L’evitamento e la restrizione alimentare estrema sono riconosciuti come un disturbo da diagnosticare e curare
Si chiama ARFID la nuova tipologia di disturbo del comportamento alimentare che colpisce soprattutto i bambini. Chi ne soffre evita il cibo o lo seleziona accuratamente e lo fa a livello patologico.
“L’ARFID è un disturbo importante da evitamento e restrizione alimentare – spiega il dottor Giuseppe Banderali, consigliere nazionale SIP, Società italiana di pediatria. – Compare in età pediatrica ma non solo.
Si manifesta quando il bambino si alimenta in maniera errata, arrivando ad avere deficit nutrizionali importanti oppure comportamenti psicosociali decisamente alterati”.
Bambino schizzinoso o ARFID?
I bambini spesso selezionano i cibi in base al colore o alla consistenza: non piacciono gli alimenti verdi o quelli di consistenza molliccia, quelli rossi o quelli un po’ viscidi.
Come possiamo distinguere i capricci di un bambino un po’ schizzinoso dal disturbo vero e proprio?
“Un bambino selettivo mantiene un introito calorico appropriato e i suoi problemi si risolvono spontaneamente a partire dall’adolescenza, quando la pressione dei pari si associa all’allargamento dei cibi assunti.
Si è di fronte alla patologia, invece, quando il bambino evita drasticamente il cibo procurandosi carenze nutrizionali, ha problematiche sensoriali oppure ha paura delle conseguenze dell’ingestione: paura di soffocare, vomitare o avere il mal di pancia”.
Cosa devono sapere i genitori
Il nome ARFID significa “disturbo evitante / restrittivo dell’assunzione del cibo” e i risultati dei primi studi indicano che colpisce i bambini in anticipo rispetto ad altri disturbi della stessa categoria, come l’anoressia o la bulimia nervosa.
Sembrano colpiti in maggior numero i maschi, che lo accompagnano spesso con disturbi d’ansia e, in alcuni casi, disturbi da deficit di attenzione/iperattività e disturbi dello spettro autistico.
Le cause possono essere sia organiche che psicologiche. “L’ARFID è stato identificato come patologia solo nel 2013 e racchiude disturbi differenti, per le quali non c’è un’unica causa, così come non c’è un’unica terapia” continua il dottor Banderali.
Un atteggiamento selettivo, unito a problemi di crescita e di sviluppo, sono i primi elementi da tenere sotto controllo.
“Bisogna sottolineare che il disturbo non va mai auto-diagnosticato; a identificarlo deve essere il medico specialista.
La diagnosi di ARFID avviene quando si verifica un persistente fallimento nel soddisfare le necessità nutrizionali o energetiche, con conseguenze significative, come la perdita di peso, la crescita inadeguata, un deficit nutrizionale significativo e una marcata interferenza con il funzionamento psicosociale”.