Il disegno e il fumetto come espressione di sé e strumento per il benessere tra bambini e adolescenti
Disegno e fumetto sono espressioni artistiche, ma anche linguaggi di comunicazione ed espressione di sé. Già, attraverso il disegno si possono manifestare stati d’animo, proiezioni, paure, a più livelli e attraverso il colore e la creatività.
La Prof.ssa Pia Massaglia e la Dr.ssa Antonella Anichini, neuropsichiatre infantili, psicoterapeute psicoanalitiche dell’infanzia e dell’adolescenza, relatrici dell’incontro Creare per crescere in programma a Torino Comics (dall’11 al 13 aprile a Lingotto Fiere ) spiegano perché il disegno è tanto importante. L’appuntamento per addetti ai lavori è organizzato in collaborazione con APPIA – Associazione di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Infanzia e dell’Adolescenza e Linea d’acqua APS, con il patrocinio di SINPIA – Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Il significato del disegno e le fasi
“Fin dalla preistoria il disegno ha rappresentato una modalità di espressione e di comunicazione delle esperienze significative della vita umana”, spiega la professoressa Massaglia. “Per i bambini la possibilità di disegnare riveste un’importanza fondamentale a vari livelli, dall’esercitare e affinare la coordinazione motoria al migliorare le capacità di osservazione; dal rappresentare la realtà conosciuta allo sviluppare la propria immaginazione. Mentre disegnano accrescono la propria concentrazione e allo stesso tempo esprimono le loro emozioni. L’interesse a lasciare un segno è molto precoce. Già nel secondo anno di vita producono brevi linee e accennano scarabocchi, che nella relazione gioiosa con un adulto familiare possono denominare. Dal terzo anno sono in grado di produrre diverse forme e abbozzano una rudimentale figura umana, che si perfeziona via via negli anni seguenti, anche in rapporto alla qualità delle esperienze vissute”.
Perché favorire creatività in età evolutiva
“Le attività artistiche di vario tipo, ovviamente adeguate alle diverse fasce di età, favoriscono l’espressione personale, quindi una migliore conoscenza e consapevolezza di sé, alla base dei processi di mentalizzazione e di soggettivazione, avviati nell’infanzia per essere poi rivisitati e ridefiniti in adolescenza nel percorso di costruzione della propria identità adulta. Allo stesso tempo – continua Massaglia – facilitano lo scambio relazionale sia con l’adulto responsabile dell’attività sia con i compagni. Il contributo individuale si intreccia con la situazione condivisa realizzando un proficuo apprendere dall’esperienza”.
Arte terapia, di cosa si tratta
“L’arte terapia offre la possibilità esprimersi in modo non verbale, attraverso l’utilizzo di materiali artistici di vario genere, con cui si creano opere personali, collegate al proprio mondo interiore e prodotte attraverso un’azione manuale. Il processo creativo si compie come una sperimentazione in cui si è impegnati mente e corpo, rinforzando il sentimento di sé, ma allo stesso tempo si è in relazione con l’altro (arteterapeuta, compagni di gruppo) in un’atmosfera di interesse non giudicante che sostiene comprensione e fiducia reciproche. L’arte terapia favorisce il benessere individuale e la socializzazione, quindi si rivolge a tutti, a partire dai tre anni, ma è particolarmente indicata in tutti i casi in cui il malessere personale è tale da rendere difficile, se non impossibile, l’incontro sul piano esclusivamente verbale. Allora, mediante l’uso dei materiali si attiva un altro linguaggio e attraverso l’opera si parla di sé, ma non direttamente; insieme poi si possono gradatamente nominare le emozioni prima manifestate nelle diverse produzioni, innescando un ampliamento della consapevolezza di sé e una ripresa dell’attività di pensiero.
Nella nostra esperienza è particolarmente indicata nelle situazioni di disagio adolescenziale in cui si delinea un blocco evolutivo. A partire da un’attività concreta e condivisa, gli adolescenti possono avviare o riprendere i passaggi basilari nella costruzione della propria capacità di pensare e di essere, recuperando la fiducia in sé e nel proprio futuro”.
Perché il fumetto piace
Il fumetto è un genere che appassiona sempre di più i giovani. “Ci si può avvicinare già in età prescolare al fumetto – commenta la Dr.ssa Antonella Anichini – e ne esistono diversi che usano un linguaggio, sia visivo sia letterario, pensato proprio per i più piccoli”. Ci sono fumetti per tutte le età, con narrazioni, linguaggi e tematiche che si adattano ai diversi livelli di complessità. “Sicuramente il fumetto giapponese (manga) ha raggiunto una grande popolarità tra gli adolescenti per la capacità di trattare temi universali all’interno di narrazioni dal ritmo irresistibile. Il connubio di immagini e parola, se ben bilanciato, ha proprio questa valenza. Le immagini possono veicolare emozioni in maniera molto immediata, con un impatto quasi inconscio, mentre il testo permette di aggiungere riflessioni, ampliando o contraddicendo quelle emozioni, aprendo quindi a molteplici livelli di lettura”.
Imparare a disegnare fumetti
Scuole di fumetti, corsi di disegno per le scuole, strumenti per la creatività: perché disegnare fumetti fa bene? A chi è consigliato e quali sono i benefici? “Fare fumetti implica sia disegnare sia creare storie: l’uso combinato dell’immagine e del linguaggio permette di realizzare opere godibili anche con un livello non troppo elevato di disegno e di scrittura. E così si possono esprimere emozioni e valori, anche complessi, con una certa immediatezza”, commenta Anichini. “Disegnare un fumetto, come qualsiasi altra forma d’arte, consente di esprimersi, specialmente per chi desidera farlo raccontando storie”. Nella creazione esistono diverse sfaccettature e scelte: “ci si può concentrare più sull’esecuzione grafica, con uno studio e un’applicazione tecnici, che garantiscono una maggiore distanza dall’elemento emotivo; oppure sulla ricerca estetica con un risultato quasi fotografico; oppure ancora su una rappresentazione ironica, o quasi caricaturale, di aspetti sofferti, per cui alcune ferite o esperienze forti assumono una forma piacevole. La compresenza di parole e immagini apre a varie coniugazioni nella rappresentazione della storia, consentendo a ciascuno di trovare la propria strada espressiva”.