Per imparare, meglio la carta stampata o i device digitali? Il responso di una ricerca e il parere di insegnanti e genitori, sull’utilizzo di tablet e LIM a scuola
LIM, tablet, registri elettronici: i supporti digitali sono sempre più diffusi nelle scuole italiane, dove bambine e bambini hanno iniziato a ricevere un tipo di educazione mediata dagli schermi. Un’abitudine che prosegue anche a casa, dove pc e cellulari aiutano spesso nello svolgimento di compiti e ricerche. Ma qual è la reale efficacia dei device elettronici nell’apprendimento?
Un giusto equilibrio
Sono numerosi gli studi internazionali condotti negli ultimi anni che mostrano come l’utilizzo precoce dei dispositivi digitali possa rappresentare un ostacolo a un corretto sviluppo cognitivo, oltre che causare numerosi problemi dal punto di vista fisico.
A confermare, nello specifico, i problemi legati all’apprendimento, arrivano anche i dati di una recente ricerca, promossa da Epson e condotta in Europa, che ha interpellato insegnanti e genitori in merito al bilanciamento tra supporti digitali e cartacei all’interno delle scuole e nella gestione dei compiti a casa. Emerge che un insegnante su tre mostra preoccupazione rispetto all’impatto negativo che laptop e tablet possono esercitare sull’apprendimento e il 68% (86% nella media europea) ha constatato quanto i tradizionali libri di testo e relativi materiali cartacei abbiano, invece, un effetto positivo sull’apprendimento.
Gestione dei tempi sugli schermi
Il 55% dei genitori si dichiara preoccupato dalla gestione del tempo speso davanti allo schermo dai propri figli, nel momento in cui già a scuola vengono utilizzati computer e tablet. Facile sforare in questo caso le raccomandazioni della Società Italiana di Pediatria, secondo le quali l’utilizzo di dispositivi digitali dovrebbe essere evitato per i bambini sotto i 2 anni, limitato a meno di un’ora al giorno tra i 2 e i 5 anni e limitato a meno di 2 ore tra i 5 e gli 8 anni.
Da pedagogista esperta di accesso consapevole al digitale, avendo analizzato decine di studi clinici condotti sul tema, posso affermare che, anche dopo gli 8 anni, è sconsigliabile far trascorrere troppo tempo sugli schermi ai nostri bambini. Il cervello, infatti, non si può considerare completamente formato fino ai 28 anni e l’impatto che l’utilizzo dei supporti digitali ha su di esso non sono ancora del tutto noti e non certo positivi.
Più supporti cartacei in classe
Diventa quindi comprensibile il desiderio espresso dal 68% degli insegnanti italiani (il 71% in Europa): tornare a un maggiore utilizzo dei materiali cartacei in classe. Molti genitori concordano.
Queste le parole di Valentina, mamma di Edoardo, 7 anni: “Ritengo che a scuola i supporti digitali non vengano utilizzati in modo consapevole. La LIM viene praticamente usata come lavagna. Risultato? I bambini lamentano spesso mal di testa, la loro capacità di concentrarsi è diminuita e i disturbi visivi aumentati”.
Giuseppe, papà di Alice, 9 anni, fa notare: “Io sono d’accordo con l’utilizzo di dispositivi digitali a scuola, perché i nostri figli siano preparati a una gestione consapevole delle tecnologie e delle loro possibilità, ma la scuola italiana è indietro. Però il supporto cartaceo offre ancora oggi una maggiore facilità di consultazione, ad esempio la possibilità di confrontare più materiali contemporaneamente”.
Insomma, è bene tenere in considerazione il momento storico in cui viviamo, preparando bambini e ragazzi al mondo digitale, con informazioni e occasioni di confronto, ma è altrettanto importante ricordare sempre che la carta stampata è una risposta attuale e funzionale alle loro esigenze di apprendimento.
Di Valeria Loretti, pedagogista
Articolo in collaborazione con Epson