Caterina e 150 liste della spesa: la collezione socio-poetica-artistica cambierà il vostro modo di scrivere (e di leggere) i biglietti volanti
Era a pagina 56 di “Prosecco, pannolini e pappa per il gatto”, Caterina e aveva già finito il numero di risate alle quali una persona ha diritto in un giorno. “Dai no, non c’è un limite alle risate!”, direte voi… ma Caterina aveva cominciato a crederlo – rideva poco ultimamente? -, finché non le è capitato di ritrovare gioiosamente stampate in un libro le liste della spesa che il suo autore colleziona da anni.
Davvero: mentre oggi fuori piove come solo a Torino può piovere, con convinzione, con ritmo, come se il cielo srotolasse un’infinità di tappeti d’acqua sui tetti, Caterina legge liste della spesa e ride. E si commuove. E s’intenerisce. E resta sorpresa come davanti a un enigma, e sogna mondi lontani, entra nelle case di sconosciuti, perlustra le fessure tra i sanpietrini, attraversa tutte le età della vita e scopre storie d’amore (o minacciosi ultimatum) mescolate a broccoli e ammorbidenti, e scritte su frammenti di ogni tipo di carta con ogni tipo di penna e colore.
Caterina legge, uno dopo l’altro, elenchi che suonano più o meno così: “biscotti, tè, camomilla, crostini, zucchine, pomodori, pasta, una vita” o così: “acua carote verdure sapone MAMMA RICORDATI”… o anche: “cereali, taralini, crecher, panda, tost”…
Caterina fermati un attimo, respira. Spiega.
Piccole grandi storie
Ok, dunque: il sottotitolo del libro che fa molto ridere Caterina è: “Piccole grandi storie della nostra vita in 150 liste della spesa” e l’ha scritto Giulio Castoro, autore di format tv e web e creatore della pagina instagram @insta_della_spesa. Un tempo, come racconta nell’introduzione, Giulio Castoro è stato un bambino curioso di quei foglietti accartocciati e abbandonati nei pressi della cassa o fuori dal supermercato, nelle tasche delle giacche o nei fondi pieni di tutto delle borse, dopo essere stati così utili per non dimenticare nulla di ciò che serve.
La sua curiosità, racconta nell’introduzione, era però bloccata dal divieto della nonna con la quale andava a fare la spesa e che, quando lui tendeva la mano per raccogliere da terra gli affascinanti pezzi di carta scritti a mano, tuonava: “no!!! chissà chi li ha toccati!”. Ed è proprio questo che, ora che è adulto e libero di collezionare liste della spesa, si diverte a immaginare Giulio Castoro: chi c’è dietro queste liste? Quali desideri ha? Quali emozioni prova? In quale relazione è con chi farà la spesa? Per quale occasione si sta preparando?
Come ogni collezione che si rispetti, anche questa si presta a molteplici ordini e categorizzazioni e l’autore, per il libro, ne ha scelte 7, immaginando o conoscendo i compilatori: bambini, coinquilini, single, coppiette, famiglia, anziani, artisti.
Ogni lista della spesa, accuratamente fotografata e riportata nel libro nella sua forma originale (per farci apprezzare grafia, tipo di carta, eventuali disegni, inchiostri colorati), è corredata da un commento dell’autore, che le prende amabilmente in giro, scherzando su contesti o significati come nel caso di questa lista: “aglio grappa”, la cui didascalia è: Aglio e grappa. Più che una spesa è una dichiarazione di guerra al mondo. Oppure questa: “pane, uova, broccoli, petto di pollo, salmone-NON CONFEZIONE NERA”, che viene così commentata: tu prova ancora una volta a portare a casa il salmone nella confezione nera e preparo un sashimi con le tue dita.
La lista azzera-proteste
Particolarmente divertente è la sezione dedicata alle famiglie, tra le quali spicca una lista in cui i prodotti compaiono in pianta, sistemati e scritti in corrispondenza della fila e forse anche dell’esatto scaffale del supermercato in cui il fortunato – ma forse non abituale – acquirente le troverà: una lista che azzera le proteste come: “non so dove sia! Non lo troverò mai! Non c’è”. O questa: “fragole yogurt succo d’ananas carta igienica rasoi una sorella più educata”. Infine, ci sono le liste degli “artisti”, ovvero liste disegnate, illustrate, scritte con una cura tale da non poterle più considerare usa e getta ma inaspettate, improvvise opere di arti grafiche e visive.
Questa esilarante collezione socio-poetica-artistica cambierà il vostro modo di scrivere (e di leggere) i biglietti volanti su cui ciascuno di noi annota le inconsapevoli piccole radiografie di ciò che siamo, di ciò che vogliamo, dei nostri valori, voleri, della nostra volubile relazione con mercati e supermercati. E con la vita.
O, almeno, vi accompagnerà con un sorriso fino alla fine di una giornata di pioggia.
PS: la collezione è in divenire, potete scrivere all’autore per inviare le liste che vi capitano tra le mani.