Coffeefrom è un progetto di economia circolare che trasforma il caffè esausto in un innovativo materiale bio-based
La tazzina che nasce dagli scarti del caffé: è l’esperienza tutta italiana di Coffeefrom, un progetto a impatto sociale e di sensibilizzazione ambientale nato dall’idea di trasformare in prodotti di design semplici fondi di caffè normalmente smaltiti in discarica.
Oggi sono infatti diverse le realtà economiche – piccole imprese, start up e cooperative sociali – che perseguono un modello di sostenibilità avviando progetti pilota che hanno come obiettivo quello di ridurre l’estrazione di materie prime e quindi diminuire l’emissione di CO2. In linea con il modello di sviluppo sostenibile che l’Unione Europea porta avanti da anni, incoraggiando la transizione verso un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile e completamente circolare.
Da cooperativa sociale a esempio di economia circolare
Coffefrom nasce in seno alla Cooperativa Sociale Il Giardinone di Locate Triulzi, nel milanese: una realtà imprenditoriale che crea opportunità lavorative per una fascia di popolazione emarginata, specializzata in servizi ambientali, progettazione e manutenzione del verde, servizi di pulizia e cimiteriali.
“Da sempre collaboriamo con consorzi, istituzioni, enti di ricerca e Fondazioni per sperimentare nuovi servizi e creare nuove opportunità”, spiega Laura Gallo, presidente della cooperativa, fondatrice del progetto Coffeefrom e selezionata nel 2022 tra le Top 100 Women in social enterprise.
“L’idea di investire anche in progetti di economia circolare è arrivata con Expo2015 e una collaborazione con Lavazza e Novamont, da cui è nato un percorso di ricerca e sviluppo. I primi esperimenti hanno dato vita a Fungo Box, un kit per la coltivazione fai-da-te di funghi freschi generati dai fondi del caffè.
Successivamente è nato Coffeefrom, un progetto di ricerca articolato e più ambizioso che ci ha permesso di trasformare il caffè esausto industriale in un materiale tutto nuovo, bio-based, con il quale è possibile realizzare oggetti. Quando abbiamo iniziato, in Italia non esisteva ancora una normativa specifica che regolasse la produzione di materiali bio-based con l’utilizzo di rifiuti organici. Abbiamo dovuto chiedere permessi speciali al Comune di Milano per portare avanti la ricerca e la sperimentazione nell’ambito della trasformazione del compost, ed è stato grazie alla collaborazione con diversi enti che siamo riusciti a raggiungere i nostri obiettivi.
La rete sul territorio è il nostro punto di forza. Coffeefrom unisce il mondo profit, quello no-profit e quello della ricerca – tra cui il Politecnico di Milano – attraverso obiettivi di sostenibilità comuni e un nuovo modo di intendere la cooperazione”.
La filosofia zero waste
Da qualche anno quindi, la cooperativa sociale produttrice di servizi è diventata una realtà in grado di generare “prodotti”, come le tazzine e i piattini in materiale bio-based e oggi è un modello di economia circolare che lavora in rete con start up europee e mondiali per lo scambio di competenze e conoscenze. Estendere il ciclo di vita dei prodotti e reintrodurre i materiali di cui sono composti nel mercato è infatti la base dell’economia circolare, un modello di produzione e consumo in grado di generare un ulteriore valore dei prodotti.
Non ci sono solo vantaggi per l’ambiente, ma anche per l’occupazione: si stima infatti che in Europa, grazie all’economia circolare, potrebbero essere creati circa 700 mila nuovi posti di lavoro entro il 2030.
“Nel caso di Coffeefrom, un progetto 100% made in Italy, la nuova filiera ha infatti permesso alla cooperativa sociale di allargare il proprio team – spiega Laura Gallo -. Non solo: abbiamo anche finanziato borse di ricerca scientifica focalizzate nella produzione di materiali bio-based e collaborato con aziende coinvolte nella produzione di bioplastiche”.
Da buon prodotto Made in Italy, la tazzina Coffreefrom è stata ideata pensando al rituale del caffè ed è stata candidata al Compasso d’oro, un importante premio nell’ambito del design riconosciuto anche in ambito internazionale. Oltre alla tazzina, oggi ci sono anche la mug e la penna @Coffeefrom.
L’economia circolare guarda al futuro e cambia il modo di vedere lo scarto, che oggi costituisce una nuova opportunità. E sono proprio queste nuove opportunità che, se influenzano la cultura di impresa delle nuove generazioni, possono portare a un modello di sviluppo decisamente più sostenibile.