L’ultima volta che siamo stati bambini
Durante la seconda guerra mondiale tre bambini, Italo, Vanda e Cosimo, cercano di sopravvivere e di affrontare il mondo con un briciolo di leggerezza. La scomparsa di un caro amico comune è l’evento che fa scaturire in loro la voglia di scoprire il mondo e di partire per mettersi alla sua ricerca. I tre, guidati dalla loro voglia di libertà, e con un briciolo di incoscienza, scoprono il mondo, fatto di brutture e meraviglie. L’ultima volta che siamo stati bambini, esordio dietro la macchina di Claudio Bisio, è tratto dall’omonimo romanzo di Fabio Bartolomei. Lungometraggio divertente e profondo. Per tutti.
Ritorno al futuro
Un classico per ragazzi degli anni ‘80 a ottobre viene riproposto in sala: si tratta di Ritorno al futuro di Robert Zemeckis. La storia è nota, dall’incontro con un eccentrico scienziato, interpretato da Christopher Lioyd, e Marty, il più classico dei classici adolescenti americani segnati dall’epoca reaganiana, interpretato da Michael J.Fox, scaturisce una delle più avvincenti trilogie cinematrografiche.
Emmet “Doc” Brown ha messo a punto un’auto per viaggiare nel futuro. Unico problema: per farla funzionare ha bisogno di plutonio. Ad aiutarlo, il giovane Marty McFly.
Tra paradossi temporali, che rischiano di mettere in pericolo il normale flusso degli eventi, e creditori poco raccomandabili, i due devono affrontare numerose situazioni pericolose e complicate. Da vedere e rivedere con le figlie e i figlii.
Inu-Oh
Arriva dal Giappone Inu-oh, un eccentrico lungometraggio d’animazione, un musical rock ambientato nel medioevo, durante il periodo Muromachi. Per sbarcare il lunario Inu-Oh, artista di strada, Tomona, un monaco cieco e suonatore di biwa, uniscono le forze e iniziano ad esibirsi. Mescolando teatro No, arti visive e musica i due, sovvertendo i canoni estetici tradizionali, diventano delle celebrità. Diretto da Masaaki Yuasa, con Inu-Oh siamo immersi nella cultura giapponese, e nella capacità del paese del sol levante di mescolare antiche tradizioni e postmodernità. Da vedere, per grandicelli e adolescenti.