Vi ricordate da bambini gli infiniti pomeriggi di giochi in cortile tra salti alla corda, biglie e rincorse con palle e fazzoletti? Bastano un paio di amichetti e materiali semplici per divertirsi all’aria aperta. E serve, naturalmente, un cortile. Ma i giochi da fare? Rispolveriamo la memoria: ecco la hit parade dei più belli e divertenti.
Il più classico dei giochi da cortile: la campana
Occorrente: un gessetto, un sassolino per ogni giocatore, un pezzetto di cortile tranquillo. E’ un gioco che si pratica da sempre e un po’ dovunque e si gioca anche da soli.
Per prima cosa si disegna a terra con il gesso una griglia numerata composta di nove caselle grandi contrassegnate da un numero.
Il primo giocatore lancia il sassolino sull’1 e inizia il percorso saltando con un piede solo, casella dopo casella, fino al riquadro doppio su cui deve atterrare a gambe divaricate.
Finito il percorso si gira e, sempre saltando, ripercorre fino alla fine la griglia, fermandosi per riprendere il sassolino. Quando un giocatore sbaglia i lanci, pesta le righe o perde l’equilibrio, passa il turno. Il vincitore è il primo che completa il percorso.
Di questo gioco esistono numerosissime varianti. Super-aerobico. Provato da grandi si scopre che alla seconda casella siamo già sfiatati.
L’elastico per saltare
Occorrente: un elastico da sarta di 2 – 3 metri di lunghezza, alto mezzo centimetro o più. Le estremità vanno annodate per formare un lungo anello. Servono minimo tre giocatori, ma volendo si può giocare da soli, sfruttando delle sedie robuste per tenere teso l’elastico.
Si inizia tendendo l’elastico con le caviglie. Un bambino salta dentro l’elastico a piedi uniti, poi esce a piedi alternati, poi salta di fronte alla corda o di lato, entrando nell’elastico, incrociandolo, saltando fuori e via. La coreografia dei salti si definisce via via e varia a seconda dei gusti e delle età dei partecipanti.
Completata la prima serie di salti ad altezza caviglie, si aumenta la difficoltà ripetendo i passi ad altezza ginocchia e poi cosce. Si passa poi l’elastico a livello ascelle e infine lo si tiene fermo con le mani alzate.
Finita l’intera sequenza si passa alla coreografia successiva ripartendo dalle caviglie. Chi sbaglia il salto e pesta l’elastico o si ingarbuglia, perde il turno e lo passa il turno.
I salti possono essere accompagnati da filastrocche come “entro pesto, entro pesto, entro allargo stringo ed esco”, oppure “mela, arancia, lima, limone, fragola lampone, zucchero, caffé”.
Si può anche giocare in casa, se i vicini sono sordi o tolleranti, oppure si hanno pavimenti ben isolati e bimbi non troppo tatanka.
La corda è la regina dei giochi da cortile
Occorrente: una corda per saltare. Fa fiato, rafforza i muscoli e si può giocare anche da soli, allenandosi nei vari tipi di salto: a piedi uniti, alternati, all’indietro, cantando filastrocche.
Se i bimbi sono tanti, due giocatori girano la corda e un terzo salta senza inciampare. Quando inciampa passa il turno al giocatore successivo.
Ci sono versioni del gioco in cui la persona che salta recita filastrocche o dice “pepe” e “sale” per far girare la corda più veloce o più lenta.
Come l’elastico, la corda è un gioco che si crede più femminile, ma davvero non c’è ragione, a meno che non siate d’accordo sul fatto che le ragazze sono più agili, forti e resistenti.
La pista delle biglie
Occorrente: un set di biglie, un terreno in cui si possano scavare buche o costruire ponti, corsie, salite e discese. E’ il gioco perfetto per la spiaggia, ma ci si diverte anche al parco, ai giardini o nel cortile di casa.
Con le biglie si improvvisano tanti giochi. Il più semplice consiste nello scavare una buca nel terreno. I giocatori partono dallo stesso punto e vince quello che per primo centra l’obiettivo.
