L’arrivo della cicogna mette alla prova le coppie più solide: perché gli equilibri mutano, il tempo libero si assottiglia e la stanchezza prende il posto del romanticismo. Ma cosa succede quando i bambini in arrivo sono due? Laura e Alessandro ci raccontano come hanno trovato un’armonia possibile tra la vita di coppia e di famiglia, il lavoro e le figlie.
“Abbiamo scoperto di aspettare due gemelle alla seconda ecografia; alla prima visita non era emerso nulla, quindi non ce lo aspettavamo. – racconta Laura -. È stato uno vero choc, ero sdraiata sul lettino e la dottoressa con tutta naturalezza ci ha rassicurato che entrambe erano a posto. Entrambe!?!? C’è stato un momento di silenzio assoluto e terrore. Che però si è presto sciolto in emozione bella e contrastante. Pensavo allo stesso tempo: ‘Oddio, sono due! Che bello, sono due!’. Sono figlia unica, ho sempre avuto la certezza di volere più di un figlio, l’idea di fare tutto in un solo giro mi è piaciuta. Anche se con Alessandro stavamo insieme da poco, eravamo freschi freschi di innamoramento e aver così presto non un figlio, ma subito due era una bella sfida!”.
I primi tempi con i gemelli
“La mia gravidanza è stata serena ma ingombrante – continua Laura -. Ci hanno seguito benissimo alla clinica Mangiagalli dove c’è un reparto specializzato in gravidanze gemellari. Certo, è stato faticoso, alla fine era un’impresa persino entrare in doccia, avevo una pancia grandissima e pesante. Quando le mie amiche mi parlano di nostalgia della gravidanza io non le seguo, quell’immenso pancione proprio non mi manca! Il lato positivo è che Giada e Gaia sono nate sane e belle! I primi tempi con due bebè sono stati un vero Bronx, per fortuna eravamo in due, perché i gemelli hanno le stesse esigenze nello stesso momento. Una finiva di mangiare e l’altra iniziava, cambiavo Giada mentre cullavo Gaia, in un ciclo continuo, senza pause”. “Per 4-5 mesi non abbiamo mai dormito davvero la notte – prosegue Alessandro -. Facevamo piccoli riposini tra una poppata e l’altra, ma è stata molto dura. Per fortuna i quattro nonni ci hanno aiutato (e ancora ci aiutano!) moltissimo: venivano a prendersi cura delle bambine durante il giorno così noi potevamo recuperare un po’ di sonno”. “I nonni sono un po’ il welfare delle famiglie italiane – dice Laura – si prendono cura dei bambini quando i genitori non possono e garantiscono serenità a tutti. I nostri sono meravigliosi, rispettano le nostre scelte, non cercano di fare i genitori-bis. E poi con le gemelle sono ringiovaniti e felici, si sono rimessi tutti e quattro in gioco, con gioia”.
Un perimetro tutto nostro
Nonostante lo scombussolamento e la fatica dei primi mesi, Laura e Alessandro non hanno rinunciato a prendersi cura della loro vita a due. “I bebè sconvolgono la coppia, ci sono giorni in cui non riesci neanche a parlarti se non per comunicazioni ‘di servizio’, ma noi ci siamo impegnati nel mantenere un nostro equilibrio. Fin dall’inizio ci siamo ritagliati un perimetro – la nostra stanza – uno spazio tutto nostro per ricaricarci, leggere e parlare. La difesa di momenti tutti per noi due è stata importante fin dall’inizio e non ci abbiamo mai rinunciato. Alcune scelte sono state un po’ dettate dalla situazione – il cosleeping con due bebè non sarebbe stato possibile ma non l’avremmo scelto comunque. Abbiamo scelto di impostare bene i ritmi fin dall’inizio, con una routine regolare: ci devi investire più energie nei primi tempi, ma è uno sforzo che ti ripaga. A un mese e mezzo Gaia e Giada dormivano da sole, in camera loro e ciascuna nel suo lettino.
Una volta al mese andiamo via un weekend da soli, per ricordarci che all’inizio eravamo solo noi, che è la coppia il fondamento di questa famiglia. Il primo viaggetto a due eravamo tormentati dai sensi di colpa, ma sono stati proprio i nonni a farci una lavata di capo e dirci che dovevamo prenderci il tempo di rilassarci, che non ci sognassimo neanche di tornare. E in effetti in quei primi tre giorni da soli ci siamo riposati come in tre settimane di vacanze. La prima vera dormita, otto ore senza interruzioni, che sogno!”.
Un volto, due sorrisi
“Il mondo dei gemelli è magico e speciale – racconta Laura -. Gaia e Giada sono gemelle omozigote, uguali di aspetto ma diverse di carattere. È un incanto vedere lo stesso identico volto sorridere o parlare o fare le facce buffe in modo completamente diverso. Si stimolano a vicenda, Giada voleva assolutamente gattonare, ci ha provato e provato finché non ci è riuscita, il giorno dopo gattonava anche Gaia. Una è più indipendente, l’altra più coccolona, ed è una continua fonte di stupore osservare il modo diverso con cui si relazionano con noi e con il mondo”.
