Incanti in scena, tra divertimento e riflessioni, inclusione e magia al Teatro Carcano: perchè è importante educare al teatro fin da piccoli
Se non posso ballare…non è la mia rivoluzione è lo spettacolo – manifesto che lega le due direttrici artistiche del Teatro Carcano, Lella Costa e Serena Sinigaglia. “Spettinate”, come la loro nuova stagione. Come la loro direzione, “ostinata e contraria”.
Una missione comune: educare attraverso il teatro, che è sì luogo di divertimento ma anche di discussione e riflessione, ad esempio con la rassegna Follow the Monday e con il programma dedicato alle scuole e alle famiglie.
“Lella Costa e Serena Sinigaglia portano due realtà diverse. Quello di Lella è un teatro comico, che affronta con levità tematiche molto profonde. Serena invece vira più verso il drammatico ed è abituata a lavorare molto anche nelle periferie. Ognuna a proprio modo fa teatro impegnato. Così si uniscono due mondi – racconta Clarissa Egle Mambrini, responsabile dell’Ufficio Scuole del Teatro -. Ad esempio El Nost Milan è un progetto che parte da ATIR (Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca), ma è coprodotto con il Carcano e va in scena qua. È frutto dei laboratori dell’Associazione che portano le persone sul palco: è un caso di teatro partecipato. È così che noi impariamo ad aprirci al territorio e alle periferie”.
Un teatro illuminato
Tra gli spettacoli da non perdere questa stagione, la danza dell’Accademia Ucraina del balletto, Biancaneve e i sette nani, “un balletto di repertorio classico, un modo per avvicinare il pubblico più giovane alla danza. Consigliato dai 3 anni, piacerà anche agli adulti. Nel resto del cartellone di danza invece si trovano titoli contemporanei di altre compagnie come Gisellə. L’amore che, da sempre, va oltre il genere”.
“Con la rassegna #25 novembre portiamo in palcoscenico sei spettacoli per contrastare la violenza sulle donne e di genere. Inoltre il mese di marzo sarà dedicato alle donne”. Per le scuole, su questo tema andrà in scena invece a febbraio Al suo posto… e se il mondo fosse al contrario? In linea con la vocazione del teatro.
Nel programma dedicato alle scuole, composto da spettacoli di varie compagnie e per età diverse, sette titoli sono di Fantateatro, formazione bolognese che da anni miete successi al Carcano, e fra di essi una novità è L’isola di chi resiste per la Giornata della Memoria. Non sarà però l’unico spettacolo di “rievocazione storica” presente in Carcano Scuole: avremo anche Elena, la matta e Giovinette.
Appuntamento con i Fantaweekend
Fantateatro vanta anche un’intera rassegna per le famiglie, i Fantaweekend, sei spettacoli (alcuni adatti dai 3 anni) di circa un’ora in scena da ottobre a marzo. “Molto simpatico I musicanti di Brema, che vuole avvicinare i più piccoli alle canzoni dei Beatles. Raperonzola invece l’abbiamo scelta perché nel calderone delle fiabe è anticonformista e ci sembrava perfetta per la giornata dell’8 marzo, che coincide con il sabato grasso. Sarà una bella festicciola di carnevale se i bambini verranno travestiti!”.
Insieme a teatro, fin da piccoli
Perché è così importante educare al teatro fin da piccoli? “L’arte in tutte le sue declinazioni è bellezza. La bellezza è un’ancora di salvezza. Venire a teatro apre la mente e insegna a porsi delle domande. È importante darsi le risposte ma anche farsi delle domande. Per questi motivi è importante portare le ragazze e i ragazzi a teatro, soprattutto chi vive in situazioni difficili, ma anche chi nel disagio non vive (i giovani spesso sono abbandonati a sé stessi).”
Sarebbe bello se fossero i ragazzi a portare gli adulti a teatro, dopo averlo scoperto con la scuola. “Una volta per esempio abbiamo fatto una replica di Supplici al mattino e lo stesso pomeriggio una mamma è venuta a comprare il biglietto per la replica serale perché la figlia le aveva detto di vederlo assolutamente. Fantateatro invece di solito al termine delle recite scolastiche distribuisce agli insegnanti i pieghevoli relativi ai Fantaweekend da consegnare alle famiglie, avendone avuto finora un buon ritorno in termini di presenze nei fine settimana ai loro spettacoli”.
Non ci resta che andare a guardare questa nuova, bellissima stagione. Il mondo non è solo in bianco e nero, ma per vederlo a colori occorre anche andare a teatro.
di Cecilia Piperno
