L’omeopatia ha una storia antica ed è un mondo ricco e vasto, dove si combatte la malattia secondo la “legge di similitudine” ovvero utilizzando una sostanza in grado di curare gli stessi disturbi che può provocare, modificando però il dosaggio. Ne parliamo con la dottoressa Alessandra Albisetti, pediatra e medico esperto in omeopatia di Cassina de’ Pecchi, in provincia di Milano. “Ogni sostanza del regno animale, vegetale o minerale, somministrata a un soggetto sano, può indurre un quadro clinico preciso, mentre a dosi infinitesimali è in grado di rimuovere i sintomi stessi. Questa somministrazione infinitesimale stimola le difese dell’organismo: il primo a scoprirlo fu il medico tedesco Samuel Hahnemann, a metà del Settecento”.
L’inquadramento omeopatico
Come metodo clinico terapeutico, l’omeopatia prevede una fase di conoscenza del paziente. “Una visita omeopatica richiede una pre-visita, l’inquadramento omeopatico – spiega la pediatra Albisetti – cioè una discussione approfondita in cui il medico cerca di acquisire informazioni importanti per consigliare terapie efficaci”. Si tratta di un colloquio orientativo che indaga lo stile di vita, le prime manifestazioni dei sintomi. “Si studiano e caratterizzano i sintomi del paziente, la sua costituzione corporea nonché i suoi ritmi biologici (sonno, fame, sete…)”. L’analisi approfondita, diversa dalla medicina tradizionale, considera anche aspetti che a prima vista non hanno nulla a che fare con il sintomo. “Si considerano per esempio la familiarità con la malattia, la modalità con cui il bambino si ammala, la sua costituzione. In base a quest’anamnesi particolareggiata, l’omeopata può fare valutazioni differenti nella seconda parte della visita, arrivando a scegliere la terapia più adatta”. I medicinali omeopatici sono molti, tutti di origine vegetale, animale o minerale. Dunque l’omeopatia ha più strade per curare, per esempio, la febbre? “Esattamente. La febbre è apparsa in modo improvviso ma senza sudore? Sceglieremo l’aconito. La febbre è accompagnata da congestione e occhi rossi? È più utile la belladonna. Se invece sono presenti dolori articolari consiglieremo l’Eupatorium perfoliatum”. Con i bambini non sempre è facile la fase di raccolta delle informazioni e spesso capita che i genitori chiedano al pediatra consultazioni telefoniche urgenti, senza la possibilità di una visita approfondita. Come ci si comporta in questi casi? “Quando risulta difficile la scelta di un medicinale unitario, come nelle consultazioni urgenti, ci si avvale di un medicinale composto che contiene più rimedi in grado di stimolare l’organismo a reagire nel modo più corretto e tempestivo”.
Affrontiamo le allergie primaverili
In primavera torna d’attualità il tema allergie. L’omeopatia aiuta i soggetti allergici ai pollini? “La modalità è sempre la stessa, si cura con il simile. Anche in questo caso, il primo passo è tipizzare il soggetto durante la consultazione omeopatica”. Facciamo un esempio: le riniti, sempre all’ordine del giorno dalla primavera in avanti. “Ne esistono di molti tipi: quando la rinite è acquosa, abbondante e provoca arrossamento dal naso si hanno ottimi risultati con Allium cepa, ovvero con la nostra cipolla. In caso la rinite sia poco irritante, ma accompagnata da molteplici starnuti, sarà più indicata Sabadilla, oppure Nux vomica o Apis se prevale il sintomo di ostruzione nasale. In caso di rinite associata a congiuntivite irritante, meglio ricorrere a Euphrasia”. Spesso si parla di metodi che accompagnano l’omeopatia: ci dice di più? “Nelle allergie l’approccio è multiplo, ci si avvale di un medicinale omeopatico sintomatico accompagnato dall’isoterapia, ovvero da composti desensibilizzanti a base di allergeni diluiti a dosi omeopatiche, oligoterapia a base di manganese e rame ad azione antinfiammatoria e antiallergica, nonché all’uso della gemmoterapia con Ribes nigrum, il nostro ribes nero”.
Avvicinarsi alle cure omeopatiche
Come gestire il passaggio dalla medicina tradizionale all’omeopatia? “Normalmente si valuta l’intensità e la gravità della patologia e si introducono i medicinali omeopatici più indicati nel caso specifico come una sorta di svezzamento dai farmaci tradizionali. Nel caso delle allergie, prima di eliminare l’antistaminico, si inizierà a somministrare al paziente Histaminum, cercando di diminuire progressivamente le dosi del farmaco di sintesi. Nel caso delle malattie croniche, l’obiettivo è la guarigione della malattia. Ciò non è detto che avvenga sempre prontamente, ma può necessitare tempo affinché l’organismo risponda allo stimolo del medicinale omeopatico studiato ad hoc per quel paziente e per quella patologia. Ovviamente anche in omeopatia possiamo avere dei casi resistenti o difettivi, ma fortunatamente molto più spesso riusciamo a ottenere brillanti guarigioni e miglioramenti”.
[Marta Vitale Brovarone]