La funivia è adatta ai bambini? Sì, con i giusti accorgimenti. Alcune avventure piemontesi per raggiungere panorami mozzafiato in alta quota
L’alta quota con i bambini è un lusso che ci si può permettere solo grazie agli impianti di risalita: funivia, seggiovia, ovovia. Ma cosa fare una volta su? In alta montagna è bello anche solo respirare l’aria cristallina. Ci si può fermare in uno dei rifugi che si trovano vicino alle stazioni d’arrivo, oppure organizzare un picnic sui prati circostanti o ancora partire per uno degli itinerari che vi proponiamo. E se avete dei dubbi sul mal di altitudine, vi suggeriamo di leggere la storia di Attilio e Ambra, appassionati di trekking in alta quota anche con i piccolissimi!
In funivia
Se la funivia è dotata di cabinovia o telecabina, il viaggio con i bambini non è un problema. La salita è facile, breve ed entusiasmante; i bambini si divertono, si spaventano per i rumori e gli scossoni, saltano da un capo all’alto e raccolgono il giusto numero di occhiatacce. Il bon ton di chi sale prevede, all’acquisto del biglietto, di informarsi sull’ultimo orario di discesa. I biglietti vanno conservati da un adulto, possibilmente in una sola tasca.
Ci si mette in fila ordinata fino all’arrivo della cabina, contando rapidamente le persone davanti per capire se riusciamo a salire tutti sulla stessa vettura, sennò si lascia passare chi sta dietro e si aspetta la salita successiva. L’età consigliata per il viaggio non esiste: la risposta dei bambini piccoli è molto soggettiva; tenete presente però che i pediatri sconsigliano gli sbalzi di altitudine almeno fino a due anni. La funivia con i bambini non è sconsigliata se la salita è graduale.
In seggiovia
Stesse considerazioni per i viaggi in seggiovia, dove generalmente i bambini al di sotto dei due anni non possono salire. Nella fascia dai 3 ai 7 devono essere accompagnati da un adulto che ne è responsabile, mentre dagli 8 anni possono viaggiare da soli. Se la seggiovia è a due posti e siete in un gruppo numeroso, può darsi che un bambino rimanga “spaiato”. In questo caso è necessario tendere un agguato e chiedere a qualche estraneo di prestarsi come accompagnatore.
Prima di partire tenete presente l’incognita del freddo: magari, in coda al sole, vi sembra che la maglietta sia sufficiente, ma appena comincia la salita, l’aria si fa insidiosa. Inutile cercare di tirar fuori le giacche, si rischia la caduta irrimediabile di tutto il contenuto dello zaino, meglio attrezzarsi in partenza. Infine: la sicurezza.
Anche le seggiovie più moderne sono costruite su misura per gli adulti. Un bimbo piccolo può effettivamente scivolare fuori, al punto che alcuni impianti si stanno dotando di giubbotti magnetici per ancorare i bambini al seggiolino.
Nell’attesa che questa pratica si diffonda, servono mani e nervi saldi: spiegate al bambino i rischi a cui va incontro, esigete che stia fermo, che non si giri a salutare il papà e che non dondoli a mo’ di altalena. Al momento della discesa il personale rallenterà un po’ la corsa, giusto il tempo di prepararsi al grande balzo. E poi via, in un attimo siete giù, pronti a partire per un’avventura in alta quota.
Il Monte Mucrone a Oropa
Sono bellissime le Alpi Biellesi, al punto che nel 2005 sono state protette come riserva naturale speciale. L’imponente Monte Mucrone spicca nel panorama già da lontano ed è comodamente raggiungibile usando la sua storica funivia, perfetta anche per i bambini, aperta in estate nel fine settimana. Dalla stazione superiore, a circa 1900 metri di altitudine, si raggiunge senza fatica il lago del Mucrone, pulitissimo e pescoso, punto di partenza per moltissime gite.
A pranzo è piacevole fermarsi al Rifugio Savoia, accessibile direttamente dalla stazione. A cinque minuti dal rifugio si trova una palestra di arrampicata e una ferrata-scuola appositamente studiata per ragazzi diversamente abili e non vedenti. C’è anche un muro d’arrampicata al riparo dalla pioggia.
Chi preferisce una breve passeggiata, può raggiungere in dieci minuti il Rifugio Rosazza. Con una passeggiata più lunga, di circa un’ora, si arriva alla Capanna Renata sul Monte Camino.
La funivia trasporta anche le mountain bike, ma le discese sono riservate agli esperti.
Le funivie si avvicinano alle famiglie lasciando il passaggio gratuito a tutti i bambini fino a 10 anni, se accompagnati da un adulto pagante. Passaggio scontato a 7 euro (anzichè 11) per i ragazzi fino a 16 anni.
Funivie Oropa – Oropa (BI)
Tel. 015 2455929 – www.funivieoropa.it
Il Gran Paradiso a portata di mano
Il Parco del Gran Paradiso, sopra Cogne, è una delle zone più rappresentative della Valle d’Aosta, dotata di una funivia perfetta per i bambini. Cogne stessa è una splendida località: i cogneins hanno preservato il paesaggio, che conserva le caratteristiche di un tempo, con abitazioni tradizionali sapientemente ristrutturate. La telecabina Pulsé Cogne – Montzeuc, aperta anche in estate, parte dal centro cittadino e arriva fino a 2.060 metri. All’arrivo ci si può fermare anche solo a osservare, dal belvedere, la splendida vista sulla valle e sul massiccio del Gran Paradiso.
