Gentile avvocato,
siamo i genitori di Lorenzo, un bimbo diabetico di 5 anni. A nostro figlio è stata riconosciuta dall’Inps una diaria sotto forma di indennità di frequenza. Per dirla in breve, un piccolo assegno che viene versato nei mesi scolastici su un conto corrente appositamente aperto a suo nome (l’Inps non prevede la possibilità di versarlo su quello dei genitori). I dubbi che abbiamo sulla gestione di questi soldini sono molteplici, sia per quanto riguarda il periodo prima dei diciotto anni sia dopo il raggiungimento della maggiore età. In sintesi: questo gruzzoletto potrà essere utilizzato per fronteggiare spese personali di Lorenzo (ad esempio un viaggio studio o un computer)? Quando sarà maggiorenne nostro figlio potrà decidere autonomamente come spendere la cifra accumulata anche contro la nostra volontà? Infine, la nostra seconda figlia, che fortunatamente non presenta la stessa patologia, potrà in futuro recriminare qualcosa o rinfacciarci di non aver accumulato lo stesso ammontare anche per lei? Le risposte emotive a questi quesiti sono già piuttosto complicate da gestire, ma saremmo interessati a conoscere il giusto modo di affrontarle dal punto di vista legale. Grazie in anticipo. Marco e Silvia
Cari Marco e Silvia,
capisco perfettamente la difficoltà emotiva del gestire una situazione come la vostra. Mi auguro quindi di potervi aiutare, nel mio piccolo, ad affrontarla con qualche consiglio. Innanzitutto, la somma che viene erogata dall’Inps sarà rivalutata annualmente sulla base dell’aggiornamento degli indici Istat; una volta maggiorenne, vostro figlio potrà continuare a usufruirne purchè, naturalmente, ne faccia richiesta agli uffici competenti. Quanto all’utilizzo vero e proprio della somma che via via si accumula sul conto corrente, va da sé che con il ‘gruzzoletto’ potrete acquistare un computer per Lorenzo (peraltro, la certificazione che riconosce la specifica disabilità del bambino dà diritto ad alcune agevolazioni fiscali: ad esempio all’applicazione dell’IVA al 4%, anziché al 20%, per l’acquisto di supporti informatici). E ovviamente, al compimento dei diciotto anni Lorenzo, in quanto maggiorenne e titolare di un conto corrente, potrà decidere in totale autonomia se e come spendere la cifra accumulata negli anni. Potrà farlo quindi anche contro la vostra volontà. Che poi effettivamente accada dipende anche e soprattutto dall’educazione che gli avrete impartito negli anni e, quindi, dal rapporto che avrete instaurato con lui. Lo stesso discorso ovviamente vale anche per vostra figlia. Sarete voi a doverle spiegare la ragione per cui il fratello dispone di una determinata somma di denaro; dipenderà da voi far sì che non si creino screzi tra fratelli. E dipenderà sempre da voi se vostra figlia imparerà il giusto valore da dare al denaro: potrete magari aprire un conto corrente a suo nome, sul quale i nonni, o anche voi, potrete versare qualcosa.
[Francesca Galdini]