Chiara Dello Iacovo, la scoperta di Sanremo 2016

da | 19 Ago, 2016 | Lifestyle

Sanremo 2016 ha portato una bella novità: una brava cantautrice, Chiara Dello Iacovo, classe 1995 (praticamente una bambina). Essere giovani non significa essere alle prime armi: lo testimonia un buon curriculum di concorsi e premi, di cui il Festival è solo l’ultimo in ordine di tempo. In occasione della sua prima data, al Festival dei Diritti di Torino, abbiamo fatto con lei una chiacchierata “di spessore”.

Ti sei definita “uno degli strani esseri che scrivono canzoni”. Cosa significa? Scrivere canzoni serve a “creare dei ponti”, ma in realtà è come dice Giambattista Vico parlando della eterogenesi dei fini [non è inventato, Chiara ha veramente citato Giambattista Vico, n.d.r.]. L’altruismo si pratica innanzitutto per se stessi, per capirsi, per vivere meglio. Poi però le canzoni diventano fruibili da altre persone, che empatizzano con gli stati d’animo di chi canta. Qui è la stranezza.

Le tue canzoni sono autobiografiche. C’è dentro anche la tua famiglia? In realtà non credo ci siano influenze, tranne un paio di frasi, in particolare legate a mio padre che voleva mi iscrivessi all’università appena finito il liceo. In questo lo capisco, il percorso della musica non è unidirezionale, è labile, difficile da gestire, può mettere ansia.

In “La mia città” dici che non serve diventare avvocato o ingegnere. La scelta di diventare cantautrice come è stata vissuta in famiglia? Non è stata una scelta radicale: continuo ad avere dei dubbi e quando ho iniziato non sapevo se le mie canzoni avrebbero mai interessato qualcuno. Poco alla volta ho capito di essere in grado di farlo e così è stato per chi mi viveva accanto. Poi non ho mai avuto un senso spiccato di appartenenza, mi sento come se fossi stata gettata in un luogo per fare qualcosa. I miei genitori vivono le mie scelte con sostegno, ma un po’ di patema d’animo: hanno timore perché non ho un “piano B”.

In “soldatino” racconti delle tue paure. Come è stato “spiccare il volo”? C’è un costante tentativo di venire a conoscenza di me stessa, ogni frangente spinge ad agire in modo diverso. Mi studio in continuazione, specialmente a posteriori, e spiccare il volo è un tentativo di sorprendersi; credo sia un po’ il trucco per non diventare vecchi. Se conosci i tuoi schemi tutto finisce per diventare un automatismo ed è così che si invecchia: non c’è più il piacere della scoperta e della sorpresa, della curiosità di vedere cosa succede dopo. Doversi sempre evolvere impedisce questa comodità, anche se credo che arriverò anche io a un punto in cui sarò stanca di mettermi alla prova continuamente. D’altronde la cosa che soffro di più sono i periodi di stallo.

C’è nelle tue canzoni un desiderio di compartecipazione alla vita delle persone che incontri. Ci sono periodi in cui mi sento un po’ una monade, un’unità indipendente, ma ci sono persone sparse che mi hanno aiutato molto. Vivendo il mondo della musica sto conoscendo un sacco di esseri umani più simili a me, semplicemente perché la musica aiuta a “legare le cose”. Chi vuole lavorare in questo ambito sente che ha in qualche modo un’esigenza di condivisione.

Che diresti a un genitore il cui figlio vuol fare il cantautore? Di fare un po’ di resistenza, quella necessaria per far comprendere al figlio se vuole farlo davvero o no! Ovviamente con attenzione al carattere, alle sue sfaccettature e alla sua sensibilità. Se il genitore vede il potenziale, deve essere bravo a incoraggiarlo. Mio padre mi ha fatto sorgere parecchi dubbi. L’importante è non smettere di farsi domande.

Chiara Dello Iacovo: discografia

Il primo album di Chiara, “Appena sveglia”, ha dieci pezzi che si incastrano perfettamente, senza debolezze, con melodie gradevoli ma non scontate e testi profondi ma non pesanti. Nei suoi spettacoli live, che corrono via veloci e leggeri, alterna microfono, chitarra e pianoforte, gioca un po’ con le melodie e propone alcune cover, tra cui “Milano e Vincenzo” di Alberto Fortis, e “Fame d’aria” della giovane collega Mimosa. Sia il disco che il live (se siete fortunati andate a una data della tournée) sono ampiamente consigliati. www.facebook.com/ChiaraDelloIacovoOff

[Ugo Finardi]

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