Abbiamo sempre sentito parlare di questo famoso e ricchissimo museo: Alina e Roberto raccontano la loro visita al Museo Egizio in compagnia dei figli David e Masha, di 9 e 5 anni
Un bel weekend di maggio abbiamo deciso di regalarci una vacanza a Torino, città splendida e accogliente, piena di vita, ricca di attrazioni e affollata di ottimi ristorantini con il dehor all’aperto. La decisione di visitare il Museo Egizio, famoso in tutto il mondo, è nata anche dal desiderio di David, che a 9 anni nutre una certa passione per i popoli antichi raccontati dalle maestre. Il museo è una autentica meraviglia: è ospitato in un palazzo storico del centro città, gli spazi espositivi sono stati completamente riprogettati e il nuovo allestimento permette una visita appassionante ed emozionante.
Biglietti e prenotazioni
Tra le tante modalità di visita proposte, abbiamo scelto di effettuare quella guidata, in compagnia di egittologa. E‘ possibile anche muoversi in autonomia con un’audioguida (c’è anche la versione per bambini), ma ci sembrava più coinvolgente avere una figura esperta a cui rivolgere eventuali domande. Abbiamo preacquistato biglietti e guida dal sito www.museoegizio.it, optando per l’orario meno affollato, anche per evitare le code che spesso si formano all’ingresso.
All’arrivo, mentre io scendevo in biglietteria, il papà è rimasto fuori con David e Masha, che si sono svagati nel bel cortile che ospita alcune piante dell’Egitto. La biglietteria, che è piuttosto affollata, ha richiesto pochi minuti per recuperare la prenotazione: giusto il tempo di collegarmi al wi-fi del museo e avvisare il resto della famiglia che la visita guidata sta per partire.
Un, due, tre, via!
Alessia, l’egittologa che ci accompagna, consegna a ciascuno di noi una radiolina con l’auricolare: questo ci permetterà di seguire le spiegazioni senza disturbare gli altri visitatori.
Con le scale mobili saliamo al secondo piano, percorrendo uno scenografico fiume Nilo dipinto sulle parete. Qui sono conservati i reperti più antichi dell’epoca predinastica: vediamo urne sepolcrali, un contenitore per la birra, nata in Egitto, alcune suppellettili. In un’urna c’è uno scheletro, siamo preoccupati che Masha si spaventi ma non mostra timore, mentre David si avvicina alla guida perché è totalmente affascinato e vuole saperne di più.
Alessia spiega con calma e bene, con un linguaggio facile da seguire anche per i bambini. Loro vagano stupefatti nella ricostruzione della tomba di Iti e Neferu, dove sono esposti i dipinti fatti con l’ocra, la polvere di gesso e il carbone, mescolati a resine e albume. Ci colpisce che materiali così semplici siano rimasti perfettamente conservati per migliaia di anni.
Facciamo un passo avanti nel tempo e ci spostiamo nel Medio Regno, dove troviamo deliziose statuine che raccontano la vita quotidiana degli Egizi.
Una storia appassionante
Percorrendo lo scalone principale scendiamo al primo piano. Qui si trovano i reperti del Nuovo Regno trovati nella Valle dei Re e delle Regine. La prima sala – ci colpisce – è dedicata a Giulio Regeni.
Scopriamo che gli antichi Egizi erano un popolo molto più moderno di quel che ci aspettiamo: gli operai addetti alla costruzione delle tombe lavoravano otto ore al giorno per otto giorni, dopodiché avevano diritto a due giorni di riposo. Ci sono anche le giustificazioni per chi non poteva andare al lavoro. Una di queste, scritta su una tavoletta di argilla, racconta di un antico litigio con la moglie.
Un altro papiro racconta la storia del più antico sciopero mai visto: una protesta, conclusa fortunatamente bene, avvenuta per il ritardato pagamento dello stipendio.