Le gemelle hanno iniziato il nido a 6 mesi. “È stata una scelta sentita da entrambi e consigliata dagli esperti. Da un lato per noi era importante poter riprendere a lavorare a buon ritmo, avendo qualche ora al giorno per dedicarci al lavoro senza distrazioni, Dall’altro ci hanno consigliato il nido perché si trovassero in un ambiente che spezzasse la loro simbiosi. I gemelli si costruiscono un microcosmo tutto loro, ma è importante che sviluppino una socialità con altri bambini. Al nido sono nello stesso gruppo ma hanno amichetti diversi, trascorrono la giornata in parallelo, controllando di tanto in tanto cosa fa l’altra. Ogni volta, prima di addormentarsi, si cercano con lo sguardo, per assicurarsi che sì, l’altra c’è, tutto va bene”.
Passioni sul web
Il webmagazine di Laura si chiama The Old Now – www.theoldnow.it – ed è un sito di lifestyle con sezioni su bellezza, alimentazione, moda, viaggi e ora anche family! “È nato sette anni fa come blog personale e si è evoluto in sito a tutto tondo con un’affiatato team di collaboratori. Nella mia vita pre-baby lavoravo come ingegnere gestionale in un gruppo bancario e seguivo il sito la sera e nel fine settimana. Dopo la nascita delle bambine ho trovato il coraggio di fare il salto e ho scelto di seguire al meglio sia loro sia il blog. Già mentre ero incinta scrivevo della mia gravidanza sul blog e ora racconto della nostra vita a quattro. In generale lavoro fino alle 14, poi mi godo le bambine”.
Alessandro è consulente in marketing e comunicazione digitale, e ha anche lui un blog di successo, Schisciando, www.schisciando.com, in cui presenta ricette squisite e sempre varie da portarsi dietro in un lunch box – dalla pasta alla amatriciana alle polpette di vitello, dal pollo al curry, alle cucine indiana e thai. “Il sito racconta la mia passione per il cibo. La schiscetta è una tradizione di famiglia, me ne preparava di buonissime mio papà quando io ero piccolo – è lui ‘il cuoco di famiglia’– e ho ripreso l’usanza familiare portandomi il pranzo in ufficio quando lavoravo in agenzia. Il blog ha avuto successo, i giornali ne hanno parlato e De Agostini mi ha contattato per un libro – ‘Schiscetta perfetta’ – uscito 3 anni fa. La schiscetta è un po’ uno stile di vita: tutti e quattro siamo curiosi, ci piace andare in giro insieme: preparando cibi che si possono facilmente trasportare, la libertà di movimento per la famiglia non ha limiti”. “In casa mangiamo equilibrato, con molta verdura e frutta, le bambine sono buongustaie e sono abituate bene dalle prime cucchiaiate – racconta Laura –. Schifano tutti i pasti pronti e quando Alessandro non c’è soffro di ansia da prestazione. Hanno già sviluppato un gusto preciso, adorano la pasta, le polpette, il risotto giallo e la mitica salsa al pomodoro di nonna Elisa!”.
Non aver paura
“Fare il freelance garantisce la possibilità di gestirsi bene il tempo, in Italia però è molto faticoso, tra incertezze economiche, burocrazia giurassica, troppe tasse e clienti che non sempre pagano – dice Alessandro -. Incertezze pesanti per tutti e particolarmente per un genitore che deve pensare al futuro dei propri figli. Però è una scelta che ci ha permesso di vivere le bambine in modo completo, senza perderci nulla della loro crescita. Sarebbe bello che lo smartworking si diffondesse sempre più nel mondo del lavoro. In generale, la mia filosofia di vita, sul lavoro e in famiglia è ‘Non aver paura’. Quando nasce un bambino il peso della responsabilità è grande. Ma con il passare dei mesi si è sviluppato il desiderio di crescerle senza paura, senza che le mie ansie soffochino la loro energia, la loro vitalità, la loro meravigliosa voglia di andare a scoprire il mondo”.
Baby schiscetta
Il nuovo libro di Alessando è “Baby schiscetta” (De Agostini editore), in libreria da questo mese. “Il libro parla di noi come famiglia, non sono solo ricette. Prima di scriverlo ho letto e mi sono documentato bene sull’alimentazione per l’infanzia. Ho chiesto ai miei quali erano i miei piatti preferiti da bambino e li ho cucinati per Giada e Gaia. Il libro racconta la mia esperienza con le mie figlie, dai primi semplici passati di verdura. Ho scritto il libro che avrei voluto trovare e leggere quando inizia il momento delicato dello svezzamento: un’esplorazione graduale di sapori, alimenti e consistenze, con la consulenza di bravi nutrizionisti. Un percorso da compiere giorno per giorno insieme, per insegnare e condividere l’amore per il cibo!”.