Torna al cinema Remi, remake del cartone animato che ci ha fatto piangere così tanto da bambini
Tratto dal romanzo di Hector Malot, scrittore francese del 1800, Remi (Senza Famiglia, nel titolo originali) è uno dei più famosi libri classici per ragazzi.
Racconta le avventure di un bambino abbandonato, Remi, venduto dai genitori al musicista ambulante Vitalis. Nel luo lungo girovagare tra la Francia e l’Inghilterra, remi viaggia con gli inseparabili compagni: il fedele cane Capi e la scimmietta Joli-Couer.
Il nuovo film Remi racconta lo straordinario ed emozionante viaggio attraverso la Francia di questi personaggi, con incontri e nuove amicizie che porteranno il bambino a scoprire le sue vere origini.
Una storia drammatica raccontata con innocenza
Realizzato in collaborazione con RAI Cinema, è del regista Antoine Blossier, con la partecipazione di Daniel Auteuil, Maleaume Paquin, Virginie Ledoyen, Jonathan Zaccaï.
“È stata mia moglie a suggerirmi il libro di Hector Malot – dice Antoine Blossier -. Ne avevo una memoria vaga, ricordavo soprattutto il cartone che aveva affascinato l’infanzia della mia generazione. All’inizio ero esitante, ma mia moglie ha insistito, invitandomi a leggerlo come avrebbe fatto Spielberg. Mi ha ricordato la maestria del mio regista preferito nel raccontare storie drammatiche attraverso gli occhi dell’innocenza e della fanciullezza (il suo tratto distintivo), riuscendo a dare una dimensione magica alle realtà più dure, e un alone epico ai suoi film. Da lì è nato l’interesse, un interesse molto concettuale, che si è evoluto gradualmente verso temi su cui mi sono concentrato: trasmettere la storia, cosa significa realizzarsi, l’andare oltre i propri limiti”.
La trama è un po’ diversa dall’originale
Il film si concentra soprattutto sulla relazione tra Remi e Vitalis, un uomo capace di vedere le qualità di Remi e di dare al bambino la possibilità di superare i propri limiti.
Abbiamo chiesto ad Antoine Blossier quanta libertà si è preso rispetto alla storia originale. “Senza famiglia è stato scritto a episodi, con uscite settimanali e l’azione si svolge lungo un arco di tempo di quattro anni. Nemmeno una saga di 12 ore avrebbe potuto contenere tutti i risvolti e le avventure della storia. Ho dovuto ridurre tutto, cercando di adattare la drammaturgia alla struttura classica in tre atti di una sceneggiatura. Poi mi sono concentrato su quegli aspetti e quei temi che più mi interessavano: la relazione tra Remi e Vitali. La più grande libertà narrativa che mi sono concesso è stata quella di dare a Remi una voce splendida, che diventa l’elemento che ridefinisce la sua vita. Quando canta è davvero toccato dalla grazia! Remi non aveva questa dote nel libro di Malot“.
Oltre alla poesia della storia, quello che colpisce del film sono le luci e le scenografie. E’ raro vedere qualcosa di simile nel cinema francese. “E’ una tradizione che è andata perduta per qualche ragione, ma c’era. Molte fiabe sono state adattate meravigliosamente nei film francesi“.
Remi arriverà in sala il 7 febbraio 2019 e la sua visione è adatta a tutta la famiglia.