Camminare a piedi nudi non è solo un atteggiamento stravagante o un segno di pigrizia. Sono molte le buone notizie per gli amanti dei piedi nudi.
Da numerose ricerche emerge che i benefici del camminare scalzi siano tanti sia per i piccoli che per i grandi!
Bambini a piedi nudi
Perché i bambini amano stare scalzi?
A piedi nudi i piccoli si sentono più liberi, riescono ad interagire con l’ambiente e a ricevere stimoli sensoriali.
Il piede è dotato di una particolare sensibilità che permette al sistema nervoso centrale di avere delle informazioni riguardo il movimento, la posizione nello spazio ed i cambiamenti che avvengono nei muscoli, nelle articolazioni e nei tendini. Per imparare a sorreggerci il piede ha bisogno di fare diverse esperienza.
Proprio attraverso i piedi i bambini sperimentano la realtà. Da neonati amano indirizzarli verso chi si prende cura di loro, per vivere le prime esperienze di contatto. Quando sono più grandi si tolgono le scarpe, perché stare a piedi nudi risulta per loro più naturale.
Stare scalzi regala ai bambini un senso di libertà e permette quel contatto con l’ambiente che facilita l’esplorazione.
Camminare a piedi nudi su erba, terra, sabbia, o su altri terreni cedevoli è un importante momento di sviluppo corretto del piede. Potenzia inoltre i muscoli di tutta la gamba.
Ma anche stare scalzi in casa fa bene, ormai tutti i pediatri, fisiatri e podologi sono concordi. Ci sono diversi studi che dimostrano come andare a piedi nudi sin da piccoli regala diversi benefici: permette alle dita dei piedi di crescere diritte, di avere una camminata migliore, di avere una maggior flessibilità dei tendini delle ginocchia e di avere più ampiezza dei movimenti dell’anca.
A piedi nudi anche da grandi
I benefici dello stare scalzi riguardano sia la salute del corpo che della mente. La sensazione di benessere che proviamo nel mettere i piedi nudi a contatto con la terra non è quindi sono una nostra suggestione, ma produce effetti anche a livello fisico e chimico.
Ecco una lista dei principali benefici dello stare a piedi nudi.
Miglioramento della postura e dell’equilibrio
Il contatto di tutta la pianta del piede con il suolo permette al corpo di aumentare la superficie di appoggio e quindi di rimanere in equilibrio senza sforzo. Per questo motivo, sembra che camminare almeno 10 minuti al giorno scalzi possa prevenire i disturbi alla schiena e alla colonna vertebrale.
Alcuni tipi di scarpe sono poi particolarmente fastidiosi per i piedi. Le infradito, ad esempio, o le ciabatte senza tacco, possono appiattire l’arco della pianta dei piedi. Altri tipi di calzature, troppo strette o chiuse o con un tacco troppo alto, possono deformare o alterare la conformazione del piede, influenzando in modo molto negativo l’andatura.
Riduce lo stress
Senza entrare nel merito di tutte le filosofie che sostengono che lo stare scalzi favorisca il contatto con la natura e le energie positive, stare a piedi nudi regala senza dubbio un senso di benessere e relax immediato. Ciò è dovuto al contatto tra la carica negativa della terra e la nostra carica positiva derivata da tutte le onde elettromagnetiche con cui entriamo in contatto ogni giorno.
Da alcune ricerche emerge inoltre che andare a piedi nudi favorisce un abbassamento dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, regalando una sensazione di benessere emotivo e fisico.
Stimolazione della circolazione e riduzione del gonfiore delle gambe
Camminare a piedi nudi aiuta a prevenire il gonfiore di gambe e caviglie dovuto a problemi circolatori. Stare scalzi previene inoltre le vene varicose perché rafforza il sistema venoso.
Rafforzamento di piedi e muscoli
Camminare a piedi nudi può servire a rafforzare i muscoli dei piedi e delle gambe e a rendere le dita dei piedi più flessibili. Proprio come avviene per i bambini piccoli. Anche i piedi adulti possono essere allenati e rafforzati.
Miglioramento del sonno
Uno studio su PubMed ha rivelato che stare scalzi influenza i processi fisiologici e induce il rilassamento. Il Journal of Alternative and Complementary Medicine ha anche riferito che camminare a piedi nudi stabilizza i ritmi circadiani. Ciò spiegherebbe perché sembra che chi è solito camminare scalzo abbia un riposo notturno migliore.
Protezione dai batteri
Le calzature che indossiamo negli spazi esterni e nei luoghi pubblici raccolgono molti germi e batteri. Tali microrganismi possono entrare in contatto con la pianta del nostro piede, soprattutto quando suda.
Per questo motivo camminare scalzi, togliendosi le scarpe appena si arriva a casa, riduce il tempo di contatto con tali agenti.
