Un viaggio nel sud del Marocco adatto ai bambini, da Marrakech alle dune dorate del Sahara, attraversando valli di datteri e kasbah abbandonate
Forse il più esotico, vario e colorato tra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, il Marocco diventa ogni anno di più adatto ai viaggi in famiglia e con bambini: i centri urbani principali sono dotati di tutti i servizi necessari, la rete ferroviaria è molto efficiente e collega le città imperiali in poco tempo, le strade in sono in buono stato e i tour locali vanno incontro a ogni esigenza.
Per chi vuole uscire dall’Europa con bambini per far vivere loro un’esperienza diversa, il Marocco è sicuramente una buona proposta per la prima esperienza. lnoltre, è oggi facilmente raggiungibile dall’Italia grazie a numerosi collegamenti diretti di compagnie low cost e di bandiera.
Il clima vario – si passa infatti dalle calde e secche temperature del deserto al fresco della montagna, a quelle temperate dell’oceano – ne fa una destinazione adatta in tutte le stagioni dell’anno.
La scelta degli itinerari possibili è molto ampia; quello che vi proponiamo vi porterà da Marrakech a Erg Chigaga, un’area desertica meno affollata e autentica, percorrendo l’antica strada carovaniera che attraversa le montagne dell’Alto Atlante per tuffarsi tra le verdi oasi della valle del fiume Draa.
I giardini segreti di Marrakech
Marrakech è una città che incanta grandi e piccini per la sua atmosfera vibrante e i colori vivaci. Al centro della grande medina – così viene chiamato l’antico centro delle città islamiche – circondata da mura, regna sovrana la celebre piazza Djemaa el Fna, unica nel suo genere. Il momento migliore per visitarla è il tramonto, quando si accendono le luci, compaiono giocolieri e musicisti e la vista da una delle terrazze dei numerosi bar o ristoranti che circondano la piazza è imperdibile.
La medina di Marrakech è però anche molto caotica: i vicoli sono stretti, ci si perde facilmente e l’unico modo per girarla ed esplorarla è camminare a piedi.
Meglio dotarsi di passeggino o marsupio per i più piccoli e calcolare bene le distanze, considerando che per attraversare le stradine più affollate del souq i tempi raddoppiano.
Un consiglio per non trasformare un’esperienza meravigliosa in un tour de force stremante? Pianificare delle pause nei punti di interesse che includono giardini o freschi cortili pieni di piante.
I giardini di Marrakech, infatti, sono una meraviglia: angoli colorati e profumati ben nascosti nella giungla urbana, lontani dal caos chiassoso della medina. Oltre ai classici Giardini Majorelle, restaurati da Yves Saint Laurent, ce ne sono di bellissimi e meno frequentati.
Tra di questi, da non perdere le Jardin Secret, un luogo profumato degno di “Le mille e una notte”, dove i fiori si alternano alla delicata arte decorativa araba. Qui ci si può rilassare seduti a un tavolino tra le piante di lavanda.
Anche i limoni e i fiori custoditi nei cortili del bellissimo Palais de la Bahia, un palazzo radioso costruito da un ex-schiavo diventato visir, rappresentano un’oasi di pace facilmente raggiungibile dalla piazza Djemaa el Fna. Di questa residenza, dai cortili rigogliosi e riccamente decorata, si può visitare solo una parte.
Fuori dalla Medina meritano un giro anche i giardini della Menara, una bella area verde della città: si passeggia intorno a un lago artificiale e si può ammirare una stupenda vista sulla catena dell’Atlante.
Infine, per osservare la Medina dell’alto, consigliamo il Museo della Fotografia – Maison de la Photographie, ospitato in un bellissimo riad bianco nel centro della medina, dotato di terrazza con vista dove bere un té alla menta. Il museo, che si sviluppa su tre piani, custodisce una affascinante e ricca collezione di fotografie in bianco e nero che ritraggono usi e costumi, volti e ritratti di vita quotidiane delle popolazioni che hanno abitato in diverse aree del Marocco negli ultimi 150 anni.
Sulle cime dell’Alto Atlante
Maestose montagne di rocce rosse, gialle e arancioni, che cambiano colore a seconda della luce del sole, paesaggi lunari e villaggi berberi costruiti in arenaria: l’Alto Atlante è sicuramente una delle aree più affascinanti del Marocco.
Piccoli centri abitati incastrati tra le rocce e le cime accolgono i visitatori che vogliono entrare in contatto con la vita rurale delle popolazioni berbere e godere, soprattutto in estate, di un clima fresco.
Da Marrakech al deserto l’unica strada percorribile è quella che raggiunge la vetta di Tizi ’n Tika, a 2200 metri circa, per poi scendere dall’altro lato della catena montuosa nella direzione del deserto, attraverso un percorso panoramico che offre scorci mozzafiato.
Qui troviamo piccoli e ottimi luoghi di ristoro con ristorante e punto vendita, come il Argane Tichka Shop&Restaurant. Alcuni di questi sono anche centri di produzione dell’olio di argan, famoso per le proprietà nutritive. Lungo il tragitto è possibile fermarsi a visitare alcune antiche kasbah, come quella di Télouet, o imboccare sentieri per raggiungere cascate nascoste.
Una kasbah da film
Poco lontano da Ouarzazate, la Hollywood marocchina, sorge l’enorme kasbah di Ait Ben Haddou, forse la più grande e conosciuta della regione, sulle rive del fiume Ounila, spesso arido e quindi attraversabile a piedi.
