Fermo restando che solo voi sapete (o capirete con l’esperienza) cosa è giusto, ecco qualche indicazione generica da seguire per il bagnetto. E soprattutto: divertitevi!
Il bagnetto, per i neonati, è un momento importante, di grande piacere e intimità. Ha una funzione igienica, ma è soprattutto un momento di coccole con mamma e papà, l’unica cosa che il neonato desidera veramente. Perciò, mamme e neomamme, ricordate che è fondamentale dedicare al bagnetto del vostro piccolo tutto il tempo e l’attenzione di cui disponete: parlate, giocate, ridete, cantate quella dolce canzone che vi esce dal cuore e fategli sentire tutto l’amore che avete. È naturale avere qualche paura di fronte al bagnetto. Siamo terrestri e non pesci. L’acqua fa venire mille dubbi.
Come si fa il bagnetto a un neonato? Con quale frequenza? Tutti i giorni o solo una volta la settimana? Mai prima che sia caduto il cordone ombelicale o fin dal primo giorno di vita? È meglio farlo in una bacinella o in una vaschetta a suo uso esclusivo? Vasca da bagno o lavandino andranno bene? Fermo restando che solo voi sapete (o capirete con l’esperienza) cosa è giusto, ecco qualche indicazione generica da seguire, che speriamo possa esservi d’aiuto.
Il “battesimo dell’acqua”
Il bagnetto può essere eseguito anche nei primissimi giorni dopo la nascita. Per la prima immersione potrete aspettare la caduta dell’ultimo pezzetto di cordone ombelicale. Prima di allora potrete lavare il bimbo “a pezzi”, con una morbida spugna imbevuta di acqua tiepida. Qualche pediatra e ostetrica oggi consiglia il bagnetto anche prima della caduta del cordone: basterà adottare qualche precauzione perché il moncone non si bagni tardando l’essiccamento e la caduta.
Se è possibile, fate il bagno al vostro pupetto tutti i giorni, alla stessa ora: sarà un appuntamento di coccole e dolcezze fra voi e lui. Ricordate che il neonato non è “fragile” ed è praticamente impossibile fargli male nel corso delle normali cure igieniche. Iniziate con brevi immersioni e poi, poco per volta, se notate che si diverte a contatto con l’acqua, prolungate questo momento. Se invece protesta, piange, si irrigidisce, non significa necessariamente che non ami l’acqua, ma che avverte qualche elemento di disagio (temperatura, schizzi o insicurezza da parte di chi lo sostiene). In questo caso cercate di comprendere le ragioni del suo malessere e provate di nuovo, dopo qualche giorno, magari facendovi assistere da un’amica esperta o dall’ostetrica di fiducia.
Un consiglio: a meno che il rapporto con vostra mamma/suocera sia assolutamente splendido, tenetele lontano dall’area bagnetto. I tempi sono cambiati e le abitudini dei nonni in fatto di bagnetto spesso sfiorano la superstizione.
L’orario giusto per il bagnetto
Il momento migliore per il bagnetto dei bebé è quello che precede l’ultimo o il penultimo pasto, cioè verso le 20 o le 22, a seconda delle abitudini familiari. È il momento della giornata in cui di solito si è meno affaccendati: non ci sono pulizie della casa, la cena è già consumata e non si ricevono visite o telefonate che disturbano un momento così tenero e delicato. Il papà può prendere parte attivamente all’evento. Il bagno, per il bambino, ha un effetto rilassante ed è la giusta preparazione per una notte serena. Prima di iniziare preparate tutto l’occorrente che vi servirà, così non dovrete correre con il pupetto grondante alla ricerca dell’asciugamano o del sapone neutro.
Potrete fare il bagnetto al piccolo direttamente nella vasca di casa o, ancora meglio, in una vaschetta per bambini, mettendo sul fondo un tappetino di gomma per ridurre il rischio di scivolamento. Se usate la vaschetta per bambini, accertatevi ogni volta che sia sistemata su un piano molto stabile e grande, adeguato a contenere tutto quanto occorre. La sola regola ferrea e inderogabile da seguire è: non allontanatevi mai, non lasciate il piccolo da solo nell’acqua neanche per un secondo! A parte il rischio di annegamento, che può verificarsi anche con qualche centimetro d’acqua, il piccolo può spaventarsi o cadere. State sempre vicino a lui, anche se è già grande a sufficienza da star seduto da solo.
Acqua e ambiente
Qualche minuto prima di entrare in bagno scaldate la stanza con una stufetta, a meno che non faccia già caldo a sufficienza. Chiudete le finestre per evitare insidiose correnti d’aria. La temperatura ideale dell’acqua oscilla tra i 32 e i 35 gradi. Se siete genitori un po’ ansiosi o alle prime armi, controllatela con uno di quei termometri da bagno (li vendono al supermercato, in farmacia o nei negozi specializzati). È comunque sufficiente il tradizionale contatto del gomito con l’acqua. Attenzione: 35 gradi significa che l’acqua non è calda. Proprio per niente. Anzi, è appena appena frescolina! È utile non lasciare il bimbo vicino ai rubinetti, soprattutto quelli che si aprono con facilità. Immaginate, povera stella, cosa accadrebbe se inavvertitamente aprisse il getto dell’acqua calda.
