La scoperta, dovuta a una serie di grandi personaggi della scienza del ‘900, della struttura della materia è senza dubbio uno dei grandi successi della cultura degli ultimi secoli, una vera impresa scientifica. Probabilmente tutti coloro che si sono trovati a lottare con elettroni, protoni e neutroni sui banchi di scuola non la pensano così, di conseguenza anche molti giovani genitori (e anche figli non troppo giovani, in età da scuola superiore) a sentir parlare di queste robe si saranno allarmati e infastiditi.
Ma, al di là del fatto che è importante ribadire che ciascuno di noi è proprio costituito di particelle elementari (si, anche noi siamo atomici!) queste possono essere senza dubbio fonte di interesse e di divertimento. In particolare le particelle elementari che più ci interessano nella vita quotidiana sono gli elettroni. Mentre i protoni determinano col loro numero i diversi elementi chimici esistenti in natura e i neutroni i loro diversi isotopi, gli elettroni, questa sorta di “colla” che tiene legati fra di loro gli atomi per formare la materia, fanno un sacco di cose utili e interessanti. Naturalmente non c’è bisogno di spiegare che la corrente elettrica (o elettricità che dir si voglia) è un flusso di elettroni che passa attraverso un metallo, che per le sue proprietà intrinseche (ovvero il tipo di legame che “tiene insieme” gli atomi) permette appunto questo passaggio. Idem (o quasi) per i circuiti elettronici, dove gli elettroni (molti meno) se ne vanno a spasso per piste di rame o stagno e attraverso pezzettini di silicio opportunamente modificati.
Come poi (quasi) tutti sanno, particolarmente quelli che più facilmente prendono la scossa toccando la macchina, l’elettricità può essere anche “statica”. In realtà si tratta solitamente dell’effetto di fenomeni – come il vento o lo sfregamento – che sottraggono elettroni a un oggetto: quando un altro oggetto o un essere animato si avvicina a sufficienza ecco che ZAC! scocca la scintilla e il malcapitato prende la scossa (sì, è capitato lo stesso quella volta in spiaggia tanti anni fa…). Scherzi a parte, l’elettricità statica permette anche di fare dei bei giochini. Se con un panno di lana sfreghiamo un palloncino, ecco che questo con molta facilità si attacca alla vostra maglia. Una giornata secca e un phon possono fare in modo che i vostri capelli – se non troppo lunghi – si rizzino facendovi somigliare a una vecchissima pubblicità delle matite. Lo stesso può succedere se elettrizzate il pelo del cane o del gatto. Se trovate una bacchetta di bachelite, sfregandola con un panno di lana si caricherà, permettendovi di sollevare dei quadratini di carta sempre per mezzo dell’elettricità statica. I tappeti di lana naturalmente sono eccezionali per caricare e scaricare corrente: la lana è in grado di disperdere facilmente gli elettroni (è per questo che trattiene poco la polvere) e quindi può facilmente strapparli ad altri oggetti, caricandoli positivamente. La cosa vale anche per i maglioni, che spesso fanno scintille: se vi spruzzate facendo benzina togliete subito il maglione, le conseguenze potrebbero essere davvero poco gradevoli!
[Ugo Finardi – Chimico, ricercatore CNR]