Il gioco autonomo porta tanti benefici e tiene lontani i bambini con gli schermi. Ma come convincere i bambini che giocare da soli è bello?
Imparare a giocare in autonomia è utile per sviluppare la creatività, le conoscenze, e ridurre (o quasi annullare) il tempo trascorso davanti alla tv o allo schermo.
Anche se la tv è comoda, dobbiamo sempre tenere presente che il cervello del bambino è in sviluppo: il piccolo che abbiamo davanti a noi sta sviluppando la sua intelligenza emotiva e lo fa attraverso il contatto e la sperimentazione con il mondo reale e non con quello virtuale.
Autostima, concentrazione, autogestione
Il gioco autonomo non è solo un beneficio per i genitori, che ovviamente non possono permettersi di giocare 24h con i propri figli, neanche se è domenica.
Imparare a giocare in autonomia è importante per tutti i bambini, sia fratelli che figli unici: il bambino impara ad autogestirsi e autoregolarsi, a trovare soluzioni, a migliorare la concentrazione, a inventare e quindi lavorare con la creatività.
Il genitore come guida
Prima di tutto è importante che il genitore assuma un ruolo autorevole, e convinto: trascorrere il tempo sviluppando giochi autonomi lontani da schermi e TV sia un regalo che noi adulti dobbiamo fare ai nostri figli. Essere convinti, senza esitazioni, per non cedere al primo “mi annoio, voglio il tablet o vedere un cartone animato”.
Il genitore deve avere un ruolo di guida nel gioco autonomo: quel gioco che non usiamo da tempo è bellissimo, lo impostiamo insieme ma è importante (ed è bene spiegare il perché) il bambino può/deve continuare a giocare da solo.
Trascorrere tempo di qualità con il bambino prima di allontanarsi facilita l’impostazione del gioco e garantisce l’attenzione di cui ha bisogno.
Monitorare ma non giudicare
Quando un bambino gioca in autonomia c’è sempre un adulto nei paraggi. L’adulto può intervenire su richiesta del bambino – limitando sempre di più gli interventi – per aiuto o supporto.
E’ importante non giudicare il gioco “è bello, brutto, è giusto o sbagliato” ma lasciare ai piccoli la possibilità di giocare a loro piacimento, secondo le proprie regole e dando spazio alla propria creatività. Se la torre e storta e i fiori colorati di marrone, poco importa. Creare capolavori non è la priorità.
Quali giochi fare
Fare un grande disegno su un cartellone da colorare, incollare dischetti di cotone, fare una collana di pasta: i lavori che stimolano la creatività sono infiniti.
Ma attenzione: scegliete sempre un’attività creativa manuale davvero adatta all’età. Per imparare a giocare da soli, e godere di questi preziosi momenti, i bambini devono essere in grado, dopo le direttive iniziali, di svolgere il lavoro in autonomia: inutile scegliere una creatività da ritagliare se il bambino non ha imparato a tagliare.
Scoprire i giochi dimenticati aiuta a valorizzare ciò che si possiede: in tutte le camere c’è sempre un gioco che prende polvere. Perché non inventare insieme un nuovo utilizzo? O smontare un vecchio lego per costruire qualcosa di diverso?
Giochi di ruolo e travestimenti si prestano anche al gioco in autonomia o in coppia. I giochi devono essere “aperti” (quindi non quelli con le batterie) ma creativi: si alle bambole, ai tessuti, ai colori, alle costruzioni.
La parola d’ordine è sempre: dare l’imput ma lasciare totale libertà al movimento.