Il mistero dei bisonti scomparsi
Ma dove sono finiti i tatanka, animali fondamentali per la sopravvivenza degli Indiani delle praterie americane? Sono spariti da un giorno all’altro, lasciando nello sgomento la tribù di Lepre Rossa, giovane figlio del capo Tocca Le Nuvole, che si lancia alla loro ricerca con il suo pony indolente AVolteLentoAltreVoltePiùLento. Ed è l’inizio di una girandola di avventure, incontri e scoperte. Una bella storia, quella dei bisonti scomparsi, scritta dal famoso giallista Massimo Carlotto con la complicità del figlio Nanni. Una storia che è nata ed è cresciuta tra loro, sera dopo sera, nel racconto che Massimo faceva a Nanni e che Nanni riempiva di storie, sottolineature e fantasie. Finita sul libro quasi per scommessa e illustrata da Tinin Mantegazza, artista dal segno fanciullesco cui si deve “Dodò”, il protagonista del programma Tv “L’albero azzurro”. I suoi colori portano i personaggi in un mondo sospeso tra realtà e fantasia, dove i delfini fanno i taxisti e i bisonti, a volte, tornano.
Il Mistero dei bisonti scomparsi. Ediz. illustrata – Massimo Carlotto, Gallucci editore
L’albero di Anne
L’ippocastano che si affaccia sulla soffitta di Amsterdam in cui si nascondeva Anna Frank, assiste impotente alla sua cattura. Condannato al silenzio degli alberi, davanti al piccolo lucernaio ormai vuoto, l’albero rimane muto, fino a quando, vecchio di centocinquant’anni decide di raccontare la storia di quel che vide.
Il piccolo racconto poetico di Irène Cohen-Janca è illustrato con grande delicatezza e sensibilità da Maurizio A. C. Quarello. Un libro di quelli che si conservano, per avvicinare i bambini al difficile tema della guerra e alla memoria del passato, senza morbosità, con tristezza ma anche con molta dolcezza.
L’albero di Anne – Irène Cohen-Janca, Orecchioacerbo edizioni
Storie per bambini
“Ambarabacicicocò, devo impararar quel che non so”. Così l’attore Pietro Nuti apre il volume del giovane scrittore saluzzese Matteo Cadorin. Il libro rivela il grande piacere di essere bambini attraverso storie di fantastiche che hanno sviluppi e finali a piacere, perché sono gli stessi lettori a scegliere come far finire le fiabe in un rapporto interattivo tra chi scrive e chi legge. Si sente che Matteo vorrebbe buttare giù lo steccato che lo divide da ogni bambino per inventarsi ancora tante storie nuove. Tant’è che nel libro ci sono pagine in bianco che invitano i piccoli lettori a scrivere proprie versioni di fiabe, magari improvvisando giocosamente con “Bandolino il genio piemontese”. Già, perché parti di libro sono in fantapiemontese e altre in fantanapoletano. Una bella idea per sviluppare ancor di più il piacere del racconto che è sottolineato dalle illustrazioni delicate di Natalia Sizova.
Storie per bambini – Matteo Cadorin, Fusta editore