Gentile avvocato, nella nostra via c’è una casetta tanto carina a vedersi quanto tossica d’inverno. Il sistema di riscaldamento deve essere risalente a decenni fa: il fumo che esce dal comignolo è nero e puzza terribilmente. La casetta è proprio sotto la nostra, respiriamo questo fumo tossico ogni sera. Secondo noi quell’impianto di riscaldamento non è a norma di legge: si può segnalare in qualche modo? Roby e Sara
Cari Roby e Sara, oramai la normativa in materia di impianti di riscaldamento è molto precisa e impone a tutti l’obbligo di costante controllo e manutenzione. Ove il vostro vicino di casa non sia così solerte potete rivolgervi in Comune ovvero presso l’Asl competente (per tutto ciò che concerne lo scarico dei fumi e/o la sicurezza dell’impianto) ovvero in Provincia ove è stato istituito lo Sportello Ambiente, un ufficio aperto al pubblico e dedito a tutti gli aspetti connessi con il risparmio energetico e alle immissioni in atmosfera.
Salve, sono nudo proprietario di un terreno agricolo con soprastante un fabbricato rurale; il mio compagno ha l’usufrutto generale di tale terreno. Da qualche mese sto costruendovi una casa; mi chiedo se l’usufrutto generale del mio compagno si estenda automaticamente anche alla nuova abitazione. Grazie
L’usufruttuario ha il potere di godimento e utilizzo diretto di un bene e può far propri, per tutta la durata del suo diritto, sia i frutti naturali (come i prodotti agricoli) sia i frutti civili (come i canoni di locazione a terzi del bene oggetto di usufrutto). Secondo il legislatore, quindi, l’usufruttuario ha diritto di godere di tutto quel che il nudo proprietario faccia sul fondo, e può apportarvi miglioramenti e addizioni in relazione ai quali, al momento della restituzione del bene, avrà diritto a un’indennità commisurata alla differenza tra “speso e migliorato”. Secondo il Codice civile l’usufruttuario deve corrispondere al nudo proprietario gli interessi sulle somme impiegate per quanto effettuato sul fondo. Ma sul punto si è recentemente pronunciata la Corte di Cassazione, la quale ha invece statuito che l’estensione dell’usufrutto all’accessione non è subordinata ad alcuna condizione, tanto meno alla corresponsione degli interessi al nudo proprietario.