Se il terreno si presta bene, ci si può sbizzarrire costruendo piste e percorsi, utilizzando pezzi di legno, rotoli di carta cucina, cartoncini, tubi, bottigliette per creare piste fantasiose.
Un’avvertenza: se ci sono fratellini o sorelline che mettono tutto in bocca, fate attenzione, inghiottire biglie è pericoloso. Le palline di plastica da spiaggia, più grandi e colorate, vanno meglio e non sono a rischio.
Strega tocca colore
Occorrente: almeno tre giocatori. Strega Tocca Colore, tra i giochi da cortile, è il più sobrio: non chiede nulla. Si gioca tipicamente all’aperto, ma in estrama ratio si può fare anche in casa.
Il capogioco è la strega che, girata verso il muro o contro un albero, recita: “Strega tocca colore…” e dice il nome di un colore a suo piacimento.
I bimbi devono scappare e toccare qualcosa del colore giusto prima che la strega li prenda. I più furbi o grandicelli riescono a inventarsi tonalità di indaco, ocra e tortora che colgono alla sprovvista i compagni di gioco.
Esaurito lo spettro dei colori, si può variare con le forme, per esempio rotondo, stella, triangolo.
Moscacieca
Occorrente: un foulard o un fazzoletto grande abbastanza da poter bendare un giocatore.
Moscacieca si gioca in gruppo e all’aperto, delimitando un campo senza ostacoli.
Un giocatore viene bendato, gli altri lo fanno girare su se stesso almeno un paio di volte perché perda il senso dell’orientamento.
Poi la moscacieca deve cercare di acchiappare gli amici, che gli stanno intorno parlandogli o cantando o sfiorandolo.
Se i giocatori sono molti si può anche provare la divertente variante con due moschecieche.
Rialzo
Occorrente: un campo da gioco in cui ci siano dei punti rialzati (per capirci: un prato di sola erba non funziona). Almeno tre persone.
Un bimbo sta in centro: quando grida “rialzo”, tutti gli altri devono correre cercando di non farsi prenderee arrampicandosi su un gradino, un muretto, una panchina, un sasso.
Si può giocare anche all’interno di casa, con un po’ di cautela. In questo caso valgono sedie, cuscini e divani. Chi viene catturato prende il posto in centro.
Asino o Sette, con la palla
Occorrente: una palla e un muro. “Il gioco del sette” è un classico gioco con la palla che si può fare anche da soli. Asino richiede un po’ di compagnia.
Si lancia la palla contro il muro e la si riprende. Troppo semplice? Il bello del gioco è che, con un minimo di fantasia, si possono inventare infiniti modi per complicarlo.
Si lancia la palla e si battono le mani (una o più volte, oppure dietro la schiena). Si lancia la palla e si tocca terra, si fa un inchino, una giravolta, si salta su una gamba e così via.
Se si è in tanti, si inventa una sequenza e vince chi la completa per primo. Chi sbaglia passa il turno al successivo.
Asino è il gioco perfetto da fare in acqua, al mare o in piscina: ci si mette in cerchio e ci si tira la palla. Chi la fa cadere “prende” una lettera. Prima la A, poi la S, poi la I. Chi finisce diventa “Asino” e poi si ricomincia.
I quattro cantoni: la caotica allegria
Occorrente: tanti amici (minimo cinque). E’ il gioco che si presta bene alle feste all’aperto.
Si creano i quattro angoli che rappresentano i cantoni del campo da gioco, poi si sorteggia il giocatore che sta al centro, mentre gli altri quattro bambini vanno a occupare i cantoni.
Al “via” i bimbi devono scambiarsi di posto, correndo più veloci che possono. Il giocatore rimasto in mezzo deve cercare di occupare uno dei cantoni lasciati liberi. Quando ci riesce, il bimbo rimasto senza cantone passa in mezzo e così via.
Se i bimbi sono più di cinque, si possono creare più cantoni, oppure si può variare il gioco lasciando in mezzo due o più bambini, in una versione caotica e molto allegra.