La tomba di Kha e Merit
Ci fermiamo davanti alla statua, delucata ed espressiva, di Pendua e della sua sposa Nefertari e Alessia ci spiega che uomini e donne sono rappresentati a pari dimensioni perché tra gli Egizi entrambi avevano pari dignità. Entriamo poi nella tomba di Kha, un architetto, e della moglie Merit, rimasta intatta nei secoli e contenente più di cinquemila oggetti di uso quotidiano. Ci soffermiamo a scoprirli, colpiti dalla maestosità dei sarcofagi ricoperti di lamina d’oro e dal libro dei morti con l’invocazione al dio Osiride dalla curiosa pelle verde.
Le mummie, dal vero
Procediamo nella sala dei sarcofagi, dove si trovano splendidi corredi funerari con decorazioni finissime, formule magiche, scarabei di pietra (a rappresentare il dio della rinascita) e le mummie di animali sacri: coccodrilli, tori, falchi, ibis, babbuini, sciacalli, gatti. Interessante anche la ricostruzione multimediale: ci torneremo in un secondo momento.
In queste sale incontriamo una mummia alla quale, per motivi di studio, sono state tolte parzialmente le bende. E‘ esposta in maniera visibile, ma la vede solo chi desidera soffermarsi, per cui non fa impressione.
Di fronte al grande papiro del Libro dei Morti, scopriamo che i defunti per accedere all’aldilà devono superare la prova della pesatura del cuore: David ricorda di averlo sentito raccontare dalle maestre.
La Galleria dei Re
Un’ora di visita è volata, ma ci rimane da entrare ancora nella Galleria dei Re con lo scenografico allestimento curato da Dante Ferretti. Le due grandi sale sono scure e piene di specchi, per osservare da ogni angolazione le statue modellate in pietre durissime come il granito o la diorite. Le statue provengono da Karnak e Luxor; la più alta della collezione, oltre cinque metri, rappresenta il faraone Theti II che indossa l’abito cerimoniale.
Il vero simbolo della collezione è l’imponente raffigurazione del grande faraone Ramses II, raffigurato con l’elmo da battaglia poco prima di stipulare il trattato di pace con i nemici di sempre, gli Ittiti.
A salutarci, prima di uscire, ci sono due sfingi. Ora conosciamo meglio la stupefacente civiltà egizia. I bambini vogliono fermarsi ancora: il biglietto permette di approfondire la visita e di entrare nelle mostre temporanee. Torniamo indietro per toglierci qualche curiosità e concludiamo il pomeriggio con una merenda nel bar del Museo, sul tetto, prima dell’immancabile sosta al bookshop, dove acquistiamo regalini e portafortuna per tutti gli amici rimasti a casa.
Spazio ZeroSei
Dedicato ai piccini e alle famiglie che vogliono giocare con i faraoni: al Museo Egizio lo spazio ZeroSei Egizio offre un percorso ludico di scoperta e conoscenza. Per i bambini da zero a due anni ci sono narrazioni, scoperte tattili e sonore. Dai tre ai sei anni, in piccoli gruppi e sempre accompagnati da un adulto di riferimento, i bambini svolgono lab e si avvicinano a una prima di scoperta delle sale del museo. Per informazioni e prenotazioni: spazioegizio@xkezerotredici.it.
Ascolta qui le Storie Egizie della Sera!
https://www.youtube.com/channel/UCX6zd4F1xWbXfvO01LAsVsQ
Museo Egizio
Via Accademia delle Scienze, 6 – Torino
Tel. 011 5617776
info@museoegizio.it
Orari: dal lunedì al sabato, dalle 09 alle 18.30
La prenotazione è fortemente consigliata. Si può fare anche online.
Il Museo Egizio è “Family and Kids Friendly”: è gratuito per i bambini fino ai 5 anni e a ingresso ridotto (1 euro) per i ragazzi dai 6 ai 14 anni. Sono disponibili Family Ticket, attività per bambini e facilitazioni baby friendly.