Ancora qualche settimana e la vita riprenderà scandita da troppi orari, impegni, magagne: troviamo il tempo di fare cose belle tutti insieme.
O2, IL BELLO DELL’OSSIGENAZIONE
e dello stare all’aria aperta. Spostiamoci a piedi o in bici, passeggiamo nel parco, giochiamo su un prato e conserviamo queste buone abitudini in autunno-inverno.
IL GELATO XXL
il tributo all’alimento simbolo dell’estate è un gelato in formato superextramaxi, quello che non abbiamo mai osato chiedere, con tanto di torre in panna, da assaporare lentamente, senza sensi di colpa.
UN POMERIGGIO SPERICOLATO
le vacanze sono tempo di avventure, prima di richiuderci tra le mura di casa-ufficio-scuola, concediamoci qualche ora a tutta adrenalina, seguendo i consigli di Valentina: VEDI ANCHE: All’avventura: esperienze adrenaliniche da fare in famiglia
LA GIORNATA SENZA REGOLE
per 24 ore dimentichiamoci regole, orari, abitudini e improvvisiamo. Si dorme quanto si vuole, si mangia sul tappeto alle 3 del pomeriggio, si sta in casa in costume da bagno, perché no? Per un giorno tutto è libero, tutto vale.
IL FALO’ DELL’ESTATE, OVVERO IL TEMPO DEI MARSHMALLOW
sarebbe bello poter danzare tutta una sera intorno a un fuoco per salutare l’estate, ma per semplicità ci accontentiamo di trovarci intorno al camino o al fornello, per abbrustolire i marshmallow. Non sono tanto buoni neanche quando morbidi dentro e caramellati fuori, ma il gesto di arrostire, il profumo di dolce bruciacchiato, lo stare insieme intorno a una fiamma, fanno tanto vacanza.
HAPPY FEET
che noia le scarpe e che gioia la sensazione tutta estiva di liberarsene. Ma a piedi nudi si può, almeno in casa, e in infradito pure, soprattutto i bimbi. Ancora per qualche settimana, lasciamo le scarpe nell’armadio.
UN CONO DI DOLCEZZE
per il primo giorno di scuola prepariamo a sorpresa una Schultute, un cono di cartone colorato pieno di sorpresine e dolcetti. Si tratta di una bella tradizione tedesca da copiare, per allietarli un po’.
RELAX, DON’T DO IT
quanto è piacevole d’estate prenderci gusto a far spallucce, coltivare la procrastinazione, limitare il “da fare” allo stretto necessario. Ma se provassimo a conservare questa sana lievità anche al rientro? Facciamo il punto su quante delle cose che facciamo, stritolandoci di impegni, sono indispensabili. E poi sfrondiamo, torniamo all’essenziale per ripartire con leggerezza.