Fascia, marsupio, trio, due ruote. Che mezzo di trasporto scegli per i tuoi bambini? Dimmelo e ti dirò chi sei
Niente definisce meglio un genitore (mamma o papà, qui non si fanno distinzioni) del modo in cui scorrazza in giro per il mondo con i propri figli. Che sia il passeggino, la fascia o la bicicletta, il modo di portare e trasportare il pupo dice molto su chi lo ha messo al mondo. E tu, che genitore sei?
Fascia, ring e marsupio lovers
La maggior parte sono mamme, anche se c’è un piccolo combattivo nucleo di maschi evoluti che tiene solide le posizioni. Per entrare nel mondo dei genitori ad alto contatto ovunque e sempre hanno dovuto imparare termini come blend, grammatura e stash. Acronimi che sembrano il nome di strane droghe o amminoacidi. Parlano di code, di carico e scarico. Qualsiasi persona incontrata per strada viene guardata male e già parte l’atteggiamento difensivo-aggressivo: “sì qui dentro il bambino respira” (anche se quelli volevano solo chiedere dove passa il bus) . Il loro peggior nemico? Il marsupio-non-ergonomico-fronte-mondo.
Il marsupio non ergonomico fronte mondo
È l’antitesi del genitore con la fascia. La cugina di terzo grado gli ha prestato il marsupio che utilizzava col primo figlio, ormai diplomato, e va benissimo. In alternativa lo ha comprato nuovo di zecca in un iperstore per bambini, perché la commessa ha detto che quello è la Ferrari dei marsupi e in quel negozio ne sanno. Poco importa se il bambino è scomodo e la schiena e le spalle fanno male, si va avanti tutta dritta. Ogni giorno un genitore col marsupio non ergonomico fronte mondo, sa che incontrerà sulla sua strada un genitore con la fascia che gli chiederà: ma hai mai pensato a una consulenza sul portare?
Il trio
Il genitore trio è al primo figlio. Passa gli ultimi nove mesi di gravidanza a cercare cose per il bambino. Nei negozi per la prima infanzia le commesse lo conoscono per nome. Compra tutto. Il trio, l’ombrellino, la pedana porta fratellino che ancora non c’è, la capottina para pioggia, il copri gambe per l’inverno, il sacco nanna autunnale e quello per i mesi più freddi. Quando arriva a casa solitamente scopre che la carrozzina non entra nell’ascensore e che per infilare la base nel bagagliaio servono tre ingegneri e due traslocatori.
Fit lovers
Il genitore che fa fitness ha il passeggino da jogging. PASSEGGINO. DA. JOGGING. Tre parole che insieme c’entrano come i cavoli a merenda, ma lui ci crede e lo compra, sognandosi il sabato mattina a correre lungo i viali di Central Park. Chi siamo noi per svegliarlo?
Due ruote
Appena il bimbo è in età da tenere il collo dritto, lo carica sul seggiolino e via alla scoperta di tutte le ciclabili della città. Ne esistono di diverso tipo. Il basic, carica il bambino sulla canna della bicicletta o sul portapacchi e via pedalare. Il Furio, ha tutto: seggiolino regolabile, caschetto, coprigambe impermeabile e antivento, occhiale da sole per sé e per il pupo, catena antifurto per il seggiolino e catena per la bicicletta. Ogni giro in bici gli costa ore di preparativi. Il professionista fa riferimento alle algide famiglie olandesi. Ha il carrello portabimbi attaccato alle due ruote, la bandierina d’ordinanza e una trombetta sul manubrio. Alla prima ciclabile piena di buche capisce la differenza con la mamma di Amsterdam.
E tu, che genitore sei?