Farò lo youtuber

da | 15 Gen, 2021 | da non perdere, Lifestyle, Tech

La simpatia non basta, ci vuole anche impegno, costanza, consapevolezza e conoscenza delle tecniche di base, come ci raccontano Elisa Salamini e Roberta Franceschetti, autrici del libro “Youtuber”

Pompiere e archeologa addio, i nostri figli da grandi vogliono fare gli Youtuber, i tiktokker, gli influencer. Ma come si diventa Youtuber famosi?

Ne parliamo con Roberta Franceschetti ed Elisa Salamini, autrici del libro Youtuber. Manuale per aspiranti creator pubblicato da Editoriale Scienza e fondatrici del sito Mamamo.it, che nel 2018 ha vinto il Premio Andersen come miglior progetto digitale dell’anno.

Conoscenza e consapevolezza

“Nel giro di pochi anni il panorama comunicativo è mutato radicalmente – raccontano-. Come genitori oggi ci confrontiamo con un ecosistema mediale molto diverso rispetto a quando eravamo noi bambini.

Si pensi anche solo alle dinamiche che consentono a chiunque di produrre contenuti, di avere una voce sui media. Il cambiamento è stato così rapido e dirompente da rendere insufficienti o non più adeguati i modelli educativi elaborati dalle generazioni precedenti sull’utilizzo dei media.

E l’assenza di coordinate di riferimento rende i genitori ‘funamboli del digitale’, chiamati a gestire i nodi ma anche le opportunità offerte dai nuovi strumenti. In assenza di certezze, occorre acquisire conoscenza e maturare consapevolezza, per agevolare poi questo percorso anche nei bambini e nei ragazzi.

Detto così sembra faticoso, in realtà può diventare divertente e creativo se li affianchiamo e ci mettiamo in gioco per conoscere da vicino strumenti e contenuti. I genitori possono stimolare nei bambini e nei ragazzi un utilizzo non solo passivo degli schermi, ma anche educativo e creativo.

Per esempio, ci si può sedere insieme a guardare il video di uno dei loro youtuber preferiti oppure, senza pensare a cose troppo complicate, si può pensare di “produrre” un semplice video, una storia per immagini, un podcast, ricorrendo a strumenti che sono già nelle nostre mani, come un telefonino”.

editoriale scienza

No all’improvvisazione

Il libro contiene informazioni utili e concrete, illustra quali sono le tecniche di base e gli strumenti utili.

“Oltre a stimolare curiosità e consapevolezza verso le logiche della Rete, ci piaceva l’idea di fornire consigli pratici a chi si cimenta con la produzione di un video o a chi desidera aprire un canale su YouTube, per farlo bene e nel rispetto delle regole. Tuttavia, prima di buttarsi a testa bassa nella registrazione di un video, immaginandosi già migliaia di views, serve che i ragazzi capiscano che non si diventa youtuber professionisti per caso: bisogna avere un’idea e saperla progettare, servono conoscenze tecniche ma anche lavoro di gruppo e impegno. Insomma, il successo dei loro beniamini è frutto non solo di carisma e simpatia, ma anche di tanto lavoro e costanza”.

Senza dimenticare la Tubetiquette! “Questo è un altro aspetto molto importante su cui ci soffermiamo nel libro. Youtube è un ambiente, una community dove – oltre a divertirci guardando (o pubblicando) video – incrociamo altre persone. Perché tutto funzioni al meglio, la piattaforma ha dato delle regole, spesso molto simili a quelle che utilizziamo per vivere nel mondo reale. Inutile dire che la migliore convivenza possibile avviene se le rispettiamo!”. 

Un percorso di cittadinanza digitale

Secondo voi in che modo e quanto un genitore si deve affiancare al proprio figlio sui social?

“Nei primi anni di diffusione del digitale presso le generazioni di più giovani si è parlato molto di nativi digitali, di una nuova generazione nativamente capace con il mondo connesso. In realtà, l’esperienza ci ha insegnato che una dimestichezza nell’utilizzo dei device non significa anche ‘sapienza digitale‘.

I genitori devono quindi entrare anche in questo ambito della vita dei figli e accompagnarli in quello che è un percorso verso la cittadinanza digitale. Il controllo può essere esercitato, quando sono piccoli, anche attraverso sistemi di parental control.

Ma quando i ragazzi crescono, il dialogo e il confronto si devono sostituire a questi strumenti: solo in questo modo capiremo insieme cosa nel mondo digitale fa bene o male a loro, cosa valorizzare e cosa limitare. È un percorso da fare insieme, definendo regole e buone prassi, che in ogni famiglia si modulano con sfumature diverse”.

Per saperne di più sulla cittadinanza digitale e per orientarsi al meglio nell’universo complesso dei media digitali, non possiamo che raccomandarvi di visitare il sito di Elisa e Francesca: www.mamamo.it

mamamo.it

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