Ogni tanto ne viene fuori una: mamme cacciate dai locali, mamme accusate di atti osceni, mamme su cui viene puntato il dito per la nudità poco rispettosa. A lato di studi che confermano i benefici dell’allattamento, continua ad esserci un certo pudore verso questo gesto. Ma allora, se una mamma decide di allattare al seno, può farlo?
La legislatura in Italia
In Italia esistono diverse raccomandazioni, in linea con le indicazioni dell’Organizzazioni Mondiale della Salute (OMS), che promuovono la pratica dell’allattamento al seno come salutare e ottimale per mamme e bambini; è normato il rientro lavorativo delle neomamme che prevede il congedo per l’allattamento fino all’anno di età del bambino; ma non esistono leggi che regolamentano l’inopportunità o il divieto di allattare in determinati luoghi. È del 2017 il più recente provvedimento della Ministro Madia, Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, uscito a seguito dell’episodio di Biella, dove una mamma è stata allontanata dagli uffici postali mentre allattava. La direttiva n.1 del 2017 pro allattamento rivolta a tutte le pubbliche amministrazioni, richiama vagamente “l’attenzione delle pubbliche amministrazioni e dei singoli dipendenti nella propria attività di erogazione dei servizi alla collettività, sulla necessità di assumere azioni positive, comportamenti collaborativi o comunque di non adottare atti che ostacolino le esigenze di allattamento. I vertici e la dirigenza delle amministrazioni si adopereranno per prevenire comportamenti o atti in contrasto con le suddette finalità, anche nell’ambito di organismi controllati”.
Allattare nel mondo
Ci sono alcuni Paesi in cui la cultura locale porta la donna a coprirsi, nel rispetto delle usanze del posto. Perché non si allatta per provocare ma è il buon senso che guida nei costumi le mamme che allattano. Ci sono però alcuni Paesi meno “sospetti”, dove conviene fare attenzione a non infastidire gli umori dei cittadini. In Inghilterra, ad esempio, non era ammesso allattare nei locali fino al 2010, quando l’Equality Act ha reso illegale la discriminazione verso le mamme che allattano. Francia, Germania e Scandinavia sono aperti verso l’allattamento al seno, e in Australia la legge che tutela l’allattamento in pubblico è in vigore addirittura dal 1984. In Danimarca invece i ristoratori possono vietare alle proprie clienti di allattare in pubblico e allontanarle dal locale se non rispettano il divieto: il Consiglio Nazionale per l’uguaglianza danese preferisce tutelare i clienti che potrebbero sentirsi disturbati. Negli Stati Uniti dipende dalle legislazioni locali, in alcuni Stati vige ancora il divieto di allattare in pubblico mentre altri hanno varato leggi per salvaguardare le neomamme.
I Baby Pit Stop per il rifornimento
L’Unicef Italia, nel quadro del programma nazionale ‘Insieme per l’allattamento’, porta avanti 4 progetti per il sostegno all’allattamento, anche nella tutela degli spazi dove le mamme possono allattare, ricevere tutte le cure necessarie e poter accedere ad ambienti protetti in cui poter allattare comodamente il proprio bambino al seno. I progetti sono Ospedali amici dei bambini (una trentina circa le strutture che aderiscono), Comunità amiche dei bambini, Baby Pit Stop e Corsi di Laurea Amici dell’Allattamento.