Le kasbah, costruite con paglia e ciottoli tenuti insieme dal fango, chiamato pisè, sono le antiche dimore dove abitavano le famiglie berbere che amministravano queste terre; al loro interno le stanze adibite a vari usi si alternano a numerosi ma piccoli cortili.
Quella di Ait Ben Haddou era un punto di incontro tra i mercanti e le popolazioni che giungevano dal deserto e dalle diverse valli dell’Atlante. Assolutamente pittoresca e fotografatissima da tutte le angolazioni: merita senz’altro addentrarsi in questa kasbah-villaggio, perdersi tra i vicoli per raggiungere la cima, dove ci sono i resti del sito archeologico più antico e da cui si può ammirare il panorama su tutto il territorio circostante.
Patrimonio dell’Unesco e quasi completamente ricostruita, è stata utilizzata come set cinematografico per tanti celebri film come Il Gladiatore, Lawrence d’Arabia, L’ultima tentazione di Cristo e Il tè nel deserto.
Un luogo di gran fascino ma indubbiamente negli ultimi anni molto frequentato dai turisti.
Per questo motivo alcune delle kasbah meno conosciute che si trovano lungo la strada verso il deserto possono rappresentare un’esperienza più autentica ed esclusiva.
Se però siete amanti del cinema, non lontano da Ait Ben Haddou è possibile visitare gli Atlas Film Corporation Studios, set cinematografico dagli anni ’50, dove ammirare palcoscenici e oggetti di scena di film famosi.
Nella valle dei datteri
La maggior parte dei turisti dopo Ouarazate sceglie la strada più battuta e frequentata delle gole del Dades, mentre una minoranza si allontana dal circuito classico per raggiungere la valle del Draa, un fiume che per la maggior parte dell’anno è in secca.
La valle è caratterizzata da due centri urbani (Adgz e Zagora) e tanti minuscoli villaggi berberi, oasi di palmeti, piccoli orti e antiche kasbah, molte delle quali abbandonate ma visitabili accompagnati dagli abitanti del posto.
Tra le kasbah più grandi e meglio conservate, ci sono quella di Oulad Othman, di Taouirt, e Caid Ali ad Agdz. Quasi totalmente abbandonata ma davvero ricca di fascino è la kasbah di Tamnougalte, probabilmente la più antica del paese.
Uno dei membri della famiglia proprietaria della kasbah accompagna volentieri i visitatori permettendo l’ingresso in alcune delle vecchie case, incluso il quartiere ebraico, ormai in rovina.
Dentro la kasbah i passaggi sono spesso coperti, i cortili bui e la temperatura molto fresca. In generale, le kasbah della valle del Draa sono circondate da palme verdi e da lontano sembrano grandi castelli di sabbia. E i datteri che producono sono famosi per essere i più dolci e buoni di tutto il Marocco.
Salire sulle dune a Erg Chigaga
A circa un’ora e mezza di viaggio da Zagora, la valle del Draa termina con una grande canyon e si apre davanti alle dune del deserto del Sahara. L’ultimo villaggio abitato è M’Hamid El Ghislane: qui la strada finisce ed è possibile proseguire solo se accompagnati da una guida e a bordo di un 4×4.
Nel villaggio di M’Hamid si trovano proposte per pernottare adatte alle diverse esigenze, dall’hotel all’accampamento più spartano. In alternativa, è possibile passare la notte in uno degli accampamenti in mezzo al deserto vicino alle alte dune di Erg Chigaga. La duna più imponente è alta oltre 200 metri, il panorama è mozzafiato e la camminata tra le dune è un’esperienza esaltante per i bambini (e non solo per loro) che si divertiranno a scalarle.
Che scegliate di dormire a M’Hamid, paesino circondato dalla sabbia, o vicino alle alte dune, la cosa che più vi resterà impressa è il cielo stellato notturno, da osservare tutti intorno a un falò, ascoltando le storie dei beduini.
In Marocco con i bambini
Il periodo migliore per visitare il sud del Marocco è la primavera, ma anche l’inverno (approfittando delle vacanze natalizie o di Carnevale) è un buon periodo.
Nei mesi invernali le temperature sono basse la notte e di primo mattino, ma durante la giornata il clima è ottimo: basta vestirsi a cipolla e non preoccuparsi troppo, ormai quasi tutte le strutture sono dotate di pompe di calore.
Per quanto riguarda gli spostamenti, la rete di trasporto del paese – treni e autobus – è molto efficiente. Per raggiungere i luoghi più remoti, come le zone desertiche o esplorare l’Atlante, è preferibile noleggiare un’auto. Non è necessaria la patente internazionale ed è possibile guidare in autonomia per fare tutte le soste necessarie e rispettare i tempi dei bambini.
Scegliete con cura i luoghi in cui pernottare, in quanto sono parte dell’esperienza stessa. I tradizionali Riad a Marrakech, gli accampamenti nel deserto o le casette in arenaria tra le palme della valle del Draa: i bambini ne saranno entusiasti!
Ad Agdz ad esempio, consigliamo almeno una notte a Les Chant des Palmiers, una struttura accogliente simile a un’oasi, caratterizzata da piccole case tra le palme, fontane, falò e un’ottima cucina. Fuori dalle città, la maggior parte delle strutture propongono la cena oltre al pernottamento.
Ultimo consiglio per chi viaggia con bambini? Godetevi ogni luogo e visitate meno ma meglio. Una cosa è certa: in un paese così vario e ricco di storia e cultura, in grado di stimolare i sensi e l’immaginazione, avrete voglia di tornare come minimo una seconda volta. L’ospitalità marocchina è leggendaria, e i bambini saranno accolti a braccia aperte ovunque vadano.