Gattonare rinforza la muscolatura, stimola la coordinazione ed equilibrio, permette l’esplorazione dell’ambiente e sviluppa la propriocezione
Esplorare il proprio ambiente a quattro zampe: si inizia a gattonare tra i 6 e i 10 mesi di vita. Una tappa spesso sottovalutata ma fondamentale nello sviluppo psicomotorio di bambini e bambine.
Durante il gattonamento, i piccoli e le piccole sviluppano e rafforzano la loro muscolatura, in particolare quella dorsale, migliorando al contempo la coordinazione e l’equilibrio. Questo movimento non solo favorisce lo sviluppo motorio, ma stimola anche la comunicazione tra gli emisferi cerebrali, potenziando la comunicazione inter-emisferica e favorendo le capacità di problem-solving e la percezione spaziale. Il gattonamento richiede una complessa coordinazione tra braccia, gambe e tronco, che a sua volta stimola la formazione di nuove connessioni neurali nel cervello.
Una conquista di autonomia
L’esplorazione dell’ambiente attraverso il gattonamento permette a bambini e bambine di affinare inoltre la coordinazione oculo-manuale, nonché di migliorare la visione binoculare e bifocale. Questi progressi sono fondamentali per lo sviluppo futuro di abilità come la lettura e la scrittura. Inoltre, il gattonamento aiuta a sviluppare la propriocezione, ovvero la consapevolezza della posizione del proprio corpo nello spazio, una competenza essenziale per il successivo sviluppo motorio.
Sul piano socio-emotivo, il gattonamento rappresenta una vera e propria rivoluzione. Attraverso questa conquista, il bambino/a acquisisce maggiore autonomia e getta le basi per l’indipendenza, anche emotiva. La possibilità di esplorare l’ambiente in modo autonomo sostiene la curiosità del bambino/a e incoraggia a prendere iniziative, contribuendo così allo sviluppo della sua personalità.
Creare un ambiente sicuro per l’esplorazione
Per favorire il gattonamento, i genitori possono creare un ambiente sicuro per l’esplorazione. Può essere utile anche limitare le sdraiette ed evitare i girelli; proporre giochi che stimolino il movimento; offrire percorsi con ostacoli morbidi o tunnel che possono incoraggiare la bambina o il bambino a muoversi ed esplorare.
La pratica del “tummy time” fin dai primi mesi, poi, può essere un ottimo modo per preparare al gattonamento: aiuta a rafforzare i muscoli del collo, delle spalle e
delle braccia, tutti essenziali. Ricordiamo che l’OMS nelle sue linee guida suggerisce 30 minuti complessivi al giorno di tummy time, suddivisi in brevi momenti durante la giornata.
Una ricca esperienza sensoriale
Inoltre, mentre gattona, il bambino, la bambina, tocca diverse superfici, sente odori diversi, vede il mondo da una nuova prospettiva e ascolta i suoni dell’ambiente circostante. Questa ricca esperienza sensoriale contribuisce in modo significativo allo sviluppo cognitivo e alla comprensione del mondo da parte sua.
Diversi studi evidenziano come il gattonamento possa anche avere benefici a lungo termine. Ad esempio, si è osservato che i bambini che hanno gattonato per un periodo adeguato tendono ad avere migliori capacità di orientamento spaziale e di risoluzione dei
problemi in età scolare. Tuttavia, se il bambino/a salta questa tappa ciò non preclude lo sviluppo di queste abilità, che possono essere stimolate anche attraverso altre attività.
Il gattonamento rappresenta una fase preziosa, offrendo numerosi benefici in tutte le aree dello sviluppo. Come adulti possiamo osservare i progressi e i bisogni di bambini e bambine, sostenendo lo sviluppo psicomotorio dando rilevanza alla dimensione corporea e favorendo in ogni modo possibile la motricità, essenziale per un armonico neurosviluppo.