Questa volta non è la solita bufala che ogni anno, regolarmente, esplode per il web. Oggi la proposta per il Bonus matrimonio è vera, presentata dalla Lega per cercare di correre ai ripari di un’Italia che si sposa poco, non in Chiesa e da diversamente giovani. La detrazione per gli Under 35 e cittadini italiani può coprire le spese per i fiori, la ristorazione, gli abiti e il make up. Solo se la cerimonia è religiosa.
Bonus matrimonio: per sposi giovani, italiani, cristiani
La proposta di legge presentata da Domenico Furgiuele della Lega e sottoscritta da altri 51 deputati, ancora in corso di esame in Commissione Finanze alla Camera, propone la detrazione fino a 4mila euro per gli sposi sotto i 35 anni con un reddito basso (inferiore ai 23mila euro). Escluse dal beneficio tutte le unioni civili: il bonus è valido solo per le cerimonie religiose in Chiesa. Possono richiedere la detrazione, inoltre, esclusivamente gli sposi con almeno dieci anni di cittadinanza italiana.
Le spese detraibili
La norma, se approvata, prevede la detrazione del 20% sulle spese affrontate per il matrimonio. L’agevolazione fiscale coprirà “gli ornamenti in Chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti – si legge nel testo – gli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere, il servizio di coiffeur e di make-up e il servizio del wedding reporter”. Le spese detraibili, da indicare nella dichiarazione dei redditi e sostenute con carta di credito o bonifico (bisognerà conservare le ricevute), non dovranno superare i 20mila euro complessivi. Le detrazioni saranno divise tra gli sposi in parti uguali e corrisposte in cinque rate annuali.
Il calo dei matrimoni
Un calo inesorabile quello dei matrimoni in questi ultimi dieci anni, soprattutto in Chiesa. La motivazione, secondo i firmatari della proposta, è economica e il matrimonio religioso costa di più di quello civile. Per questo la proposta, per incentivare il matrimonio in Chiesa tra le giovani coppie. “Abbiamo assistito a un crollo dei matrimoni religiosi pari a circa il 34 per cento, che in valore assoluto è pari a 54.491 nozze in meno nell’arco temporale di un decennio”. I 162.364 matrimoni religiosi celebrati nel 2006 (54.968 al Nord, 29.078 al Centro e 78.588 tra Sud e Isole) sono diventati 107.873 nel 2016. Oggi il 46% delle coppie sceglie il matrimonio civile: sarà davvero solo per i soldi?