Chi ama camminare può percorrere il sentiero numero 17, che si sviluppa interamente in quota per un totale di circa 4 chilometri, con un percorso ad anello che alterna tratti facili e accessibili a tutti a tratti leggermente più impegnativi. Il dislivello complessivo è di 256 metri e la durata è di circa tre ore. Lungo l’intero sentiero vi sono quindici punti di osservazione e un suggestivo balcone panoramico.
Data la lunghezza del percorso è indispensabile scendere con la telecabina e, al ritorno, fermarsi a mangiare in qualche ristorante tipico. Chiedete la seupetta di Cogne, una squisita zuppa locale a base di riso e fontina, e il méculin, un particolare tipo di panettone. La salita costa 5,50 euro (andata e ritorno 7,80 euro). Biglietto ridotto (bambini dai 5 ai 12 anni) 2,80 euro (andata e ritorno 3,80 euro). Gratuito per i bambini al di sotto dei 5 anni.
Funivie Gran Paradiso – Cogne (AO)
Tel. 0165 74008 – www.funiviegranparadiso.it
Prali – 13 laghi
Per chi vuole camminare e cerca un’escursione alla portata di tutti, Prali e il suo altopiano con i tredici laghi rappresentano una tappa ideale. Dal paesino della Valle Germanasca, in Occitania, con la seggiovia che parte dalla località Ghigo di Prali si raggiungono i 2232 metri del Pian dell’Alpet, nei pressi del quale c’è un comodo rifugio bar. Da qui si può proseguire, sempre a bordo di una seggiovia, per il Bric Rond.
Arrivati a 2540 metri d’altezza si inizia a camminare verso una delle numerose mete che hanno in questa stazione il loro punto di partenza. Dal Bric Rond, in poco tempo, si possono raggiungere i laghi, tutti tra i 2300 metri e i 2500 metri, in mezzo a deliziosi pianori erbosi. Nella passeggiata si incontrano il laghetto Rametta, anche conosciuto come lago dei Cannoni, i due laghi verdi, il lago Lungo e il lago Draio, quest’ultimo il più grosso del gruppo.
Proseguendo la marcia, senza mai perdere quota, si raggiungono alcune costruzioni militari, delle piccole casermette costruite dagli alpini all’inizio del secolo scorso. Dal punto di partenza precedente, è raggiungibile anche il Colle Giulian. Da qui, nel 1689, transitarono i Valdesi, di ritorno da Ginevra dopo un lungo esilio, iniziato qualche anno prima in seguito alle persecuzioni perpetrate ai loro danni da Carlo Emanuele II di Savoia, con l’approvazione di Papa Alessandro II.
Sul passo gli esiliati vennero contrastati dalle truppe sabaude. Ma, malgrado questo impedimento, i protestanti riuscirono a raggiungere vittoriosi il fondovalle.
Nuova 13 laghi
Frazione Ghigo – Prali (TO)
www.nuova13laghi.com
Artesina
Artesina, la stazione sciistica in provincia di Cuneo, non chiude per l’estate, anzi, offre opportunità di svago per tutta la famiglia. Con la seggiovia a due posti si raggiunge la cima del Colletto Fava, dove si trovano una baita con il bar e soprattutto il punto di partenza del bob su monorotaia: un modo divertente di scendere dalla montagna anche senza la neve (ogni bob è dotato di freni di sicurezza e cinture.
I bambini sotto il metro e venti devono essere accompagnati da un adulto). Altro gran divertimento è la discesa dei ciambelloni gonfiabili su prato; il punto di partenza per tuffarsi si raggiunge in tapis roulant. Ma Artesina non è solo svago. È anche, da qualche anno, un museo a cielo aperto, un centro d’arte celebrato persino dalla copertina di Art Forum, famosa rivista d’arte, grazie a due installazioni assolutamente da vedere.
La prima è Pink Rabbit, un giocattolone realizzato nel 2005 dal Collettivo d’Arte Gelitin e raggiungibile con la seggiovia del Colletto. Il coniglio, mastodontico, è fatto di lana e paglia e raggiunge, disteso sul dorso della montagna, una lunghezza di 50 metri, una vera attrazione anche per i bambini. I Gelitin sono un gruppo artistico con sede a Vienna specializzati in Land Art, cioè in interventi sul paesaggio.
Il Pink Rabbit è ecosostenibile e deperibile, con il tempo si è integrato all’ambiente e poco alla volta si sta deteriorando: le condizioni climatiche, gli animali che si cibano della paglia e gli interventi dell’uomo, agiscono sull’opera modificandone l’aspetto iniziale. I visitatori possono salire sul coniglio grazie alle scale, sdraiarsi a prendere il sole sopra, fotografarlo, giocarci. La seconda installazione è The Lost Reflection, realizzata nel 2007 da Susan Philipsz. È un’installazione sonora che caratterizza, con il canto, il Bosco del Bontempo. Anche quest’area è raggiungibile a piedi o in seggiovia.
Artesina – Frabosa Sottana (CN)
Tel. 0174 242000 – www.artesina.it