Anche se gli aiuti sono pochi, la gravidanza è un affare complicato, la casa e l’automobile diventano piccoli e la fatica è tanta, avere due gemelli è bellissimo!
Gemelli. Al supermercato, per strada, davanti agli asili è sempre più frequente incrociare ingombranti passeggini doppi: è perché il numero di gemelli, negli ultimi decenni, è aumentato.
Merito della maggiore efficacia delle tecniche di procreazione medicalmente assistita e, contemporaneamente, della tendenza a impiantare (anche quando non obbligatorio) più di un embrione.
La gravidanza dei gemelli
La gravidanza gemellare è un affare delicato, fin dall’inizio. I controlli e le ecografie a cui si sottopone la futura mamma sono più frequenti, soprattutto se si tratta di una gravidanza monocoriale (in cui i due feti condividono la stessa placenta) e monoamniotica (con due bimbi in un solo sacco amniotico).
L’agenda della gravidanza “tradizionale” va messa subito da parte. Qui la faccenda è diversa. Lo spiega la dottoressa Tullia Todros, responsabile, con Chiara Benedetto, del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Materno-Infantile Sant’Anna di Torino. “La gravidanza gemellare non può essere seguita come se fosse una gravidanza singola. Ci sono dei protocolli specifici e un ambulatorio dedicato che prevede alcuni esami aggiuntivi e misurazioni ecografiche più frequenti per monitorare la crescita dei feti. Inoltre la gravidanza gemellare è a maggior rischio di preeclampsia (vale a dire di gestosi) o di altre complicanze come il parto prima del termine e infezioni”.
Più calorie e peso sotto controllo
Alle future mamme di gemelli viene proposta una dieta speciale che prevede il maggior apporto calorico necessario per crescere due bambini, bilanciata però per evitare un esorbitante (e pericoloso) incremento di peso.
Le indicazioni nutrizionali consigliano di privilegiare alimenti proteici, preferendo i secondi piatti di carne magra, pesce o formaggi magri da abbinare ad alimenti che contengono amidi. Sì alla verdura (due volte al giorno), mentre la frutta è da consumare con moderazione (circa 300 – 400 grammi al giorno) evitando quella secca o sciroppata.
L’aumento di peso “normale” in una gravidanza gemellare oscilla tra i 12 e 15 chilogrammi: e qui la futura mamma inizia a fare i conti con quello che sarà il fardello del tutto speciale che la accompagnerà.
Anche in una gravidanza che procede senza particolari complicanze, la donna in attesa di gemelli si troverà a far fronte a un guardaroba completamente inutilizzabile. Il pancione, presto o tardi, le impedirà di guidare la macchina, di dormire comodamente, metterà sotto stress schiena, gambe e… tutti quelli che ci sono intorno.
Tutto quel che c’era, semplicemente, non basta più
Gli aspetti fisici e biologici dell’attesa dei gemelli sono solo una piccola parte del 18“pacchetto”.
La futura mamma si troverà a fare i conti con una casa che forse non basterà più (specie se l’arrivo della cicogna non era stato pianificato), un’automobile con il baule troppo piccolo per contenere un passeggino doppio, una doppia serie di preoccupazioni da affrontare e di cose da acquistare.
E poi dovrà fare i conti, portafoglio alla mano, per stimare quanto spenderà in pannolini. Insomma, sia dal punto di vista logistico che psicologico la gravidanza gemellare presenta qualche difficoltà in più.
Pochi gli aiuti, purtroppo
A fronte di una nascita più faticosa di quella di un solo bimbo, non c’è purtroppo un sistema pubblico sicuro di aiuto e supporto. Tutto dipende dalla struttura sanitaria, ma in genere la mamma di gemelli non trova un’accoglienza diversa da quella delle altre mamme.
“Per le mamme che si trovano ad affrontare situazioni particolarmente difficili – continua la dottoressa Todros – si offre spesso un supporto psicologico, anche se il personale a disposizione non è così abbondante. Può succedere, per esempio, in casi di parto fortemente pretermine, quando la vita dei bambini è in pericolo e sono necessari mesi di ricovero in terapia intensiva neonatale per garantire la sopravvivenza dei piccoli”.
