Come ogni anno il WWF propone il suo Dec-albero: dieci consigli per dare un’impronta ecologica al Natale, tradizionalmente la festa più ad alto consumo dell’anno.
Noi di GG abbiamo selezionato i migliori. Eccoli!
1. Albero sostenibile
Il simbolo del Natale può essere sostenibile e originale. La cosa migliore è rinunciare all’acquisto del classico abete coltivato apposta per la festività e addobbare alberi e piante che già abbiamo in casa. Se però ci teniamo all’abete tradizionale, controlliamo che sia certificato, ovvero coltivato in vivai specializzati per i periodi natalizi, e teniamolo lontano dalle fonti di calore, meglio se sul balcone o in giardino. Difficilmente l’abete sopravviverà, perchè per metterlo nel vaso gli sono state troncate le radici.
Esistono anche alberi artificiali realizzati con materiale riciclato (cartone e plastica): una volta acquistati durano a lungo. Non potrebbe essere una soluzione?
2. Piano con le luci
Sono belle le luci di Natale e non ce ne vorremmo privare. Ma illuminare case e strade 24 ore al giorno comporta un inutile aumento dei consumi e delle emissioni di CO2. Meglio utilizzare lampadine e luminarie a basso consumo o a led e mettere un timer per accenderle solo in momenti particolari: al risveglio e quando fa buio. Si risparmia anche in bolletta!
3. Cenone leggero
Il cenone eco-chic prevede ricette tradizionali a base di ingredienti locali e di stagione, per ridurre l’impatto di ciò che mangiamo e guadagnare in gusto e freschezza. Anche nei giorni di festa cerchiamo di ridurre i consumi di carne: fa bene alla salute e al clima (e con una visita su www.oneplanetfood.info si gioca online per calcolare quanta energia e quanta acqua consumiamo con le nostre abitudini alimentari). Evitiamo prodotti come il paté de foie gras (che comporta sofferenze agli animali), datteri di mare (la cui pesca è vietata e la cui raccolta provoca la distruzione di scogliere marine), aragoste (sull’orlo dell’estinzione) e caviale, che va bene solo se “certificato” da acquacoltura.
4. Niente sprechi
Abbondanza non deve significare spreco: stiamo attenti a conservare quello che abbiamo acquistato e a non buttare gli avanzi. Lo spreco alimentare è un problema etico ed economico, ma ha anche una valenza ambientale.
5. No stoviglie usa e getta
Guai a portare in tavola i piatti di plastica! Non solo sono poco eleganti, ma fanno male al pianeta. Pensiamoci anche alle festicciole di fine anno a scuola e in palestra. Possiamo almeno sostituirli con la bioplastica?
6. Urban cyclist
Organizziamoci per uno shopping natalizio a piedi, in bici o con mezzi pubblici. Significa certamente risparmiare qualche multa! E per i pacchetti, privilegiamo l’incartato raffinato ma sostenibile.
7. No ai regali illegali
Assolutamente demodé i regali che provengono dal traffico illegale di animali: scialli di shahtoosh (antilope tibetana in via di estinzione), articoli in tartaruga e testuggine, pelli di grandi felini, ossa di cetacei intarsiate, prodotti ricavati da zanne e pelle di elefante. E aggiungiamo un’attenzione alla legalità anche nella scelta degli altri oggetti, a partire dal luogo in cui andiamo ad acquistare, fino al momento in cui usciamo con lo scontrino.