Riduzione delle sostanze tossiche
Quando si entra in casa bisogna togliere subito le scarpe! Utilizzare in casa le calzature indossate all’esterno può rappresentare una via di ingresso, non solo per i germi, ma anche per sostanze tossiche come gli erbicidi. Stare scalzi, in questo caso, comporterà un vantaggio non solo per noi stessi, ma anche per gli altri abitanti della nostra casa.
In un precedente articolo vi abbiamo parlato di come sia importante che i bambini vengano a contatto anche con lo sporco, ma questo sicuramente non riguarda il sudicio sotto la suola delle nostre scarpe!
Riduce il rischio di malattie cardiache
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine stare scalzi riduce la densità del sangue che è uno dei principali fattori di rischio delle cardiopatie.
Il movimento dei piedi liberi dalle scarpe permette, inoltre, di stimolare meglio il soleo. Si tratta di uno dei muscoli del tricipite surale che ha il compito di contribuire a pompare il sangue venoso dagli arti inferiori al cuore.
Diminuisce i crampi mestruali
Camminare a piedi nudi riduce le sensazioni di dolore fisico ed i crampi mestruali. Se è vero che tutto il dolore che sentiamo al corpo inizia nella mente e si manifesta sotto forma di stress, andare a piedi nudi aiuta la mente a rilassarsi e ad attenuare i dolori.
Contrasta l’indolenzimento muscolare ed il mal di testa
Uno studio pilota ha rilevato che camminare scalzi può prevenire l’insorgenza dell’indolenzimento muscolare a seguito dell’esercizio fisico. Questo meccanismo può essere quindi applicato anche ad altre situazioni che causano muscoli tesi. Le emicranie ed i mal di testa, spesso provocati da tensione muscolare o da un’esposizione prolungata alle radiazioni, possono essere alleviati dallo stare scalzi.
Rafforza il sistema immunitario
Camminare a piedi nudi permette il contatto diretto con la terra. L’aderenza al suolo permette agli elettroni che attraversano il corpo di neutralizzare l’effetto dei radicali liberi sui tessuti sani. Stare scalzi ci rende, inoltre, più resistenti ai raffreddori. Gli stimoli che arrivano dal freddo del contatto con il piano stimolano la produzione di calore corporeo rafforzando le difese.
Migliora i risultati intellettivi
Stare scalzi aiuta anche la mente. Queste sarebbe le conclusioni tratte da una ricerca condotta dalla Bournemouth University, che ha analizzato decine di migliaia di bambini in oltre 100 scuole, in 25 paesi tra Scandinavia, Nuova Zelanda, fino all’Inghilterra. Lo studio sperimentale ha esaminato la crescita dei bambini, per più di 10 anni, dalle scuole elementari all’università.
Camminare a piedi nudi permette ai bambini di sentirsi più a proprio agio. Il rilassamento che ne consegue favorisce, secondo Stephen Heppell, capo ricercatore e professore del Centre for Excellence in Media Practice della Bournemouth University, l’apprendimento e incoraggia rapporti più spontanei e distesi con i compagni.
L’idea di seguire le lezioni scalzi ha avuto origine, per ragioni di ordine pratico. Nei paesi del Nord Europa la consuetudine di lasciare le scarpe fuori dalla porta è dovuta principalmente a fattori climatici che possono condizionare l’igiene delle scuole. La neve, il ghiaccio e il fango sporcano eccessivamente le scarpe. Col passare del tempo, per alcuni paesi far entrare in classe i bambini scalzi è diventata un’abitudine, della quale si sono poi osservati molti risvolti positivi.
Imparare scalzi
Stare a piedi nudi è uno dei principi sui quali si basa la struttura del sistema scolastico finlandese, un modello alternativo, in cui i bambini imparano a leggere e scrivere più tardi, ma con risultati molto positivi.
A seguito di questi studi, il professor Heppell si è fatto promotore della pratica shoeless learning. È stato creato un sito nel quale viene spiegato come e perché questo metodo funziona e quali sono le regole da seguire per poterlo applicare nei luoghi dedicati all’apprendimento (scuole, biblioteche, ecc).
Dagli studi emerge ancora che stare scalzi a scuola non solo favorisce il livello di apprendimento e di conseguenza migliora i risultati scolastici, ma permette, inoltre, di risparmiare i soldi della pulizia, in quanto senza scarpe l’ambiente risulta sicuramente più pulito.
In un precedente articolo avevamo dato alcuni consigli su alcuni luoghi dove si può praticare il barefooting, il camminare scalzi nella natura.
Ora che abbiamo anche approfondito tutti i benefici dello stare a piedi nudi non dobbiamo fare altro che sfilarci subito le scarpe!