Il parto gemellare e il rischio di nascita pretermine
Il vissuto di una famiglia che affronta l’esperienza di crescere un bambino prematuro è qualcosa di speciale, drammatico e fortissimo. È una vita che inizia nel modo in cui non ti aspettavi. Una futura mamma, purtroppo, deve essere informata anche su questa possibilità, che è più probabile quando la gravidanza è gemellare.
“Lavorare nel reparto di terapia intensiva neonatale – spiega Gianni Bona, direttore della clinica pediatrica dell’ospedale Maggiore di Novara – richiede molto impegno da parte del personale, sia dal punto di vista pratico che psicologico. Gli imprevisti negativi ci sono in qualsiasi gravidanza, ma nel caso delle gravidanze plurime ne è scientificamente provata la maggiore frequenza“.
L’importante è che una futura mamma di gemelli sia adeguatamente informata su quello a cui potrebbe andare incontro. Anche il parto può arrivare in un momento imprevisto ed è bene sapere che potrebbe essere un taglio cesareo oppure no.
Esiste un protocollo stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che indica le modalità del parto nel caso di gemelli. Se entrambi si presentano in posizione cefalica si procede al parto naturale, se il primo che nasce è in posizione podalica, si fa un cesareo.
Nel mezzo c’è il caso in cui il primo sia cefalico e il secondo podalico: allora la discrezionalità è valutata caso per caso, tenendo conto delle eventuali complicanze e dell’ipotesi, pure plausibile, che un bimbo nasca spontaneamente mentre per il secondo si debba procedere a un intervento.
I primi tempi a casa
Ma quando ci si trova in braccio le due creaturine? Come si fa ad accudire due bambini contemporaneamente? Le supermamme (come si definiscono e vengono appellate, a buon diritto, le mamme di gemelli) si dividono in due tipi: quelle che fanno tutto da sole, per scelta o per condizione, e quelle che si fanno aiutare.
“Il bello comincia quando ci si ritrova a casa con due bimbi affamati che magari non ne vogliono sapere di attaccarsi al seno, montagne di pannolini sporchi, ore di sonno ridotte al minimo – racconta Teresa, mamma di due gemelli -. Lo dimostra la matematica: se un neonato mangia ogni tre ore circa, due neonati consumano sedici pasti al giorno e cambiano, almeno, altrettanti pannolini. Per questo, sarebbe utile un servizio di ostetricia a domicilio”.
Qualche azienda sanitaria lo offre, ma è un servizio ancora raro. Si può attivare privatamente: è una spesa che vale fino all’ultimo centesimo.
L’ostetrica è una persona competente che entra in casa, osserva, consiglia. Il suo supporto non è solo medico: ci mette un attimo a capire se il fasciatoio è nel posto sbagliato, se la temperatura della cameretta è troppo alta, se la posizione che usiamo per allattare non è l’ideale.
L’occhio esperto risolve in fretta molti dubbi (e i dubbi in questo periodo sono all’ordine del giorno) e contemporaneamente sposta in secondo piano i consigli, i confronti e i dibattiti con nonne, amiche e zie.
Un doppio impegno, ma doppie soddisfazioni
Qualche mese dopo la nascita i tempi si modificano. Ci sarà la guerra delle pappe, il dolore dei dentini, i risvegli notturni, i primi tentativi di esplorazione della casa con tanto di zuccate. Tutto amplificato per due.
Arriveranno anche le soddisfazioni e le emozioni: due manine che si intrecciano, i primi passi, le prime parole, abbracci e sorrisi complici, un’intimità insondabile.
Crescere un bambino è un compito impegnativo. Crescerne due lo è ancora di più. Sarebbe giusto riconoscere qualche diritto in più alle famiglie di gemelli: per esempio la maternità (che raddoppia solo le ore di allattamento).
Sarebbe utile mettere ordine nel ginepraio di regole scritte e non per cui ogni scuola, in Italia, decide a modo suo se e come inserire i gemelli nella stessa classe o separarli.
E ancora: che stabilisca gli stessi sconti previsti per i gemelli (laddove esistano) almeno nel settore pubblico, per esempio sulle tariffe dell’asilo nido.