Se scegliete la vasca grande, datele una bella pulita e fate attenzione che essendoci molta più acqua il bambino va tenuto saldamente. Se volete, fate il bagno con lui, sicuramente lo apprezzerà. Prendetelo in braccio, coccolatelo, stendetelo sulla pancia. A contatto con mamma o papà anche i bimbi più timorosi dell’acqua si calmano. Per uscire, fatevi aiutare dall’altro genitore.
Se non avete la vasca, potete fare tranquillamente la doccia con il vostro piccino. Procuratevi una sedia da giardino, sedetevi con il piccolo in braccio e usate un getto d’acqua morbido morbido, con cui farete un delicatissimo massaggio alla sua piccola schiena. Nove su dieci il piccolo si addormenta. Esistono infine bagnetti di gomma gonfiabili, pratici per chi prevede spostamenti, per esempio durante le vacanze. Sono molto utili quando in casa c’è solo la doccia. Se avete preparato tutto, l’acqua è calda, l’ambiente tiepido, vi siete lavati le mani, avete spogliato il piccolo e il papà è pronto con telecamera, date il via al primo dei suoi tuffi!
Le regole dell’immersione
Immergete il bimbo delicatamente; sostenendolo con il braccio sinistro in modo che il pollice sia sulla sua spalla sinistra e le altre dita sotto la sua ascella; la testa si appoggerà comodamente sul vostro avambraccio. Ricordate che il piccolo percepisce la sicurezza o l’insicurezza della mamma. Lui è come un’antennina che capta le tensioni, cercate quindi di essere rilassati mentre lo lavate. Se all’inizio vi parrà difficile, non disperate, bastano due o tre volte per acquisire la sicurezza necessaria.
Lavategli il viso con acqua semplice e, se volete, insaponate il corpo; poi sciacquatelo bene. I prodotti in commercio per il bagnetto offrono un’ampia possibilità di scelta di pH e di detergenza adeguati alle caratteristiche della cute e all’età del piccolo, ma va benissimo anche il tradizionale sapone neutro o anche solo l’acqua. Quando fate uscire il bimbo dalla vasca mettetelo subito sull’asciugamano di spugna o sull’accappatoio che avrete preparato già disteso. In inverno potrete appoggiarlo (l’asciugamano, non il bambino) sul termosifone di modo che sia bello caldo e piacevole per il piccolo. Asciugatelo con cura, soprattutto nelle pieghe inguinali e ascellari, ma limitatevi a tamponare e non strofinate mai. Per asciugare il visino potete utilizzare un asciugamano piccolo.
Stendete una pasta protettiva sui genitali, ottime quelle allo zinco, per proteggerlo dal pannolino e dal contatto con i suoi bisognini. Se volete, potete completare l’opera con un dolce massaggio sul corpo con una crema emolliente o un olio: anche questo rilassa e predispone al sonno. Non utilizzate profumi o acqua di colonia: tassativamente da evitare se contengono alcool. Gli odori sono un veicolo di comunicazione importante per i bebé. Nulla di più buono che il profumo della pelle di mamma.
Capelli e culetto
Non è necessario farlo tutti i giorni, ma quando volete lavare la testa del piccolino, è meglio farlo con i prodotti oleosi, cioè shampoo speciali che, a partire dal terzo mese, non seccano la cute e a volte aiutano nella rimozione della crosta lattea. Per evitare che l’acqua o il sapone entrino negli occhi sono disponibili in commercio delle ciambelle fermasapone che poste sulla testa del bambino raccolgono e fermano l’acqua. Potete comprarle, ma tenete presente che avete due mani soltanto e ogni oggetto in più complica il bagnetto. Dopo averli lavati, spazzolate i capelli con una spazzola morbida, cercando di rimuovere, se necessario, le crosticine della crosta lattea. Fate tutto con delicatezza, aiutandovi con qualche goccia d’olio.
L’area genitale va lavata a ogni cambio di pannolino, meglio con acqua corrente tenendo il piccolo a pancia in giù e ben appoggiato su un braccio. Durante il bagno, se è un maschietto, cercate di tirare un po’ indietro la pelle del pisellino per pulirlo all’interno del prepuzio; non forzate mai questa manovra, perché crescendo si scollerà spontaneamente.
Naso e orecchie, occhi e unghie: i dettagli del bagnetto
Se è necessario pulire le narici (quando, in caso di forte raffreddore, l’acqua non basta) potete aiutarvi con materiale morbido: piccoli batuffoli di cotone o bastoncini tipo cotton fioc, aggiungendo magari qualche goccia di soluzione fisiologica (si acquista in farmacia anche già confezionata in fialette spremibili). Questa operazione provoca uno starnuto di riflesso, che aiuta il bambino a espellere eventuali secrezioni del nasino.
Per le orecchie basta pulire il padiglione auricolare, cioè la parte esterna. Non entrate mai dentro con cotton fioc o altro: potrebbe essere pericoloso. Se gli occhi hanno secrezioni, puliteli con garzine sterili imbevute di soluzione fisiologica o batuffoli di cotone sterilizzati mediante bollitura, raffreddati e leggermente strizzati, da passare delicatamente.
Infine dedicatevi alle manine a ai piedini. Per tagliare le unghie potete acquistare quelle simpatiche forbicine a punta arrotondata. Tagliatele a forma quadrata per evitare che si formino punte che potrebbero graffiare il bimbo. Questa operazione può non essere necessaria nei primi giorni di vita perché le unghie sono molto morbide e tendono a sfaldarsi spontaneamente. Se temete di far male, potete fare manicure mentre il bambino dorme, in modo da evitare movimenti bruschi.