Spesso i prodotti che utilizziamo contengono sostanze dal nome sconosciuto e dalle caratteristiche ancor più misteriose. Accade negli alimenti – ce n’è un bel campionario sotto la voce additivi – ma accade anche con altri prodotti. I cosmetici, per esempio, hanno una lista di ingredienti lunga e complessa. A volte si scopre che uno degli ingredienti misteriosi può dare problemi. L’allarme cresce se si tratta, come si può immaginare, di un prodotto per bambini.
Un caso recente di questo tipo è legato al fenossietanolo, un glicole utilizzato come conservante battericida nella formulazione di creme per il corpo e il viso.
Esiste un appello, reperibile in rete, dove si chiede ai produttori di eliminarlo dalle formulazioni per sostituirlo con altri composti. Scrivono i promotori dell’appello: “Il fenossietanolo è sospettato di essere tossico per la riproduzione e per lo sviluppo” e “non andrebbe più utilizzato nei prodotti cosmetici destinati ai bambini sotto i 3 anni”. L’appello è stato lanciato dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza dei Medicinali e dei Prodotti Sanitari (Ansm) francese perché “il fenossietanolo è uno di quei conservanti che fanno spesso la loro comparsa nei cosmetici per la prima infanzia”. È vero. La francese Ansm ha pubblicato nel maggio 2012 un documento intitolato “Valutazione del rischio legato all’utilizzo del fenossietanolo nei prodotti cosmetici” perché la commissione di cosmetologia ha giudicato necessario approfondire l’argomento a causa di alcune divergenze tra i dati disponibili.
Il documento riporta fatti ben precisi nel riassunto iniziale: il fenossietanolo presenta una bassa tossicità acuta negli animali, non è né irritante né sensibilizzante per la pelle, provoca irritazione oculare da moderata a forte, non ha potenziale genotossico e non è reprotossico per la maggior parte degli studi riportati nel rapporto (o meglio, è sospettato di essere reprotossico per gli animali se somministrato in dosi forti). L’Ansm ha suggerito di eliminare il fenossietanolo nei prodotti per i bambini al di sotto di 3 anni e di diminuirne la soglia massima di concentrazione negli altri casi. Ovvero, come recita il documento, i margini di sicurezza possono essere considerati accettabili per gli adulti, ma non sono sufficienti per i bambini di meno di 3 anni. Tutto questo però non deve indurre agli atteggiamenti allarmistici. Recentemente alcune case produttrici hanno annunciato di voler sostituire il fenossietanolo con altre sostanze. Resta da vedere, ovviamente, quale sarà l’effetto di queste modifiche di formulazione sui prodotti e sulle loro caratteristiche.
[Ugo Finardi – Chimico, ricercatore CNR]