La casa intelligente

da | 12 Gen, 2016 | Green

Di efficienza energetica e risparmio si parla tanto, ma curiosamente associamo il risparmio all’idea di grandi interventi edilizi. Invece i consumi si possono migliorare da soli: bastano piccoli accorgimenti quotidiani.

Gli elettrodomestici
Controlliamo il contratto di fornitura dell’energia elettrica: se la tariffa è bioraria, è conveniente usare lavastoviglie e lavatrice dalle 19 alle 8, oppure a qualsiasi ora del sabato e della domenica. Gli orari sono uguali per tutti i gestori. Un piccolo risparmio si ottiene staccando la spina degli elettrodomestici, che consumano anche se sono spenti. La lavatrice consuma soprattutto in fase di centrifuga: riducendo i giri si riducono i consumi. Per la lavastoviglie il clou è richiesto dall’asciugatura finale che può essere evitata spegnendo e facendo asciugare le stoviglie all’aria.

Se dobbiamo acquistare una lavatrice, è meglio optare per una a centrifuga regolabile, partenza ritardata e doppio ingresso. Quest’ultima è una opzione poco diffusa in Italia: consente di allacciare all’elettrodomestico l’acqua calda, in maniera da non usare la resistenza elettrica interna (energivora) ma l’acqua calda prodotta dalla nostra caldaia o ancor meglio dai pannelli solari. L’attacco della lavastoviglie, invece, può essere collegato direttamente al circuito dell’acqua calda. Per il frigorifero stiamo attenti: se posizionato a una distanza di almeno dieci centimetri dal muro, è favorita l’aerazione posteriore. Meglio rimuovere la brina che aumenta i consumi, meglio posizionarlo lontano dalle fonti di calore (e quindi non accanto al forno) e ovviamente meglio non mettere i cibi caldi in frigo! In generale, se si deve acquistare un elettrodomestico preferiamo quelli con la classe energetica migliore (ora si arriva fino alla “A+++”, che consuma fino al 50% in meno di una classe A).

Boiler d’altri tempi
A chi usa il boiler elettrico per scaldare l’acqua (che ricordiamo è la soluzione più energivora e meno intelligente, sia per i costi, sia per il bilancio energetico) indichiamo alcune accortezze per limitare gli sprechi. Posizionare il termostato al massimo a 55 °C. Mettere il boiler a 90 °C è un controsenso: l’acqua, per non scottare, non deve essere più calda di 45 °C, pertanto si scalda tanto… per poi raffreddare con l’acqua fredda. Se non si fa uso costante del boiler (per esempio quando si va a scuola e al lavoro) conviene accendere il boiler di sera, portarlo in temperatura e poi spegnerlo al mattino, magari con l’aiuto di una presa temporizzata per rendere l’operazione automatica.

Lampadine
L’offerta della lampadine si è ampliata. Conviene passare ai LED: consumano 10 volte di meno rispetto ai vecchi bulbi a incandescenza, durano dalle 30.000 alle 50.000 ore (laddove le loro antenate duravano solo 1.000 ore!). La maggior spesa, rispetto alla lampade a fluorescenza, è ampiamente ripagata. Quando si compra un prodotto a LED è necessario moltiplicare per dieci la potenza (per cui, per una stanza, sceglieremo un taglio di almeno 10 Watt=100 Watt), considerare quanti cicli di accensione/spegnimento può sopportare, valutare la durata in ore, conservare la garanzia. I faretti da incasso a LED consumano molto meno dei loro cugini alogeni.

Cambiano i riscaldamenti
Per chi ha il riscaldamento autonomo e una caldaia a condensazione, o comunque un apparecchio recente che modula la fiamma, è meglio tenere il termostato a una temperatura costante, possibilmente non molto alta, così la caldaia lavora in maniera continuativa e consuma meno di quanto farebbe se sottoposta a frequenti cicli di accensione e spegnimento. Per legge le temperature interne non possono superare i 20 gradi (con una tolleranza di 2 gradi). Temperature più alte non sono bene per la nostra salute, oltre a pesare sulla bolletta. I termosifoni non sono la maniera più intelligente per scaldarci: lavorano per convezione, riscaldando l’aria con moti convettivi che vanno verso l’alto e poi “riscendono” verso di noi. Questo significa una propagazione del calore non ideale, poiché l’aria circola (e con essa batteri e polveri) e si stratifica (lo sa chi ha un soppalco, dove sopra è molto più caldo). Proprio perché la direzione del calore è verso l’alto, vanno assolutamente evitate tutte quelle cose che si facevano negli anni ’70: inglobare i radiatori dentro eleganti mobiletti in legno, ancor peggio rivestirli con i copritermosifoni in materiale sintetico (che è anche isolante). Anche le mensole bloccano il flusso del calore. Pertanto il radiatore deve essere libero il più possibile, altrimenti è come mettere un coperchio davanti a un phon.

Un intervento “fai da te” è isolare il retro dei termosifoni con un foglio in sughero o polistirene (o con gli isolanti riflettenti). Questi ultimi, però, per funzionare al meglio devono avere una intercapedine di aria davanti e dietro di circa due centimetri.

[Daniela Re]

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