AAA babysitter cercasi

da | 6 Nov, 2015 | Lifestyle

Quante volte vi è capitato di essere lasciati a piedi dalla babysitter di fiducia proprio la sera di un concerto tanto desiderato o di cercarne una per la cena romantica organizzata da tempo? In questi casi, il “passaparola” resta la prima ancora di salvezza, a cui si aggiungono negli ultimi tempi altri strumenti, come le società di consulenza, addette alla ricerca di personale domestico qualificato e referenziato. Sono sempre più numerose e il perché è presto detto: permettono una ricerca immediata su ampia scala e testano le referenze in maniera il più accurata possibile. E corrono al soccorso delle famiglie in modo efficiente, permettendo di risolvere anche le situazioni più spinose nel giro di poco tempo.

A questo proposito, abbiamo fatto due chiacchiere con Serena Corechà, titolare di Zero Zero Sitter, di cui gestisce la sede milanese insieme alla collega, nonché amica, Caterina Filippini. “Zero Zero Sitter è nata nel 2011 a Milano, per poi raddoppiare nel 2014 con la succursale romana – racconta Serena -. Fonte di ispirazione è stata la mia esperienza personale: quando ero piccola i miei genitori erano molto impegnati nel lavoro e i nonni non sempre reperibili. Ho visto le loro difficoltà e ho pensato che mi sarebbe piaciuto aiutare famiglie in situazioni simili nella ricerca di personale referenziato, dalle puericultrici alle tate, dalle badanti alle governanti, agli operatori socio-sanitari e alle infermiere. Le nostre selezioni prevedono sempre un’attenta scrematura dei curricula che ci pervengono, a cui segue un primo colloquio conoscitivo e un controllo scrupoloso delle referenze. ‘Fiutiamo’ con attenzione le nostre candidate: ci teniamo che diventino in breve tempo un punto di riferimento valido per tutta la famiglia, a partire dai più piccini”. “Il nostro servizio è attivo a Milano e Roma – prosegue Caterina -, ma a volte ci capita di gestire anche richieste in altre città d’Italia o, addirittura, all’estero. Insomma, siamo in continua evoluzione. Il servizio più richiesto è il babysitting, preferibilmente non madrelingua italiana, per fare in modo che i bambini crescano conoscendo una lingua straniera (inglese, spagnolo e russo tra le più desiderate). Seguono le colf e le badanti per gli anziani”. www.zerozerositter.it

Parola d’ordine: specializzazione
Tate & Nanny è un’agenzia di ricerca e selezione di babysitter e personale domestico, nata nel 1995. Il personale, italiano e straniero, è formato su tutto quel che rientra nel mondo infantile: dall’alimentazione alla nanna, dalla scuola dell’obbligo alle attività ludiche, costruttive e di apprendimento. Tate & Nanny punta molto sulla specializzazione e sulle competenze del personale, in modo da offrire una vasta gamma di servizi. Fornisce una formazione specifica alle proprie tate, da quelle con più anni di esperienza alle puericultrici diplomate, in grado di gestire i piccoli da 0 a 6 anni, fino alle babysitter, che giochino con i bambini o li aiutino a fare i compiti o animino le loro feste di compleanno. E per i bimbi portatori di handicap ci sono operatrici formate appositamente e disponibili anche per trasferimenti invernali ed estivi. A questo proposito, Tate & Nanny offre i suoi servizi anche in estate, nella bella Versilia. www.tatenanny.it

Al passo coi tempi è Le Cicogne, che nel giro di pochi anni è diventata la startup al femminile più innovativa in Italia nel campo del babysitting, servizi di baby party, teen taxi, ripetizioni pomeridiane e di tutte le esigenze legate al mondo dell’infanzia su Roma e Milano. Ideata da due giovani donne, Monica Archibugi e Giulia Gazzelloni, è gestita da un team di sette persone (tra cui un uomo). Fino a pochi mesi fa Le Cicogne faceva incontrare domanda e offerta attraverso un semplice modulo online, sul suo portale. Ora mette a disposizione anche una app per telefonia mobile, per soddisfare le richieste last minute. Grazie al motore di ricerca avanzato dell’applicazione si possono impostare vari filtri di ricerca, in modo da trovare la tata ideale. www.lecicogne.net

