Se mai un nome orribile poteva celare un concetto appetitoso, lo smorgasbord ha conquistato di diritto la top ten. Tradotto dallo svedese, si trasforma in piacevolissimo invito a sedersi alla grande tavola (bord) del panino imburrato (smorgas), vale a dire a prendere parte a un pasto a buffet tipico dei paesi scandinavi.
Di tutto un po’
Prendete tutto, ma proprio tutto quello che si può mangiare accompagnato da cracker. Lo smorgasbord comincia al supermercato e probabilmente ci vorranno più giri per procurarsi tutto quel che serve. Una volta scelti gli ingredienti, si comincia con una disposizione armonica (molto armonica) degli alimenti in diversi grandi vassoi, meglio se rotondi.
Formate una girandola di cetriolini e pezzetti di formaggio, una striscia di fette di salame e cubetti di mela, un mucchietto di grissini e prosciutto, uova sode, olive con le acciughe, crostini di aringhe al burro, una ciotolina di uova di lompo, pomodorini ciliegia, paté su crostini, salsicciotti, patate novelle, cipolline, rotolini di peperoni e tutto quel che la fantasia vi suggerisce.
In un vassoio a parte disponete frutta e dolci: spicchi di mandarino, piccole pere cotte, frutti di bosco, fette di melone fuori stagione, crostatine, pasticcini, biscotti, quadretti di cioccolata, datteri, cubetti di torta e frutta secca.
L’idea è stare insieme
Disponete i vassoi al centro della tavola. La regola del buffet è che tutto quel che si mangia non necessiti di essere tagliato e che, all’arrivo degli ospiti, il tavolo sia imbandito e pronto con quel che può servire durante il pasto, ovvero piatti, bicchieri, posate, tovaglioli e bevande. Ogni commensale si serve restando seduto al suo posto.
Considerate che lo smorgasbord non è un antipasto, ma una vera cena che tiene impegnati tutta la serata.
Lo scopo è assaporare lentamente i piccoli sfizi, bere qualcosa di buono (non necessariamente ad alta gradazione alcoolica, anche se la tradizione vuole che si cominci con un bicchiere di acquavite a stomaco vuoto), chiacchierare e passare tempo insieme.
La variante festiva ha un nome più dolce: si chiama julbord e si prepara in occasione del Natale. Inutile dirlo, i bambini lo adorareranno.