Bigliettini, fiocchi, cicogne giganti, rituali e tradizioni porta fortuna: quante sono le tradizioni legate alla nascita?
Se c’è un evento che più di tutti merita di essere celebrato è l’inizio di una nuova vita. Eppure nel nostro paese le tradizioni che celebrano la nascita spesso passano in secondo piano: l’arrivo del bebè travolge i neogenitori come un tornado e nei primi mesi le energie scarseggiano, tanto che le poche mamme e papà in grado di affrontare orde di parenti e amici sono considerati coraggiosi o pazzi.
E quando tornano le energie, il grande evento di cui siamo stati partecipi perde di novità. Pensiamoci prima e troviamo un momento per annunciare al mondo l’arrivo del nuovo membro della famiglia, magari prendendo ispirazione dalle diverse tradizioni legate alla nascita che troviamo in giro per il mondo.
Fiocco e battesimo
In Italia il fiocco di nascita è il simbolo intramontabile che annuncia l’arrivo del bebé. Oggi vanno di moda quelli fatti all’uncinetto o con feltro colorato (meglio se realizzati a mano), mentre pizzi e tulle sono un po’ demodè. Ma ciascuno deve scegliere secondo i suoi gusti!
Durante la gravidanza si sta diffondendo la tradizione americana della baby shower. Dopo la nascita, invece, la celebrazione più diffusa è quella legata al battesimo religioso e le alternative laiche sono pressoché inesistenti. Il battesimo è un rituale antichissimo, tuttavia il vero significato religioso si è andato un po’ perdendo. Negli ultimi trent’anni il numero dei battesimi si è quasi dimezzato e l’evento non è stato sostituito da altre feste o cerimonie.
Bigliettini e padrini laici
In Belgio, in Francia e anche in Olanda, quando nasce un bambino è tradizione inviare il “faire part” a parenti e amici. Si tratta di una busta contenente un biglietto per annunciare la nascita, simpatico e di design, con la foto e le caratteristiche del bambino (peso, lunghezza e altri segni particolari).
In Belgio e Francia è anche diffusissimo riportare tra le informazioni i nomi della madrina e del padrino del bambino, anche se laici. Si tratta di figure importanti, e vengono scelti con cura dai genitori: seguono la crescita del bambino e assumono un impegno morale nei suoi confronti, costruendo “un rapporto speciale” che dura nel tempo.
In Francia i padrini e le madrine possono essere nominati ufficialmente ed è possibile chiedere al Comune di svolgere una piccola cerimonia chiamata “battesimo repubblicano” o civile.
Cicogne giganti e altri animali
Dal Texas all’Austria, sono diversi i paesi in cui è tradizione esporre fuori dalla finestra la sagoma di legno di un animale – solitamente una cicogna a grandezza naturale – accompagnata dal nome della neonata o neonato, con peso e data di nascita.
In Italia solo in Alto Adige si segue questa tradizione, aggiungendo una particolarità in più: i papà devono fabbricare e colorare le cicogne da soli. La loro opera verrà esposta fuori dal balcone o in giardino prima del ritorno a casa della mamma e del bebè.
I rituali propiziatori
Un bambino che nasce ha bisogno di tanta, tanta fortuna e le tradizioni in giro per il mondo sono tantissime e diverse tra loro.
Tra le tradizioni legate alla nascita, una delle più interessanti è in Egitto, dove si organizza il Sebooh, una cerimonia che avviene il settimo giorno di vita del bambino. In questa occasione la mamma mette il neonato in un grande setaccio e lo scuote, delicatamente, per prepararlo ai capricci della vita.
In India invece, durante la cerimonia chiamata Karnavedha, organizzata tra il primo e il terzo anno di vita del bambino, vengono fatti i buchi alle orecchie: oltre a essere un punto speciale dell’agopuntura, si crede che gli orecchini allontanino gli spiriti maligni.
Conservare l’essenza della nascita
La placenta è un organo multifunzionale, non più necessario dopo la nascita, eppure diverse culture ne fanno un simbolo e pare esistano 179 modi diversi di venerarla.Le madri giapponesi, per esempio, hanno particolarmente a cuore il cordone ombelicale.
Gli ospedali confezionano i cordoni in bellissime scatole di legno che vengono consegnate alle mamme al momento del ritorno a casa. All’interno della scatola il cordone può essere depositato dentro una piccola bambola che rappresenta un bambino addormentato vestito con un kimono. Conservarlo garantisce il rapporto positivo mamma-bimbo, in attesa della cerimonia ufficiale – l’Oshichiya – in cui il bambino riceve il nome ufficiale davanti all’altare buddista.
Anche in Oceania, tra i Maori, è tradizione conservare la placenta per poi seppellirla e piantare un albero di cocco, la cui crescita determinerà la salute del bambino, se forte o cagionevole. Lo stesso avviene in Camerun, dove la placenta ha un ruolo importante: viene bruciata all’ingresso della cucina di casa e sepolta nel giardino insieme al cordone ombelicale.
Un rituale per proteggere la famiglia e il nuovo nato.
Ma la tradizione più allegra è quella brasiliana: qui i piccoli appena nati indossano sempre una tutina gialla. Questo colore porterà loro fortuna e li consacra per quello che sono: piccoli raggi di sole all’interno della famiglia.