Attrezzatura, equipaggiamento, scelta del percorso: i consigli per organizzare al meglio la vacanza in bici con i bambini
Tanta natura, attività fisica e distanza dai luoghi affollati: è l’anno del cicloturismo, anche per le famiglie e i bambini.
Per chi sceglie questa modalità di vacanza per la prima volta, un viaggio sulle due ruote con i bambini può sembrare un’impresa ardua e difficile da pianificare.
Eppure, con un po’ di organizzazione e l’attrezzatura giusta, bambini e genitori adoreranno questa esperienza.
Ce lo conferma Laura, mamma che insieme al marito Diego e ai bimbi Pablo e India (7 e 4 anni) ha scelto da qualche anno questo modo di viaggiare lento e sostenibile.
Un viaggio adatto a tutte le età
Non esistono limiti di età per organizzare un viaggio in bicicletta. Anche i piccolissimi possono godere questa esperienza nella natura: esiste infatti l’attrezzatura adeguata per trasformare il carrello-rimorchio in una confortevole culla, oltre alla ruota davanti rimovibile che lo trasforma in un passeggino da spingere durante le soste.
Ma a che età un bambino inizia davvero a pedalare?
“Dipende dal bambino – spiega Laura -. Per intraprendere un vero viaggio o percorso in bicicletta è consigliabile aver compiuto almeno 5 anni. Fino a quel momento è preferibile far viaggiare i bambini sul seggiolino da bici, da alternare al carrellino-rimorchio per i tragitti lunghi.
Teniamo sempre presente che anche dopo i 5 anni i bambini possono stancarsi e non sempre riescono a sostenere tutto il percorso programmato: per ovviare a questo problema possiamo utilizzare l’asta da rimorchio o barra traino, che aggancia la ruota davanti del bimbo alla bicicletta del genitore e permette un po’ di riposo. In generale, con bambini di età inferiore ai 7 anni, la distanza media che si può percorrere è di 20/30 km al giorno, che equivale a 2-3 ore di pedalate distribuite nell’arco della giornata”.
Un giro di prova
Che cosa mi servirà davvero? Il bambino starà comodo?
“Non tutti siamo uguali e bisogna tarare il viaggio sulle esigenze della propria famiglia – suggerisce Laura -. Il mio consiglio è di pianificare un’intera giornata in bicicletta nei dintorni di casa, prima di intraprendere un viaggio lungo. Solo così riusciamo a renderci meglio conto di quello che serve a noi e ai nostri figli: quantità di acqua e di cibo, attrezzatura e cuscini giusti per il carrellino o un telo per ripararlo dal sole. Partire con l’equipaggiamento giusto ci aiuta a evitare gli imprevisti molesti”.
Viaggio organizzato per i lunghi tragitti
Per chi decide di fare un viaggio lungo una settimana o più, un’alternativa valida e quella di appoggiarsi ad associazioni o tour operator esperti in viaggi in bici per famiglie, come Giro Libero. “Noi lo consigliamo vivamente per vari motivi – spiega Laura -. L’itinerario è definito prima, così come i luoghi per il pernottamento. Ma il vantaggio più grande è sicuramente il trasporto dei bagagli. Se si parte con bambini piccoli, da 0 a 3 anni, servono tante cose in più, come pannolini, cambi, seggiolini, lettini. Caricare sulla bici un bagaglio troppo pesante rende il viaggio meno piacevole, considerando che c’è anche il carrello da trainare o una bicicletta quando il bambino è stanco. Con questa modalità abbiamo percorso senza problemi il giro del Lago di Costanza e la ciclabile austriaca da Lienz a Vienna.
Credo che, finché i bimbi sono piccoli, continueremo a scegliere questa soluzione per i viaggi di oltre 3 giorni. Per i giri di un weekend o poco più, invece, riusciamo a trasportare noi tutto il necessario”.
Abbigliamento giusto e qualche gadget divertente
Per i piccoli ciclisti è utile avere dei guantini, scarpe chiuse e borraccia. Per la pioggia meglio scegliere pantaloni e giacca impermeabili, al posto della mantella che potrebbe intralciare la pedalata.
Nonostante la bellezza dei paesaggi e l’adrenalina che ci porta a voler raggiungere l’obiettivo, può capitare che ci siano tratti “più noiosi”, ma ci sono suggerimenti per renderli più divertenti.
“Per Pablo è indispensabile avere lo zainetto con la cannuccia integrata – il modello economico di quello degli sportivi – perché non si vuole fermare neanche per bere. Ha anche un contachilometri: adora guardare quale velocità riesce a raggiungere e questo lo motiva tantissimo. India invece inizia a chiedere di pedalare lei stessa perché ogni tanto si annoia, così abbiamo montato sulla bici uno specchietto retrovisore per vederci, parlarci e commentate il viaggio: serve tantissimo! Diego invece non può più fare a meno del portacellulare da bici, per monitorare la distanza e soprattutto per non perderci”.
Ma dove andare?
Sono tantissime le regioni in Italia che quest’anno inaugurano nuovi percorsi ciclabili. Molti di questi li trovate su Bikeitalia.it o Piste-ciclabili.com.