spostamenti, iniziative culturali e attrazioni da non perdere.
Il Treno di Dante
Uno dei modi più suggestivi per scoprire i luoghi danteschi, che piacerà tantissimo ai bambini, è sicuramente il treno. Tutti i fine settimana, fino al 10 ottobre, è in funzione il Treno di Dante.
Si viaggia, andata e ritorno, a bordo di un convoglio storico, attrezzato anche per il trasporto delle biciclette, tra Firenze e Ravenna, toccando i luoghi dell’esilio del Poeta: Borgo San Lorenzo e Marradi in Toscana, Brisighella e Faenza in Romagna.
Durante il viaggio viene raccontata la storia dei luoghi dell’esilio dantesco, a ogni fermata si può scendere per visitare musei, rocche, teatri e palazzi e gustare le specialità del posto.
Il biglietto del Treno di Dante costa 54,50 euro andata e ritorno e 29 euro per la singola tratta (i bambini fino a 4 anni non pagano e dai 4 ai 12 anni godono di un piccolo sconto) e comprende la visita gratuita a musei e monumenti in tutte le località toccate dal percorso e uno sconto del 10% in tutti i ristoranti e locali con aperitivo in omaggio.
Ultima fermata: Ravenna
La cittadina romagnola è stata l’ultimo rifugio di Dante ed è qui che sono ospitate le sue spoglie mortali. Ogni anno il mese di settembre a Ravenna è dedicato al ricordo del Sommo Poeta, che qui morì nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321.
Il modo migliore per visitarla in queste settimane è Silent Play per Dante, la visita guidata immersiva che, mettendo insieme tecnologia e sceneggiatura teatrale, accompagna alla scoperta della Ravenna del Trecento, incontrando personaggi, luoghi e terzine legati alla memoria di Poeta.
La Basilica di San Francesco, la Biblioteca Classense, la Zona del Silenzio (che, per tradizione, va osservato davanti alla tomba di Dante), il Museo TAMO e i Giardini Pensili del Palazzo della Provincia. Un’esperienza teatrale molto coinvolgente nel mondo nella Commedia e nei luoghi che l’hanno ispirata, nel centro di una cittadina che vanta, nel giro di poche centinaia di metri, ben otto siti Unesco tutti da ammirare.
Il tour si svolge il sabato pomeriggio in piccoli gruppi, nel rispetto di tutte le norme sanitarie anti-Covid ed è consigliabile la prenotazione. www.ravennaexperience.it.
Un po’ di natura
Sulle Vie di Dante, il borgo medievale di Brisighella merita di sicuro una visita. Uno dei borghi più belli d’Italia, conosciuto per l’incantevole Via degli Asini, strada sopraelevata e porticata, fuori dal tempo.
Se passate da qui, da non perdere è anche il Parco della Vena del Gesso, una delle vene gessose più imponenti d’Europa che si sviluppa in un susseguirsi di spettacolari rupi, grotte e calanchi, ideali per un trekking suggestivo nel cuore dell’Appennino.
A vedere le cascate
Se vi piace camminare, tappa dantesca d’obbligo è anche quella all’Acquacheta, nel Parco delle Foreste Casentinesi. Qui si trova la celebre cascata descritta da Dante nel XVI canto del’Inferno, lo spettacolare salto d’acqua di oltre 70 metri che sgorga dalle colline di San Benedetto in Alpe.
Da questo paesino parte il percorso più agevole per raggiungere la cascata, che richiede comunque un paio di ore di camminata nel bosco, lungo il torrente, e presenta qualche passaggio non sempre agevole se ci si muove con bambini piccoli. Il piacere della scoperta, il contatto con la natura e la bellezza della cascata all’arrivo ripagano, però, di tutta la fatica del percorso.
Non solo letteratura
Tra Romagna e Toscana, un viaggio di scoperta non può dirsi tale se non si assaggiano, lungo le tappe, le tante specialità enogastronomiche della zona.
Le chicche da non perdere? Sicuramente i curzul, la pasta tipica di Faenza, simile ai tagliolini, servita con il sugo rosso, allo scalogno di Romagna.
E poi il carciofo Moretto, piccolo e rustico, la farinata con le leghe, fatta con cavolo nero, farina di mais e fagioli, tipica di Marradi e gli zuccherini del Mugello, biscottini tondi, bucati nel mezzo, profumati di anice.
Il tutto, per i più grandi, innaffiato da ottimo San Giovese e dal tipico Pagadebit Doc, vino bianco secco che si chiama così perché in passato i mezzadri vignaioli riuscivano a pagare i debiti con questa uva, dalle rese sempre ottime.
Dante su Lonely Planet
Le Vie di Dante sono state l’unica meta italiana segnalata da Lonely Planet tra i luoghi Best in Travel 2021 – Sostenibilità. I percorsi danteschi rappresentano, infatti, un modello di turismo slow che la “Bibbia dei Viaggiatori” considera un’esperienza assolutamente da non perdere a livello mondiale.