Sono la mamma di Iris, che ha 4 anni e mezzo e non dice ancora la “R” e la sostituisce, alternativamente, con la “L” oppure con la mia stessa “R” moscia. Vorrei sapere se è un problema di cui preoccuparsi e se è il caso di rivolgersi a uno specialista. Elisabetta
Cara Elisabetta, “pizzicare” la R non è considerata una patologia del linguaggio. Il fenomeno tende a regredire con la crescita e, a volte, scompare del tutto. Lo scambio della consonante invece, L al posto della R, va corretto prima dell’inizio della scuola elementare, per evitare problemi nella lettura o nella scrittura. Spesso poche sedute di logopedia sono sufficienti a risolvere la situazione.
Buongiorno dottoressa, complimenti per le risposte chiare e utili, che leggo sempre. Ho una bimba di due mesi e mezzo, che allatto integralmente al seno. La bimba cresce, bagna il pannolino, non piange e non ha problemi particolari a dormire. Il problema è che fa popò solo una volta ogni tre giorni, se va bene. L’ostetrica che mi ha seguito anche dopo la nascita dice che è normale, nei bimbi allattati al seno, perché il latte materno viene quasi totalmente metabolizzato e non produce molte scorie. Apparentemente non avrei motivo di preoccuparmi, ma mi rimane un fondo di ansia. Mi dice cosa ne pensa? Grazie, Mimma
Cara signora, spesso i neonati, anche quelli allattati al seno, presentano irregolarità nell’emissione delle feci. Nella maggior parte dei casi non si tratta di vera stitichezza, ma solo di incapacità a usare il torchio addominale (cioè incapacità di contrarre l’addome per dilatare lo sfintere anale e far fuoriuscire le feci). Un intervallo di 48 ore si può considerare normale, intervalli più lunghi possono provocare disturbi addominali, diminuzione dell’appetito, irritabilità. In questo caso si può stimolare la defecazione con massaggi del pancino, oppure flettendo le gambine in modo da esercitare una lieve pressione sull’addome. Se la sua bambina è tranquilla, cresce bene e le feci sono normali, come avrà potuto valutare la sua pediatra, direi che non ci sono motivi di preoccupazione.