Milano è la prima città d’Italia che vieta il fumo all’aperto nei parchi e nelle aree gioco, ma anche alle fermate degli autobus e in altri luoghi pubblici
A partire dal 19 gennaio entra in vigore il nuovo “Regolamento per la qualità dell’aria” approvato dalla Città di Milano che introduce una serie di limitazioni sul fumo all’aperto.
Il divieto, che riguarda i parchi, le aree gioco, le fermate di autobus e tram, le aree cani, i cimiteri e lo stadio di San Siro (quando tornerà a essere aperto al pubblico), non è totale. A ben vedere, in queste aree si potrà continuare a fumare, ma soltanto isolati, a una distanza minima di 10 metri dalle altre persone.
Se non è possibile mantenere la distanza di 10m metri scatta il divieto che, dal 1 gennaio 2025, sarà esteso, con le medesime modalità, a tutte i luoghi pubblici all’aperto, comprese le strade.
“Si tratta di provvedimenti che hanno un duplice obiettivo – ha spiegato la Città di Milano -. Da un lato aiutano a ridurre il PM10, ossia le particelle inquinanti nocive per i polmoni, dall’altro tutelano la salute dei cittadini dal fumo attivo e passivo nei luoghi pubblici e frequentati anche dai minori”.
Un inizio soft
Nei parchi gioco, nelle aree verdi, nelle aree sportive e alle fermate dei mezzi pubblici, il Comune sta provvedendo a installare la segnaletica informativa relativa al nuovo divieto, anche se Palazzo Marino ha già fatto sapere che lo stop al fumo all’aperto sarà applicato, almeno inizialmente, in maniera “soft”, dando tempo ai cittadini di abituarsi al nuovo divieto sigaretta.
Provvedimenti che vietano il fumo all’aperto sono diffusi già da anni negli Stati Uniti, in Canada, in Svezia e in Australia. In Italia è la prima volta, anche se nel 2016 è entrata in vigore una legge che vieta di gettare per terra i mozziconi di sigaretta, pena una sanzione pecuniaria da 60 a 300 euro.