L’assegno unico è la nuova misura di sostegno alle famiglie partirà il 1° gennaio 2022. Spetta a tutti i genitori con figli a carico fino a 21 anni
L’Assegno Unico è la nuova misura economica voluta per sostenere le famiglie con figli a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21 anni di età. È stato istituito con la Legge Delega 46/2021 e dovrebbe diventare operativo, secondo i piani del Governo Draghi, a partire dal 1° gennaio 2022.
Si chiama Assegno Unico perché, a fronte di un’unica – e universale – prestazione economica erogata in base all’ISEE, andrà a rimpiazzare le altre sei misure attualmente erogate alle famiglie, vale a dire che sostituirà tutte le detrazioni Irpef sui figli a carico, gli assegni familiari per i figli minori, gli assegni per le famiglie numerose, il Bonus Bebè, il premio alla nascita e il fondo natalità per le garanzie sui prestiti.
A chi spetta l’Assegno Unico
Per ottenere l’Assegno Unico bisogna prima di tutto calcolare il proprio ISEE: si può fare da soli, ma è meglio rivolgersi a un Centro di assistenza fiscale (CAF) che se ne deve occupare gratuitamente.
L’assegno è destinato ai cittadini italiani, ai residenti cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea o loro familiari titolari del diritto di soggiorno, ai cittadini di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per lungo periodo (oppure per motivi di lavoro o di ricerca, di durata almeno semestrale) e agli altri genitori di qualsiasi nazionalità che siano comunque soggetti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia.
Spetta a chi ha figli a carico (a partire dal settimo mese di gravidanza) e ha il domicilio o la residenza in Italia da almeno 2 anni, anche non continuativi, oppure ancora a chi è titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.
Quanto si prende
L’assegno sarà corrisposto ogni mese, per ciascun figlio di minore età. L’importo spettante cambia in base a due parametri: la situazione economica attestata dall’ISEE e il numero dei figli. Si avrà diritto, cioè, a tanti assegni mensili quanti sono i figli, ma al tempo stesso gli importi risultano decrescenti all’aumentare dell’ISEE.
Il calcolo esatto di quanto si va a percepire è variabile ed è disponibile sul testo della Legge Delega 46/2021. Per semplicità riportiamo, in una tabella, quello che a grandi linee spetterà, mensilmente, per ciascun figlio, in base al proprio ISEE e alla propria situazione familiare.
ISEE |
Importo mensile per chi ha 2 figli |
Importo mensile per chi ha tre figli |
Fino a 7.000 € |
167,5 € a figlio |
217,8 € a figlio |
da 8.400 a 8.500 € |
151,8 € |
197,3 € |
da 13.300 a 13.400 € |
100,5 € |
130,6 € |
da 18.400 a 18.500 € |
76,3 € |
99,2 € |
da 23.700 a 23.800 €f |
64,8 € |
84,6 € |
da 27.100 a 27.200 € |
57,5 € |
75,3 € |
da 36.300 a 36.400 € |
37,8 € |
49,9 € |
Dove e quando fare domanda
La domanda per l’Assegno Unico può essere fatta in autonomia seguendo la procedura telematica sul sito dell’Inps, ma il modulo è ancora in fase di predisposizione. In alternativa ci si può rivolgere a un CAF già da subito, per cominciare le pratiche e raccogliere tutta la documentazione necessaria.
L’Assegno Unico è garantito anche per chi riceve il Reddito di Cittadinanza o eventuali altre misure in denaro a favore dei figli erogate da Regioni, enti locali o dalle Province autonome di Trento e di Bolzano. L’assegno inoltre non è imponibile ai fini Irpef.
Assegno “Ponte”: cos’è?
Nell’attesa dell’arrivo dell’Assegno Unico, alcune famiglie possono chiedere fino al 31 dicembre 2021 un assegno “ponte”, erogato sempre in base all’ISEE.
Ne ha diritto chi non percepisce gli assegni al nucleo familiare (ANF) e chi non può fare le detrazioni sui figli a carico nella dichiarazione dei redditi (fondamentalmente le persone disoccupate o incapienti). Il consiglio è di rivolgersi presto a un CAF per chiarire la propria posizione e avviare le pratiche.