Conto alla rovescia per il momento del primo abbraccio scodinzoloso? Se state per portare un quattrozampe in famiglia, non perdete il sapore dell’attesa, dei preparativi, della conquista della fiducia. Soprattutto la conquista della fiducia. “Bisogna essere molto pazienti – dice la meravigliosa volpe nel Piccolo Principe di Saint-Exupéry -. In principio tu ti siederai un po’ lontano da me, nell’erba, io ti guarderò con la coda dell’occhio. Ma ogni giorno potrai sederti un po’ più vicino”. “Partire con il piede giusto è fondamentale – racconta Simone Dalla Valle, dog trainer di Missione Cuccioli -. Chi sceglie di prendere un cane si sta per imbarcare in una grande avventura, che durerà tanti anni. Tanto vale prendersi il giusto tempo per valutare se il nostro stile di vita è compatibile con la vita di un cane felice. Che non vuole essere portato fuori di fretta, che vuole uscire anche quando piove, che dove lo metti… non sempre sta. Il cane è il migliore amico dell’uomo (e lo è veramente). Ma può esserlo soltanto se la convivenza ha tutti i presupposti per essere felice e appagante per tutti”.
Piccole responsabilità
“Regalare a un bambino la possibilità di crescere con un cane significa donargli un’esperienza formativa impareggiabile – continua Simone Dalla Valle -. L’entusiasmo dei bambini con i cani è meraviglioso. Sono spesso i più entusiasti. Per questo è ottimo coinvolgerli già nell’attesa, dare loro qualche incarico, prepararli a grandi gioie e piccole responsabilità. Il più grande errore è semplice e diffuso: regalare un cane. È proprio sbagliato il messaggio: il cane non si regala, è un individuo e la scelta va ragionata. Non è un giocattolo da scartare, richiede impegno. La pappa, l’organizzazione della cucina, la scelta dei giochi: coinvolgiamoli con responsabilità adatte a loro, i bambini saranno felicissimi di imparare a prendersi cura del loro nuovo amico. Non ho mai incontrato un bambino che non fosse meno che entusiasta e orgoglioso dell’incarico”.
Affinità elettive
Un labrador per chi non ama le lunghe passeggiate? Un bassotto con tanti bambini? Un pitbull in una casa first experience, in cui nessuno ha mai avuto un cane, genitori compresi? Basta fare una passeggiata al parco per accorgersene: cani che corrono senza sosta, cani sdraiati sotto la panchina che ci vuole la Paw Patrol per farli smuovere, cani che giocano con i loro simili e altri che invece rincorrerebbero la pallina per ore e ore. Come orientarsi nella scelta? “Le razze sono 40.000 e gli incroci molti di più: dunque pensare solo al pedigree o alla razza ‘da film’, al momento della scelta, sarebbe un errore grave. Bisogna sempre partire dalle attitudini comportamentali, dal ruolo da difesa o da caccia tipico della razza. Da combinare con le esigenze della famiglia: quanti siamo, che orari facciamo, quanto tempo possiamo dedicare per portare fuori il nostro amico, a correre?”.
Fatevi consigliare (bene)
Una risorsa preziosa – e spesso gratuita – per le famiglie, è la consulenza preadozione. “La consiglio sempre. Qui nel canile ENPA di Voghera incontriamo ogni giorno famiglie cui offriamo un percorso orientativo di scelta. Il primo passo è la raccolta delle esigenze della famiglia: si fa attraverso una chiacchierata e un questionario. Poi ci sono gli incontri conoscitivi in canile e l’incontro a casa. Non è una scelta a scatola chiusa, ma un percorso supportato dalle professionalità giuste al momento giusto. In questo i bambini rientrano in pieno, anzi si divertono moltissimo. Prendere un cane è un’adozione a tutti gli effetti: un atto socialmente di valore, molto bello e molto coinvolgente per i bambini. Mentre si sceglie, quel rapporto meraviglioso di empatia tra il cane e la sua nuova famiglia comincia a formarsi, sotto i nostri occhi”.
No comprensione, no party
“Ci sono tanti luoghi comuni che ancora oggi dobbiamo faticosamente sfatare. Primo, il cane non fa dispetti. Il primo passaggio, fondamentale, è lavorare sulla comprensione. Se non comprendiamo il nostro cane, nascono fraintendimenti e stress reciproci. Il cane è sempre lineare nei suoi ragionamenti, che sono semplici. Se rosicchia un tappeto, se fa una buca in giardino può essere annoiato o può manifestare un disagio. Il nostro compito è cercare di capire il perché di questo comportamento e risolverlo, fornendogli aiuto. Imparare a comunicare con il nostro cane è fondamentale: per esempio, non sempre un cane che scodinzola è felice. Piuttosto, è eccitato, in positivo ma anche no. Sappiamo capire perché?”.
Soffici carezze
I cani adorano essere accarezzati piano piano, oppure essere massaggiati delicatamente con la punta delle dita. L’intesa perfetta con il nostro cane è dietro l’angolo: il momento delle coccole è puro benessere per tutti. Un detox piacevolissimo e 100% naturale. “I cani amano la carezza delicata, forse perché così facendo siamo in grado di ricordare loro le leccate materne e il grooming, cioè il comportamento di specie animali per cui un soggetto provvede a ripulire un suo simile dai parassiti. Concentratevi sui fianchi, sulla schiena, anche le zampe e la coda. E poi non c’è nulla da fare: ogni cane ha le sue preferenze, il bello sta nello scoprirle giorno dopo giorno e creare il perfect moment”.
Amichetti a casa
La gioia per il nuovo arrivo verrà probabilmente raccontata in classe, al parco giochi, a calcio e a danza. Più che probabile che presto arrivino gli amichetti, i cugini e che tutti vogliano conoscere “da vicino” (troppo?) il nuovo coinquilino… “In questi incontri non deve mancare la supervisione di mamma e papà, perché spesso capita che il bimbo corra incontro al nostro cane e voglia stringerlo. È un comportamento naturale, specie nei bambini più piccoli: assimilano l’incontro con il cane con un qualcosa che già conoscono, tipicamente un peluche o una bambola, e si avvicineranno per stringerlo a sé. Qui dobbiamo essere noi a gestire l’incontro: il cane è territoriale, non ama vedersi invadere lo spazio fisico. Il cane preferisce avvicinarsi piuttosto che essere avvicinato”.
Incontri a sei zampe
Siamo al parco: incontriamo altri bambini o un’altra famiglia con cani. “Il giusto tempo va concesso. Parliamo prima con i nostri figli e spieghiamo che il rapporto strettissimo che hanno con il loro cane viaggia su binari a parte. Con gli altri cani il rapporto non va dato per scontato: per loro siamo estranei. È importante spiegare ai bambini, abituati al cane di casa, che con gli altri quattrozampe ci si comporta in modo diverso. Un passo alla volta, lasciamo che sia il cane ad annusarci, per esempio. Apprezzerà sicuramente”.
[Marta Vitale Brovarone]