Alla pari
E poi ci sono le babysitter alla pari, una categoria specifica, che non rientra né in quella dello studente, né in quella del lavoratore. Si tratta di giovani – per lo più ragazze – che, in cambio del servizio prestato presso la famiglia ospitante, ricevono vitto e alloggio e, quando possibile, l’uso di una camera individuale nonché un piccolo compenso. È una soluzione interessante per molte famiglie, alla ricerca di di un’esperienza meno ‘contrattuale’ e più economica, ma soprattutto desiderose di un confronto con giovani di cultura e lingua differente. Che resti per una sola estate o per un intero anno, la au pair diventa a tutti gli effetti ‘una di famiglia’. AuPairWorldwww.aupairworld.com/it -, è una delle principali agenzie online per il collocamento alla pari. Il procedimento è molto semplice: ci si registra gratuitamente, si crea il proprio profilo, inserendo le proprie preferenze, e il sistema, tramite Easy Find, inizia a selezionare le ragazze corrispondenti ai parametri. A registrazione avvenuta, si iniziano subito a ricevere i primi suggerimenti sui profili corrispondenti ai criteri di ricerca delineati. Inoltre, fin da subito, si possono inviare messaggi standard alle candidate a cui si è interessati. Tuttavia, per entrare in contatto con le ragazze alla pari è necessario aderire all’iscrizione Premium, che costa 39,90 euro e scade al termine del periodo di validità di sei settimane. All’interno di AuPairWorld si possono scambiare messaggi personali con le au pair e stabilire, in questo modo, un primo contatto diretto. Nel corso delle conversazioni telefoniche che seguono si ha modo di capire se caratteri, stili di vita ed esigenze combaciano. E, una volta scelta la persona adatta, ci si accorda direttamente su come procedere nei passaggi successivi (il contratto au pair, il visto) per poi finalmente dar inizio a questa bella avventura un po’ internazionale.

Il welfare che cambia
A dare una mano alle famiglie nell’affrontare la ricerca di tate e badanti ci ha pensato anche il Comune di Milano. Come? Innanzitutto con l’attivazione dello Sportello CuraMi, un servizio che mette in contatto la domanda e l’offerta di assistenti familiari, gestito in collaborazione con il Pio Albergo Trivulzio e la cooperativa sociale Eureka.

Allo Sportello si possono rivolgere le persone che chiedono di essere inserite nell’Albo comunale delle badanti e babysitter e le famiglie che cercano un aiuto per l’individuazione di personale specializzato. Il servizio offre anche informazioni sulla tipologia di contratto domestico e fornisce consulenza per la regolarizzazione dell’assistente familiare e la preparazione delle pratiche di assunzione. Lo sportello ha sede presso il Pio Albergo Trivulzio – Padiglione 13 (ingresso da via Trivulzio 15 o da via Bezzi 10; tel. 02 40297643, 02 40297644). Orari di apertura: lunedì 8.30 – 13 e da martedì e venerdì 8.30 – 17.30. C’è anche un punto informazioni presso la residenza Principessa Jolanda in via Sassi 4. Il costo del servizio per le famiglie dipende dalla capacità di reddito del richiedente.

Ma non è tutto. Il Comune, grazie alla vittoria del primo bando Welfare di Comunità di Fondazione Cariplo – che stanzierà 1,2 milioni di euro di cofinanziamento in favore di Palazzo Marino – nei prossimi mesi darà il via all’innovativo progetto “Welfare di tutti”, dedicato a chi necessita di assistenza domiciliare, che siano anziani, disabili o minori. Si potranno così condividere babysitter o badanti con altre famiglie dello stesso condominio, strada o quartiere. Si parte con la zona 5 (Vigentino, Chiaravalle, Gratosoglio) e 8 (Fiera, Gallaratese, San Leonardo, Quarto Oggiaro), dove verranno aperti i primi due uffici territoriali, a cui si potranno rivolgere i cittadini disposti a condividere i servizi domiciliari.

[Maddalena Tufarulo]

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