Mio figlio soffre di dermatite atopica. Ho l’impressione che la pelle tenda a seccarsi quando beve latte vaccino. Così da 15 giorni, dietro consiglio di un’amica, ho provato a fargli bere solo latte di capra, però ho dei dubbi, perché non mi sembra di vedere miglioramenti e poi ho notato che nel latte di capra ci sono degli “stabilizzanti”. Il mio dubbio è: serve a qualcosa cambiare latte? Dovrei consultare un medico specialista? Ma quale? Grazie!
Emanuela
Cambiare latte è indispensabile quando sia stata accertata un’intolleranza alle proteine del latte vaccino. La scelta del latte alternativo può non essere facile, poiché anche il latte di capra contiene proteine che, dal punto di vista antigenico, sono simili a quelle del latte vaccino e possono indurre una medesima reazione allergica. Nel suo caso, mi pare di capire però che, né il latte vaccino prima, né quello di capra dopo, abbiano scatenato sintomi di intolleranza. Pertanto, per chiarire la situazione, specie nei confronti della dermatite atopica, sarebbe utile consultare uno specialista allergologo.
La nostra bambina è stata sottoposta poco dopo la nascita a una ecografia delle anche, perché in famiglia ci sono stati alcuni casi di displasia. Le è stata diagnosticata un’immaturità dell’anca e ci è stato consigliato di tenerla il più possibile con le gambine divaricate fino al prossimo controllo. Come possiamo fare quando la teniamo in braccio? E quando dorme?
Mara e Stefano
In caso di immaturità dell’anca è utile avvolgere il pannolino con un asciugamano ripiegato, largo circa 20 centimetri, che si appoggi a entrambe le pieghe delle ginocchia del neonato, in modo che anche quando dorme mantenga la posizione “a rana”, cioè con le anche flesse a circa 90°. È buona abitudine tenere in braccio il bambino a cavalcioni sul fianco, oppure nel marsupio, in modo che le gambine stiano divaricate. Se nel corso dei primi tre mesi non ci sarà miglioramento, si dovrà utilizzare un cuscino divaricatore o un apparecchio divaricatore. Solo le forme gravi di lussazione vera, dovute a una malformazione congenita dell’articolazione coxo-femorale, vanno sottoposte a trattamento con gessi e a intervento chirurgico.