Dillo con un fumetto: quando le immagini parlano, e insegnano

da | 12 Feb, 2021 | da non perdere, Libri, Lifestyle

Libri-oggetto da conservare con cura, i fumetti, o graphic novel trasmettono emozioni attraverso colori e disegni. Intervista a Ilaria Urbinati

 

di Silvia Trisolino

“Lascia perdere quel fumetto e leggi un libro vero!”: fino a non troppo tempo fa la tendenza ad associare al fumetto a un genere per bambini o per adulti con poca voglia di leggere era piuttosto diffusa, almeno in Italia.

L’approccio è sempre stato diverso in paesi come la Francia o il Belgio, dove esiste una lunghissima tradizione dei BD (bande-dessinée) e fumetti come Tin Tin e i Puffi sono parte della letteratura nazionale.

Le cose stanno però cambiando, anche in Italia e cresce il pubblico di lettori che apprezza le graphic novel, che narrano spesso storie legate a temi importanti, accompagnate da illustrazioni eccezionali. 

Fumetti per tutti i gusti e per tutte le età

“Un fumetto non è per bambini e neanche per adulti. È per tutti”, sostiene Ilaria Urbinati, illustratrice di graphic novel e albi illustrati.

“In Italia la cultura dei fumetti ha iniziato a diffondersi più tardi e ora le graphic novel sono sempre più richieste. Abbiamo finalmente smesso di associare i fumetti a una letteratura di serie B. Non è un’accusa, perché ogni paese ha seguito un proprio percorso. Negli USA, ad esempio, molti tra i lettori di fumetti erano gli immigrati che non conoscevano bene la lingua e le persone meno scolarizzate. Era ovviamente più facile iniziare a leggere e imparare l’inglese con Superman che con Dickens.

Invece in altri paesi, basta pensare al Giappone, hanno acquistato da subito una propria identità e dignità, e sono sempre stati una forma di arte comunicativa a se stante, proprio come il cinema. Confrontarli con un romanzo è inutile e dannoso”. 

Illustrazioni che “parlano” 

Rispetto a un volume di narrativa, il fumetto ha qualcosa in più. I disegni non rappresentano solo i personaggi, ma hanno il ruolo esclusivo di descrivere il contesto. 

“Le illustrazioni di una graphic novel non hanno solo un ruolo estetico – spiega Ilaria – ma raccontano parte della storia e svelano le caratteristiche del racconto non esplicitate dal testo. Ogni singolo particolare del disegno è parte integrante della storia, contribuisce alla complessità del racconto, lo completa e lo arricchisce. Anche le scelte grafiche e le tecniche adottate sono legate alla trama.

Insomma, l’illustrazione “parla” al lettore, lasciando libertà di interpretazione e il sentimento che suscita non è uguale per tutti.”

Accessibile sì, ma senza semplificare

Le graphic novel possono essere ambientate in periodi storici precisi o sospesi nel tempo, narrare di storie inventate o realmente accadute; possono essere biografie di persone comuni o  personaggi famosi. 

Ma il libro a fumetti ha anche il potere di avvicinare a un argomento persone che altrimenti non avrebbero mostrato interesse. 

È il caso di AAA Il diario fantastico di Alessandro Antonelli, architetto, illustrato da Ilaria Urbinati e scritto da Fabio Geda e Marco Magnone. 

“Si tratta di una graphic novel che racconta la vita dell’architetto Antonelli e del percorso che ha preceduto la costruzione della Mole Antonelliana, simbolo della città di Torino. In questo caso l’opera ha un carattere divulgativo, perché viene letta anche da coloro che non sono appassionati di architettura. 

Raggiungere un pubblico più ampio è il grande potere del fumetto, ma questo non significa che l’argomento venga semplificato. Anzi: la visione del contesto, la scelta delle immagini, e in questo caso la rappresentazione del progetto architettonico attraverso i disegni avvicinano di più il lettore alla storia e al personaggio, giocando sui dettagli che una semplice biografia non potrebbe valorizzare”.

urbinati geda

Capolavori da custodire

Piccoli fumetti da collezione e graphic novel ben rilegate da custodire gelosamente sono oggetti preziosi e apprezzarli significa riconoscere l’enorme lavoro di sceneggiatori e illustratori. 

E cosa c’è di più bello, in un mondo in cui siamo bombardati di immagini digitali, di una bella illustrazione realizzata a mano con cura?

“Le graphic novel sono libri-oggetto da tenere in vista sullo scaffale. Non è un semplice libro che leggi e poi abbandoni. Il fumetto lo riprendi in mano, vai a riguardare le immagini che ti sono piaciute di più. Io amo sfogliarli più volte, per rileggere alcuni passi o cercare particolari che mi erano sfuggiti”.

A parte le collezioni di fumetti in vendita nelle edicole, che contano su un’ampia tiratura e quindi sono acquistabili a prezzi accessibili, in generale il prezzo medio di copertina di un fumetto è più alto rispetto a quello di un semplice romanzo. Ma se riflettiamo sulla quantità del lavoro che ne anticipa la realizzazione, è una spesa che vale la pena affrontare. 

“Fare un fumetto o una graphic novel è un lavoro lunghissimo. Io personalmente impiego una giornata intera per la realizzazione di una sola pagina. 

E se pensate che ci sono graphic novel di 140 o addirittura 200 pagine, si tratta di mesi di lavoro.

Al contrario di quel che si crede, anche nei fumetti che trovate in edicola le immagini sono realizzate singolarmente dalla mano di una persona. Esistono programmi per il disegno digitale, ma i computer non sono in grado di ‘creare’ illustrazioni per i fumetti. 

Prima viene realizzata la bozza, che unisce illustrazione e sceneggiatura. Poi ci si confronta, si valutano i tagli e le modifiche e infine si procede alla realizzazione definitiva, a colori o con le tecniche scelte. Un lavoro enorme”.

I fumetti per i bambini

Ormai non c’è più dubbio, anche il fumetto è una lettura educativa: quasi sempre i disegni e un linguaggio ricco e articolato mettono insieme trame ben pensate e strutturate. 

Inoltre il genere a fumetti stimola diverse capacità: non solo lettura e acquisizione di un gusto artistico, ma anche comprensione della mimica dei personaggi e curiosità stimolata dalla ricerca dei dettagli nel contesto. Immagini e i testi in stampatello sono validi strumenti per avvicinare i bimbi alla lettura in autonomia. 

La lettura del fumetto è quindi un buon alleato in fase di crescita, da affiancare ai romanzi per giovanissimi; e un genere non esclude nè sostituisce l’altro.

La scelta di graphic novel dedicate a bimbi da 6 a 12 anni non è amplissima. A differenza dei periodici per l’infanzia e inserti nei quotidiani che uscivano in edicola fino agli anni ’70, oggi i fumetti vedono tanti nuovi concorrenti, come la TV e i videogiochi. Eppure le edicole hanno sempre il loro fascino – genitori e nonni non dovrebbero mai smettere di frequentarle insieme ai bambini – e in libreria non mancano, anzi, sono in aumento, i titoli interessanti adatti a ogni età.  

Nessun bambino deve rinunciare all’esperienza di entrare dentro un fumetto, perché in fondo, come dice Ilaria Urbinati ripensando alla propria infanzia: “C’è qualcosa di più bello di un pomeriggio d’estate in spiaggia a leggere Topolino dopo una lunga nuotata?

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