Sono un migliaio in Italia i Baby Pit Stop Unicef, un nome che arriva dal mondo della Formula Uno, dall’operazione del cambio gomme e pieno di benzina che viene effettuata in tempi rapidissimi durante le gare automobilistiche. Nei BPS il cambio riguarda il pannolino, e il “pieno” è di latte materno. Il Baby Pit Stop UNICEF è un servizio gratuito, reso riconoscibile da un bollino verde, blu e rosa. Tutti i locali e servizi del territorio possono allestire un angolo della poppata; ecco cosa serve: una comoda sedia o poltroncina; un fasciatoio per il cambio del pannolino e, se possibile, un angolo attrezzato per il gioco dei bambini. Inutile dire che questi spazi sono aperti anche ai bimbi che prendono il latte dal biberon. Stessi criteri per l’iniziativa Baby Pit Stop – LLL: Negozio Amico dell’Allattamento, promossi e individuati da La Leche League, associazione nata nel 2004 con lo scopo di tutelare l’allattamento al seno. Sul sito la mappatura, Regione per Regione, delle attività aderenti. Baby Pit Stoppers è community di genitori a spasso con bebè. Sono state selezionate le strutture baby friendly in tutta Italia e scaricando la app è possibile segnalare e recensire i luoghi che si conoscono o cercare il posto più vicino e comodo in qualunque momento.
Mamma per le mamme
Valentina, è una mamma toscana residente a Torino. Dalla nascita dei suoi due bimbi, Valentina ha dovuto riscoprire la città: “una città da vivere con nuove necessità e nuovi tempi (…) e mi sono resa conto che Torino offre tantissime opportunità per le mamme che vogliono allattare al seno i propri bambini, ma sono opportunità che vanno cercate, scovate in rete e ad ogni angolo di strada”. Per questo ha voluto raccogliere in un unico sito tutto quello che può essere utile a una mamma: “una selezione di luoghi dove poter rifugiarsi ad allattare quando si è in giro, locali dove fare una serata con gli amici è divertente, buono e comodo per allattare il proprio bambino; tutti i consultori e i punti di ascolto che offrono aiuto e consulenza per ogni difficoltà; i gruppi spontanei di mamme che si ritrovano per un confronto e un mutuo aiuto”.
In stazione la Stanza delle coccole
Alcune stazioni dell’Emilia Romagna si sono attrezzate per ospitare e accogliere anche i più piccoli, e così nelle stazioni di Bologna centrale, Ravenna e Modena, le Ferrovie dello Stato in collaborazione con le amministrazioni comunali hanno aperto la Stanza delle coccole, dedicate ai bebè e a coloro che li accompagnano. Si tratta di spazi pensati per rendere più confortevole l’attesa in stazione, per questo sono attrezzati con fasciatoio, scaldabiberon, salviettine per l’igiene del bambino e pannolini. Nella stazione di Bologna la stanza è aperta tutti i giorni 24/24ore, a Ravenna nei giorni feriali con orario 08.00-20.00 e a Modena è aperta tutti i giorni dalle 07.30 alle 19.30. A Ravenna e Modena per accedere alla Stanza delle coccole è necessario richiedere la chiave agli sportelli della biglietteria lasciando in deposito un documento di identità.
#allattarealnidosipuò!
Sul territorio torinese esiste dal 2015 un’esperienza volta al sostegno delle mamme lavoratrici che vogliono continuare ad allattare. Si tratta di un progetto di formazione e informazione che coinvolge 7 servizi della città di Torino, (4 nidi comunali, 2 nidi privati, 1 laboratorio di lettura), nato all’interno di un tavolo di lavoro promosso dall’associazione Casa Maternità Prima Luce, a cui l’OMI partecipa nell’ambito del programma MenoUnoPiùSei. L’iniziativa mette in evidenza il ruolo fondamentale dei nidi di infanzia, quale valido alleato nella cura e nell’educazione di bambini e bambine, accogliendo e valorizzando gli stili relazionali della famiglia. Inoltre per i genitori poter sentire accolte dal nido, le scelte di “accudimento” realizzate per i propri figli aumenta la percezione di essere coinvolti e accolti dal servizio, favorendo i processi di inclusione e co-educazione. Nelle strutture che aderiscono è stata introdotta la Procedura per la gestione del latte materno, somministrato ai bambini del nido, da parte degli operatori. Queste indicazioni rappresentano un protocollo operativo utile a sostenere le prime esperienze di coinvolgimento di alcuni nidi rispetto alla tematica dell’allattamento.