Facciamo ordine, Montessori style

da | 28 Nov, 2016 | Lifestyle

L’ordine ai bambini piace, come agli adulti. Non lo direste certo guardando la cameretta dopo un pomeriggio passato a giocare, ma è così: i piccoli, come i grandi, non amano stare in mezzo al disordine, perché l’ordine dell’ambiente esterno è funzionale allo sviluppo dell’ordine interiore, facilita la concentrazione e di conseguenza l’apprendimento. In un ambiente ordinato si lavora meglio. E allora perché le camerette sono spesso in disordine? Perché i genitori rincorrono quotidianamente i bambini perché sistemino i loro giochi e i loro spazi? Ciò che è importante è favorire il riordino degli ambienti dal primo momento. Bisogna rendere il riordino parte dell’attività: sapere fin da subito che il termine del gioco coincide con il momento di mettere a posto. Ambizioso? Ci sono delle strategie per aiutare i bambini nello sviluppo di questa competenza.

Predisporre l’ambiente all’ordine

Maria Montessori descriveva l’adulto come il custode dell’ambiente, colui che si occupa di offrire al bambino un luogo attraente, adatto al suo grado di sviluppo, rispecchiante i suoi interessi, dove il bambino possa trovare risposte alle richieste di crescita. Ogni cosa presente nell’ambiente deve avere un perché, uno scopo preciso. Ciò che non serve non deve esserci. L’adulto, genitore o maestro, deve curare l’ambiente di vita del bambino considerando che il materiale con cui il bambino lavora è il cibo della sua mente. I criteri di allestimento della cameretta dovrebbero essere: scelgo, propongo oppure adatto ciò che già c’è, perché sia utile, bello e interessante. Adesso guardiamo le camerette dei nostri bimbi. Sono troppo dense di materiale? La saturazione non facilita il riordino, anzi. Liberiamo lo spazio da tutto ciò che non serve, non è adeguato all’età e agli interessi dei bambini o ancora, in questo preciso momento, non è attraente.

Primo comandamento: scegliere

Diminuiamo la mole di materiale: poche macchinine, meno costruzioni, meno libri, pupazzi, bambole. Non buttiamo via l’eccesso: semplicemente, invece di avere tutto sempre presente, facciamo ruotare gli oggetti, cambiando i giochi dopo un po’ di settimane. Eliminiamo ciò che è rotto, rovinato, senza pile o mancante di parti. Disponiamo a vista ciò che interessa al bimbo in questo preciso momento del suo sviluppo, riponendo in un armadio chiuso ciò che non piace, è troppo semplice o ancora troppo complesso. Spesso non siamo noi gli artefici dell’abbondanza: i bambini sono sommersi dai regali, ma non tutto ciò che si riceve deve essere posto nell’ambiente del bambino. Potremmo adottare la regola che per ogni cosa che introduco nello spazio, ne tolgo un’altra.

A portata di sguardo

Stabiliamo un posto preciso per ogni cosa. Questo spazio deve essere fisso, a portata di mano e adeguato perché il bambino sappia sempre dove trovarlo (e dove riporlo!). Giochi e attività vanno disposti a vista. Se il bambino deve rovesciare uno scatolone per trovare l’oggetto desiderato, o spostare materiale per raggiungere ciò che vuole, è facile che poi non riesca e non voglia riordinare la mole di materiale rovesciata o spostata. Se il bambino desidera la macchinina rossa deve trovarla cercandola con lo sguardo: è questo il trucco perché successivamente sappia riporla esattamente dove l’ha presa. Riordinare una macchina è molto più semplice che riordinare un intero scatolone di oggetti. Ogni attività (per esempio il disegno) deve avere un suo contenitore (una bella scatola in cui trovare fogli, matite colorate, un temperino, una gomma).

Fai come me

I bambini piccoli, di poco più di un anno, hanno bisogno di vederci riordinare continuamente. Quando giochiamo insieme, mostriamo il materiale, lasciamo che lo manipoli fino che l’interesse si esaurisce e poi mostriamo dove va riposto (riponendolo noi stessi) prima di passare a un’altra attività. In questo modo il bambino si abitua al riordino, riconoscendolo come fase conclusiva dell’attività. A un certo punto dello sviluppo, solitamente intorno ai due mesi, il bambino può iniziare ad aiutarci. Riordiniamo con lui. Questo supporto è fondamentale per non fargli vivere con frustrazione questa fase importantissima. Mettere a posto è un passaggio necessario per procedere alla scelta di una nuova attività. Se lasciamo che l’ambiente si saturi di disordine, richiedere la partecipazione al riordino diventa estremamente difficile: meglio procedere prima dell’accumulo. Se i passaggi precedenti sono stati condotti con calma, pazienza e amore, abbiamo trasmesso al bambino il valore del riordino, la cura del materiale impiegato, la cura dell’ambiente e della sua stessa vita. Riordinare non sarà più percepito come un dovere.

[Annalisa Perino – www.montessoriacasa.com]

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